Commento alle Dodici chiavi
Cari amici,
seguo da tempo il vostro sito perché in quello che voi pubblicate ritrovo molte cose che appartengono al faticoso cammino spirituale che da anni ho intrapreso.
“Le dodici chiavi” è da questo punto di vista sicuramente uno dei più intensi. Al lettore, infatti, è suggerita chiaramente la via del rinnovamento spirituale: non astratte considerazioni su temi lontanissimi e a volte incomprensibili per chi non ha ancora iniziato una ricerca personale, bensì tracce di un cammino che riguarda tutti, che tutti possono seguire. Perché, come è detto chiaramente nel vostro messaggio, la crescita della consapevolezza, la liberazione della coscienza, il contatto con la nostra anima, la comunione con i mondi invisibili nei quali siamo immersi, può avvenire solo nella quotidianità di ciascuno di noi, affrontando con lo spirito degli antichi cavalieri le sfide che la nostra esistenza ci propone. Solo in questo modo potremo ritrovare quell’unità tra corpo e spirito alla quale tutti, più o meno consapevolmente, tendiamo e che è poi il senso ultimo dell’esistenza di ciascuno di noi.
Grazie e a presto.
Eluardo De Rios
Le dodici chiavi
Per chi si accosta per la prima volta a temi legati allo sviluppo della coscienza sembrerà che poco o nulla abbiano a che fare con la nostra vita di tutti i giorni. Simboli portati da un racconto mitico come quello dell’Apocalisse appaiono come strane profezie lontane dalla realtà d’oggi. Ma se guardiamo con più attenzione e curiosità alle figure che questo racconto profetico racchiude possiamo trovare grandi stimoli al nostro percorso di consapevolezza. La salute e il benessere di ogni individuo non posso prescindere da un lavoro di ricerca personale. Nella società contemporanea poche ormai le certezze. Una crisi generalizzata colpisce i singoli individui. Attorno a noi sfiducia e rammarico dilaganti. Ecco perché davanti ad un panorama così devastato mi sembra utile guardare ancora alla Cultura come una continua fonte di alimento e rigenerazione. Film, libri, spettacoli ci portano a riflettere e immancabilmente da un pò di tempo ci conducono su una strada sempre più univoca. Al di là delle mode e delle pratiche spirituali di vario tipo che in questi anni hanno contagiato e anche profondamente deluso le persone guardo con fiducia e speranza all’UOMO NUOVO che da molti viene indicato. Arrivare alla Gerusalemme Celeste può diventare il simbolo modernissimo di una consapevolezza personale che sfida la realtà quotidiana e la arricchisce di nuovi significati. La ricerca non avviene lontano nel silenzio del ritiro in un ashram indiano, o in un monastero. La Pratica di consapevolezza passa attraverso l’uso e la trasformazione attiva di ogni ostacolo o stimolo che la quotidianità ci propone. Le chiavi per aprire le 12 porte e uscire dall’oscurità sono 12 virtù : il PERDONO, l’AMORE, la COSTANZA, la VERITA’, l’ONESTA’, la SAGGEZZA, l’ORDINE INTERIORE, la DONAZIONE, la FEDE, la FEDELTA’, la GIOIA, l’UNIONE d’INTENTI. Sperimentarle nel quotidiano, ecco la sfida ultima.
nella foto Apocalisse Giusto de Menabuoi, Battistero del duomo di Padova, 1330.1390
Le Dodici Porte
“Solo l’essenza della forza spirituale ci fa approdare alla realizzazione interiore, al Regno d’Oro, che può trasformarci da uomo fisico in Uomo Co-Creatore: Scintilla Divina in terra, consapevole della pienezza del proprio “essere di Luce” Per giungere a questa meta gloriosa, dovremo aprire le 12 Porte simboliche della Gerusalemme Celeste, che ci daranno accesso alla Luce, facendoci emergere dall’oscurità. Esse rappresentano la trasformazione interiore, il Regno Divino in noi. Quando le avremo conquistate, in noi vivrà il Logos che ci riconduce all’UNO, all’Androginia, e avremo trasceso la dualità e l’energia degli opposti. Arriveremo alla tredicesima Porta finale rappresentata dalla Grazia Divina. Il Fuoco concede la Conoscenza e dona le chiavi per aprire queste soglie per giungere alla Verità: noi siamo esseri divini e immortali…… Ogni Porta della Gerusalemme Celeste rappresenta una difficoltà umana da superare e trascendere per conquistare una virtù. Le Porte di questo luogo non fisico sono dodici come i cristalli, le pietre preziose corrispondenti a ognuna di esse e menzionate nel testo dell’Apocalisse. L’uomo non potrà avere accesso alla meta finale sino a che non abbandonerà definitivamente l’illusione concepita dalla nostra mente allo scopo di nasconderci la vera Realtà.”
tratto da :”La dimensione della Gioia” Annamaria Bona, ed. Melchisedek
La Gerusalemme Celeste
1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’ era più. 2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».
5 E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere», e aggiunse:
6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l’ alfa e l’ omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’ acqua della vita. 7 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. 8 Ma per i codardi, gl’ increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».
9 Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò, dicendo: «Vieni e ti mostrerò la sposa, la moglie dell’Agnello». 10 Egli mi trasportò in spirito su una grande e alta montagna, e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, 11 con la gloria di Dio. Il suo splendore era simile a quello di una pietra preziosissima, come una pietra di diaspro cristallino. 12 Aveva delle mura grandi e alte; aveva dodici porte, e alle porte dodici angeli. Sulle porte erano scritti dei nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figli d’ Israele. 13 Tre porte erano a oriente, tre a settentrione, tre a mezzogiorno e tre a occidente. 14 Le mura della città avevano dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell’ Agnello.
15 E colui che mi parlava aveva come misura una canna d’ oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura. 16 E la città era quadrata, e la sua lunghezza era uguale alla larghezza; egli misurò la città con la canna, ed era dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’ altezza erano uguali. 17 Ne misurò anche le mura ed erano di centoquarantaquattro cubiti, a misura d’ uomo, adoperata dall’ angelo. 18 Le mura erano costruite con diaspro e la città era d’ oro puro, simile a terso cristallo. 19 I fondamenti delle mura della città erano adorni d’ ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento era di diaspro; il secondo di zaffiro; il terzo di calcedonio; il quarto di smeraldo; 20 il quinto di sardonico; il sesto di sardio; il settimo di crisòlito; l’ ottavo di berillo; il nono di topazio; il decimo di crisopazio; l’ undicesimo di giacinto; il dodicesimo di ametista. 21 Le dodici porte erano dodici perle e ciascuna era fatta da una perla sola. La piazza della città era d’ oro puro, simile a cristallo trasparente.
22 Nella città non vidi alcun tempio, perché il Signore, Dio onnipotente, e l’ Agnello sono il suo tempio. 23 La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la gloria di Dio la illumina, e l’ Agnello è la sua lampada. 24 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria. 25 Di giorno le sue porte non saranno mai chiuse (la notte non vi sarà più); 26 e in lei si porterà la gloria e l’ onore delle nazioni. 27 E nulla di impuro né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell’ Agnello.”
Tratto da : Apocalisse 21:1-6
L’uomo (n)uovo
“Solo l’Uomo realizzato sarà in grado di aprire le Porte della Gerusalemme Celeste e raggiungere così l’ingresso che conduce alla Luce. ….Dovremo esser Amore per offrire Amore, l’Armonia dovrà essere il nostro canto, e semplicemente tutto si espanderà attorno a noi, a macchia d’olio. Siate contagiosi incitano gli Angeli. Poiché muovendo energie luminose per risonanza si attraggono energie analoghe, in accordo con il Suono del Centro della Galassia o Logos Cristico. … E’ necessario che ognuno di noi sia più consapevole dell’impegno che dovrà assumersi per facilitare l’incremento della positività sul nostro pianeta. Ognuno dovrà possedere pace per poterla offrire a quanti incontreremo, perché la Verità è UNA. Tutte le separazioni inquinano cuore e menti.”
tratto da: “La dimensione della Gioia”, Annamaria Bona, ed. Melchisedek
Ti avverto, chiunque tu sia.
Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei
Oracolo di Delfi
Mr. Beaver
http://www.youtube.com/watch?v=BJxO0aH1I08
Commento al post: Ricerca del significato delle cose
Cari amici di Novarmonia,
mi è piaciuta molto questo “tag” (si dice così?) sull’esoterismo. E’ proprio vero: siamo tutti angeli caduti e ognuno di noi vive tra spirito e materia, in una dualità che spesso sembra essere contrapposta. La meta è l’integrazione delle due dimensioni, la riunificazione tra la nostra metà invisibile (irrazionale)e quella visibile (razionalità) della nostra corporeità. Sembra difficile ma non lo è. E’ necessario però averne la volontà. Il raggiungimento è gioia. Grazie e scusate l’intrusione.
Eluardo De Rios
Le intrusioni sono lo scopo e la meta di questo sito. Interagire con il mondo, le anime che lo animano. Il risveglio ormai è avvenuto Eluardo e lei lo sa. Stasera ho appena visto un altro film interessante di una regista che definirei androgino, Jodie Foster. “Mr.Beaver”, come per “The Tree of life”, la storia di una famiglia e della crisi dell’uomo/padre/marito “paralizzato” ormai nel bel mezzo del cammin di sua vita. La Foster affronta bene a mio parere proprio questo tema dell’integrazione delle parti. La riunione di tante diverse personalità che l’uomo è chiamato a giocare all’interno del micro cosmo famiglia e che lo limitano fortemente nella sua creatività Da dove cominciare per costruire l’uomo nuovo? Salvando l’essenziale? L’attenzione, la disponibiltà, la cura. Cominciando da questo? L’attenzione per le piccole-autentiche cose che ognuno ha dentro. La disponibiltà ad ascoltare l’altro senza condizioni, ne giudizio. La cura, come fa una madre che accoglie e fa si che il figlio riconosca il suo esistere. Non dunque un uomo femminile, ma che riconosce parti peculiari del femminile che sono dentro di lui e che questa società ha sempre negato al maschio, le trasforma in una sorta di continua redenzione cosciente, appunto. Mi piace l’espressione “un modo di vivere consapevole e amorevole”. I frutti saranno da subito visibili e la Foster ce li fa vedere una volta tanto in maniera poco americana per nostra fortuna. Ma queste sono le mie sensazioni, altri commenti sono attesi. Grazie Eluardo per la sua attenzione e buona serata. Annamaria
Musica celeste
La luminosa musica Barocca di Domenico Zipoli, compositore italiano, (Prato, 1688 – Cordoba – 1726)
solemnis Sacris-Ensemble Elyma – Coro de Ninos Cantores de Cordoba
Musica sacra, melodia dei corpi
“Il nostro universo fisico racchiude in sé delle caratteristiche musicali. A livello atomico, ogni cosa danza , componendo la propria “musica”. Analogamente il corpo umano è costituito da un insieme di più frequenze, una sorta di orchestra che esegue la melodia della nostra vita. I nostri organi sono quindi strumenti del nostro Corpo, e dovrebbero essere in risonanza tra loro. Uno strumento non intonato equivale a un organo debilitato incapace di emettere la naturale frequenza armonica. Con l’andare del tempo questa dissonanza potrà sfociare in malattia facendoci percepire malessere fisico e/o emotivo. Come un abile musicista può riaccordare gli strumenti, noi possiamo sperimentare la guarigione quando le nostre vibrazioni, intese a livello atomico, sono armonizzate correttamente. Attraverso l’ascolto del Suono appropriato, il nostro corpo ha la facoltà di ri-intonarsi alla giusta frequenza , diversamente chiamata Frequenza Armonica e ritrovare il benessere naturale. Si è appurato ormai che le forze vibratorie agiscono a livello dei singoli atomi. …. Le ricerche di Fabian Maman si basano sulla constatazione che le cellule del sangue umano rispondono alle frequenze sonore, cambiando colore e forma, e che le cellule malate possono quindi essere armonizzate dal suono.”
tratto da :” La dimensione della gioia” Annamaria Bona, Ed. Melchisedek, pg.82
Melodia mirabile
…
“Voglio adorarti
Voglio adorarti.
Ti amo nel mio cuore, nelle stelle , in ogni cellula.
Scherzo con te negli elettroni.
Voglio adorarti nel mio corpo, negli astri,
nella polvere di stelle e nelle nelle nebulose.
Tu sei ovunque e ovunque ti adoro.”…
Tratto da: ” Affemazioni scientifiche di guarigione” Paramahansa Yogananda, Astrolabio
Ricerca del significato delle cose
La parola “esoterismo” deriva dal termine greco “esoterikos” che semplicemente significa “interno”. Denota la totalità degli elementi generici e specifici di una cosa; ciò che sorge all’interno di un organismo; ciò di cui consiste l’effettiva essenza di una cosa. Tale è il significato di esoterismo. Quindi trattare di esoterismo, cercandone l’applicazione pratica, significa tentare di determinare la natura essenziale o le cause dell’apparenza, cioè della cosa. Ne risulta che ciò che viene detto comunemente esoterico è ciò che ci mostra la natura, la qualità, la funzione o gli attributi dell’apparenza. Non è la forma ma ciò che la forma vela e nasconde. L’esoterismo, o se vogliamo la scienza esoterica, è lo studio che tende a scoprire ciò che si muove e vive nell’universo manifesto; esso studio, va dall’universale al particolare, e ci fa comprendere come l’uomo sia una parte, solo una parte minuscola del tutto e che le energie che lo attivano e lo sottendono, così come tutti i fenomeni planetari che si manifestano attorno a lui siano le energie di un’unica Vita nella quale tutto vive, si muove ed è. E’ facile dedurre che lo studio dell’esoterismo altro non è che la ricerca dei significati delle cose e dei fenomeni e che implica ovviamente la comprensione sia delle costituzioni esterne o apparenze, sia la comprensione degli attributi e delle qualità che danno loro tali significati. Se prendiamo in esame lo studio esoterico dell’uomo appare subito evidente che dobbiamo considerare l’essere umano agente in tre stati di coscienza, o, secondo la teosofia, nei tre mondi della forma: il fisico, l’emotivo ed il mentale. L’uomo agisce e vive in questi tre mondi e la sua coscienza sale gradatamente da un mondo all’altro, dall’inferiore al superiore, in virtù delle varie incarnazioni, e ciò è possibile in quanto un mondo è la porta aperta verso il successivo e questo comporta che lo studio del mondo delle apparenze ci dà la possibilità ed il diritto di entrare nel mondo del significato e, quando questo mondo sia correttamente compreso ed interpretato, ci rivela il mondo dei concetti o delle significazioni, o degli archetipi. Questa possiamo considerarla come la prima definizione dell’esoterismo Compreso questo, ci dobbiamo rendere conto che la conoscenza dell’esoterismo deve portare l’uomo a vivere in modo consapevole ed amorevole. Cosa si deve intendere con queste affermazioni ? Semplicemente che occorre mettere in pratica la conoscenza che l’esoterismo ci dona. A questo punto occorre dare un’altra definizione dell’esoterismo: “l’esoterismo è la scienza della redenzione”. E’ mediante questa scienza e con la sua applicazione pratica, che impariamo le leggi e le regole dei tre mondi. La parola redenzione significa prendere possesso di, o ricomprare, o liberare. La leggenda degli angeli caduti che diventò impregnata dall’idea di caduta dalla Grazia, di caduta nell’abisso, ecc. nasconde come vero significato esoterico, il fatto che i Figli di Dio discesero nella materia e nella forma al fine di redimere la materia o sostanza, ed elevarla al divino, elevare il mondo creato un po’ più vicino alla divinità Studiando l’esoterismo nel senso sopra indicato vedremo come la pratica sia veramente un processo continuo di redenzione cosciente, scoprendo cos’è che viene redento e cos’è che compie la redenzione. L’uomo comune che cerca di vivere una vita retta e timorata di Dio redime costantemente la parte dannosa, egoistica della sua natura. Cerca di vivere il suo ideale di vita contro la tendenza che lo spinge verso l’abisso; il redentore in lui non è ancora riconosciuto per quel che è in realtà e può essere interpretato come un modello di vita retta.. Nell’aspirante sincero, in colui in cui il desiderio di ritornare alle origini è forte e prepotente il vero Redentore è sempre più riconosciuto coscientemente. E’ a questo punto che il Sé superiore, o anima spirituale, il divino uomo interiore, comincia a portare avanti il processo redimente con costanza, intelligenza e perseveranza. Un tal genere di vita porta alla redenzione delle “vite minori” che costituiscono le quattro entità della sua personalità. Esse sono liberate ad una nuova attività sempre più radiosa via via che vengono sottomesse e si uniscono al Salvatore o Redentore, il divino individuo spirituale, il Cristo che è in ogni forma, il Cristo che alberga nel Tiphareth di ogni uomo. Se impariamo a vivere la vita esoterica di redenzione ci renderemo conto che penetreremo nel mondo dei significati e vi troveremo l’interpretazione esotetrica di tutti gli eventi exoterici. L’esoterismo insegna che occorre tradurre in realtà ciò che è potenziale e portare in espressione ciò che è latente. Grande gioia ricaveremo dall’applicazione pratica dell’esoterismo, non quale stato emotivo, ma quale stato di coscienza in cui ogni problema appare risolto attraverso la totale comprensione dei significati nascosti delle cose.
The Tree Of Life
Il suo quinto film, The Tree of Life (“L’albero della vita”), vincitore della Palma d’Oro al 64º Festival di Cannes, con Sean Penn e Brad Pitt, è stato presentato in concorso nel maggio 2011, dopo un’attesa di quasi due anni (la sua uscita era inizialmente prevista per il dicembre 2009).
La trama del film ruota intorno ad una famiglia texana degli anni Cinquanta. Si assiste alla progressiva crescita di Jack (da adulto è Sean Penn): dall’innocenza e dalla bellezza della vita sperimentata nell’infanzia, alla disillusione dell’età adulta. Jack si sente un’anima persa nel mondo moderno; attraverso un percorso interiore cercherà il significato della vita e tenterà anche la riconciliazione con il padre (Brad Pitt), con il quale ha avuto un rapporto difficile.[1]
Il film, dall’impatto visivo molto ricercato (lo stile immaginifico e l’atmosfera di alcune parti richiamano, a detta dei critici, 2001: Odissea nello spazio di Kubrick), cerca di oltrepassare l’individualità della storia per mostrare, appunto come dice il titolo, «l’albero della vita», le sue radici (l’origine della vita) e i suoi fini: quel senso a cui l’uomo anela, in bilico tra la «grazia» del senso donato (rivelato?) e la «natura» dissacrante e apparentemente insensata.
Entanglement
Fenomeno che si verifica a livello quantistico, che coinvolge due o più particelle generate da uno stesso processo o che si siano trovate in interazione reciproca per un certo periodo. Tali particelle rimangono in qualche modo legate indissolubilmente (entangled), nel senso che quello che accade a una di esse si ripercuote immediatamente anche sull’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa.
E’ il termine inglese usato in maniera standard dai fisici quantistici e tradotto alla lettera in italiano significa “intreccio”. Diciamo che il termine è abbastanza azzeccato perché denota uno stato prettamente fisico di legame indissolubile tra due particelle elementari – come ad esempio due elettroni o due fotoni – che hanno interagito almeno una volta. Il legame è di natura quantistica e significa che entrambe le particelle si comportano come un tutt’uno. La prova cruciale di questa specie di miracolo della natura la ebbe per la prima volta il fisico francese Alain Aspect con un epocale esperimento effettuato in laboratorio nel 1982. Si osservò che se si cambiava una proprietà (come ad esempio lo spin o la polarizzazione) della prima particella anche la stessa proprietà dell’altra cambiava istantaneamente. Questo cambiamento avviene semplicemente all’atto della misura, dove sulla scala quantistica, l’osservatore interagisce ineluttabilmente con l’osservato: l’atto della misura perturba la prima particella e istantaneamente influenza anche la particella gemella. Più che sfuggente, il fenomeno dell’entanglement è tanto inquietante quanto reale, soprattutto se si pensa che esso si realizza a qualunque distanza le particelle si trovino l’una dall’altra, sia essa anche di miliardi di chilometri. Questo fenomeno quantistico è ufficialmente confermato solo nel caso del mondo microscopico. In realtà, modelli teorici recenti molto sofisticati accoppiati ad uno studio attento del cervello, come ad esempio quello di “neurodinamica quantistica” proposto dal matematico Roger Penrose e dall’anestesiologo Stuart Hameroff, prevedono che i microtubuli che costituiscono l’ossatura dei neuroni cerebrali funzionino su tutta la massa cerebrale in uno stato di “entanglement orchestrato” tra loro, proprio quello che genera un atto di coscienza. Ma non sembra che ci si debba fermare a questo: secondo certi modelli di cosmologia quantistica, l’universo prima della sua nascita era in realtà un “multiverso”, costituito da un numero sconfinato di universi paralleli coesistenti che si trovavano in stato di entanglement tra loro. E non è finita. Fisici teorici come Brian Josephson, fisici sperimentali come Robert Jahn, e psicologi sperimentali come Dean Radin e Roger Nelson, ritengono che i cosiddetti “poteri telepatici” e i casi di “coscienza collettiva”, non solo siano eventi reali ma anche che essi rappresentino uno stato di entanglement tra le coscienze di due o più persone separate, le quali così riescono a comunicare in maniera istantanea in base ad un meccanismo fisico simile alla risonanza. In sintesi, l’entanglement è una proprietà teoricamente e sperimentalmente dimostrata delle particelle elementari, ma alcuni indizi piuttosto recenti fanno ritenere che esso si realizzi in una forma speciale anche nella scala biologica, nella scala psichica e nella scala cosmologica.
Massimo Teodorani
tratto da: http://lapotenzanellaquiete.wordpress.com/
Frammento 37
Il nous del padre ronzò con volere vigoroso, intuendo le idee di ogni forma, e tutte si slanciarono da una sola fonte: perché dal padre venivano proposito e fine. Ma distribuite dal fuoco noetico si divisero in altre idee intuibili: il signore predispose per il cosmo multiforme un modello noetico inestinguibile, e il cosmo nel suo disordine ne seguì la traccia, per poi ostendere sé con la sua forma, cesellato da idee di ogni specie. Una la loro fonte, da essa altre idee scaturirono, ronzanti, disgiunte, inaccostabili, che si frangono intorno ai corpi del cosmo; intorno a un grembo terribile si aggirano a sciami, rifulgendo da ogni fianco, da vicino, in ogni modo, implosioni noetiche, dalla fonte del padre cogliendo in abbondanza il fiore del fuoco al culmine del tempo senza quiete. Idee primordiali, che la fonte del padre primigenia, in sé stessa compiuta, fece scaturire.
Oracoli Caldei
Commento a Mr. Beaver
29/05/2011 alle 12:19 am
Gentile Annamaria,
grazie per la risposta e per la squisita accoglienza. “Da dove cominciare per costruire l’uomo nuovo? Salvando l’essenziale?” si domanda. Quello che lei indica è sicuramente un momento necessario di questa edificazione. Prima ancora, però, secondo me è necessario porsi in ascolto di se stessi e cercare di (ri)conoscere “l’essenziale” dell’esistere. Successivamente occorre modificare lo sguardo sulle cose e aprirsi, come giustamente ha osservato lei, all’ascolto dell’altro, da intendersi però anche quale “altro da sé”. Insomma, a mio avviso solo la conoscenza di noi stessi può aprire uno spiraglio sulle leggi misteriose dell’esistenza e permettere così di superare quella soglia che conduce alla luce della conoscenza. Le cose da dire sarebbero molte, ma mi interrompo per non annoiare lei e i visitatori del suo sito. Forse un giorno avremo occasione di proseguire questo interessantissimo dialogo.
Le auguro ogni bene e momenti di illuminazione.
Eluardo De Rios
29/05/2011 alle 10:34 am | In replica a Eluardo de Rios
Certo Eluardo, le sue osservazioni danzano con me ed è stimolante questo dialogo. Lei parla di mettersi in ascolto di se stessi. Walter uomo in crisi, dopo aver provato con la psicanalisi e frequentato gruppi di autocoscienza, decide di uscire dal sonno apatico che gli impedisce ormai di vivere. Taglia con il mondo, rimanendoci paradossalmente dentro. Fa parlare per lui, un piccolo castoro di peluche, Mr.Beaver, che da voce al suo “altro da sé” nel suo quotidiano e non tutti nella sua famiglia sono contenti di questo. E’ vero, come dice lei, la conoscenza di noi stessi può aprirci e fare luce sulle leggi dell’ esistenza. Occorre entrare dolorosamente dentro, vedere anche parti oscure di cui non vorremmo ammettere la presenza. L’uomo (n)uovo di cui lei parla sta costruendo giorno per giorno questo. Film, libri, internet ne stanno verificando la nascita. Sono sicura che in mezzo a tanta palude di orrori quotidiani e mediatici, siano in molti gli esseri che si stanno trasformando su questa via. Certo il passaggio non è indolore, il fuoco che ci trasforma brucia anche parti che ci sembravano essenziali per il nostro vivere.
Questo processo è fondamentale per noi, ma anche per i nostri figli che ci guardano. Loro sanno vedere e specchiarsi nella nostra nuova umanità sarà l’unica cosa importante che potremo lasciare loro.
Grazie sempre. Annamaria
29 Maggio 2011
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