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Le Pulizie di Primavera

” L’usanza arcaico- cristiana delle pulizie  primaverili della casa rimane nel costume della gente, soprattutto nelle campagne.  La settimana santa era dedicata dalle donne alla pulizia della casa, il sabato santo in particolare….. Il rito delle pulizie primaverili era diffuso presso molti popoli  e scadeva durante la preparazione delle feste (Palme, Pasqua, Salici e Betulle) nelle quali entrava in casa il simbolo della nuova vegetazione.   Le pulizie avevano lo scolpo di “formare”, adeguare la casa al corso agrario che si rinnovava, in analogia con i riti  invernali del fuoco che eliminavano i ” vecchio ormai inutile alla vita.   Per ultimi il sabato santo venivano pulite le catene del focolare.  Questa incombenza spettava ai ragazzi che si accaparravano per tempo le catene dei parenti e dei vicini.  La ricompensa consisteva in due o tre uova sode, con i gusci di vari colori, ottenuti con la bollitura delle uova con carta colorata e le ortiche.  Molte uova avevano gusci striati o rigati con luminosi colori, cosa che si otteneva bagnando i gomitoli del cotone da calze di colore diverso.”

Tratto da “Il mondo contadino” D. Coltro, Cierre edizioni

PADRE NOSTRO in aramico

Facce di bambini. Alessia

La mia amica Alessia è bravissima a disegnare.  I suoi ritratti di mi riempiono il cuore di buon umore. La ringrazierò sempre per i bei doni che mi fa.  Questo disegno l’ho rubato ieri  dal suo quaderno di terza elementare

Patrizia osserva il futuro Akira Zakamoto

http://www.zakamoto.com

“Dice la leggenda….

che un angelo cancella al neonato il ricordo di quello che ha saputo in grembo.  C’è da svuotare il sacco prima di nascere.  I bambini dentro la placenta sanno tutto il passato, le lingue, le avventure, i pericoli e i mestieri. Il loro scheletro è diventato pesce, rettile, uccello prima di fermarsi all’ultima stazione.  Lo sforzo di espulsione dal corpo della madre serve a dimenticare. La rottura delle acque apre il varco che subito si richiude, dopo il tuffo nel vuoto.  Così è il mondo per chi viene da un grembo. Il salto nell’asciutto produce azzeramento di tutta la sapienza accumulata nel sacco della placenta. Si attecchisce meglio dimenticando da dove si proviene.   A lui spiaceva dolorosamente non ricordare com’era stato al centro del corpo di una madre, tra le ossa del bacino, le vertebre, sotto il dondolo del respiro e i passi sulle scale del battito del cuore.  Che perdita passare da sputo a carne umana, risalire le epoche del corpo e giunto al culmine, sull’orlo della soglia, dimenticare tutto. ”

tratto da “E disse” Erri de Luca, ed. Feltrinelli, febbraio 2011

Nel grembo della madre

La saggezza del Tao

35.

Tutti gli uomini andranno a colui
che si mantiene unito all’Uno.
Accorreranno a lui senza subire danno,
poichè in lui troveranno pace, sicurezza e felicità.

La musica e il cibo sono piaceri transitori,
eppure inducono a fermarsi.
Come sono insipide e scialbe le cose di questo mondo
quando vengono paragonate al Tao!

Quando lo cercate, non vedete nulla.
Quando lo ascoltate, non sentite nulla.
Quando lo usate, non potete consumarlo.

tratto da “La saggezza del Tao” Wayne W. Dyer, ed. Corbaccio

La natura esplode nelle gemme

Sede di NovArmonia

Mattino di primavera

5 aprile meditazione di Omraam Mikhael Aivanhov

Creandoci, Dio ci ha dato tutto ciò di cui abbiamo bisogno per nutrire il nostro corpo fisico, il nostro cuore, il nostro intelletto, la nostra anima e il nostro spirito.  Allora, perchè tanti si sentono poveri e miseri?  Perché non sanno captare quegli elementi sottili.  Del resto, come potrebbero?  Non li vedono, non li sentono: come potrebbero beneficiarne?   L’unica cosa che sono capaci di fare è lamentarsi: “Mi manca questo, mi manca quest’altro…”  Tutto è a loro disposizione, ma restano nella povertà perchè sono ciechi, deboli, pigri.  Sono loro stessi a limitarsi: si accontentano di mangiare, bere, di respirare, cioè di nutrirsi di elementi solidi, liquidi, gassosi e tralasciano il quarto elemento, ossia il fuoco, la luce, ciò di cui hanno bisogno per conservare in se stessi la vita, la gioia e l’ispirazione che porteranno loro la pienezza.   Direte: “Ma come nutrirsi del quarto elemento?  Dove trovarlo?”
Guardando al mattino  il sole sorgere.  E’ li che impariamo a mangiare  il fuoco e a bere la luce” tratto da “PENSIERI QUOTIDIANI” O.Mikhael Aivanhov

Per l’era di Michele

Dobbiamo sradicare dall’anima
tutta la paura ed il timore
di ciò che il futuro può portare all’uomo.
Dobbiamo acquistare serenità
in tutti i sentimenti e sensazioni
rispetto al futuro.
Dobbiamo guardare avanti con assoluta equanimità
verso tutto ciò che può avvenire.
E dobbiamo pensare che tutto quello che verrà
ci sarà dato da una direzione
del mondo piena di sapienza.
Questo è parte di ciò
che dobbiamo imparare in questa Era:
saper vivere in assoluta fiducia
senza nessuna sicurezza nell’esistenza,
fiducia nell’aiuto sempre presente nel Mondo Spirituale.
In verità nulla avrà valore
se ci manca il coraggio
Discipliniamo la nostra volontà
e cerchiamo il risveglio interiore
tutte le mattine e tutte le notti.

R.Steiner

L’Arcangelo Michele

Prestami la tua spada, affinchè io sia armato per vincere il drago in me. Riempimi della tua forza, affinchè io sgomini gli spiriti che vogliono paralizzarmi. Agisci dunque in me, in modo tale che riluca la luce del mio io e sia condotto a degli atti degni di te.

Invocazione all’Arcangelo Michele Rudolf Steiner

Alice come guerriero di luce


I guerrieri della luce, scrive Coelho, hanno sempre un bagliore nello sguardo, soffrono per cose inutili e a volte si ritengono incapaci di crescere. Si interrogano spesso e cercano una ragione, ma quando l’hanno trovata sanno brandire la loro spada e affrontare anche mostri indicibili.  Amo moltissimo questo film di Tim Burton, uscito un anno fa.  La piccola Alice, fiore Clematis, la testa tra le nuvole, divenuta adulta, torna ancora una volta nel mondo del suo sè più profondo.  Dopo innumerevoli sollecitazioni decide di indossare la splendente armatura e affrontare il Ciciaranpa, il mostro che terrorizza per la sua incredibile forza.  Nell’ultima scena lasciandosi alle spalle un matrimonio non desiderato, la si vede salpare sulla nave  incontro al suo progetto, veste come una donna, ma indossa una piccola cravatta, perfetto novello androgino.

Alice in Wonderland

Rooms by the sea 1951 Edward Hopper

La Luce.

“Ho detto che la luce di Hopper é particolare, che non pare colmare l’aria. Sembra invece aderire alle pareti e agli oggetti, quasi venisse da loro, quasi emanasse dai loro toni concepiti e distribuiti con così tanta cura.  (Per toni intendo l’effetto congiunto di colore e luce e ombra)….. I suoi quadri sono ponderati con scrupolo e attenzione piuttosto che improvvisati, e la loro luce ha una qualità più affine al ricordo che alla celebrazione.  Il tentativo di Hopper di fissarla, di darle una vita in grado di opporsi alla dissoluzione, può forse spiegare il rigore geometrico delle sue forme. Ma una luce del genere porta solo a farci ricordare le cose alle quali si oppone e riesce a essere poco più che un momentaneo sollievo dalla più possente affermazione della tenebra.”

tratto da “Edward Hopper. Un poeta legge un pittore”, Mark Strand,  traduzione D.Abeni, Donzelli editore, pg.41

Luce

Acqua-Luce

Secondo la scienza, l’acqua è la sostanza più misteriosa e meno compresa dell’universo.   Secondo la Kabbalah, l’acqua è la luce di Dio resa manifesta nel mondo fisico.

Yehuda Berg, “I 72 nomi di Dio”, ed. TEA