Occupy Wall Street
Mai provato il peperoncino in faccia? Certo c’è molto di peggio, ma una volta di striscio ho respirato quel gas che viene usato per difendersi in città dalle aggressioni. A Milano l’ho comperato in una ferramenta, perchè non si sa mai, tornando la sera tardi, magari uscendo dalla metropolitana poteva servire. Poi un’amico un giorno per scherzo ne ha spruzzato un pò nell’aria come fosse un deodorante e siamo stati tutti male per ore. Non voglio neanche immaginare cosa abbia provato quella ragazza che protestava a Portland. La febbre incalza, non più solo la forma virale di questo autunno freddo che è arrivato. Colpisce vedere gente simile a noi, con i nostri stessi abiti, le nostre stesse paure, gente che decidere di scendere in piazza contro un sistema che non regge più. Le contraddizioni sono pronte a esprimersi tutte. In che maniera il potere può arginare qualcosa che non può essere più giustificato proprio perchè si sta contraddicendo e sta implodendo?
Se la vita è….
Se la vita è questo, una grande coperta fatta di tessere, di incontri, di piacere, di dolore… di emozioni e di voler scappare via…di voler restare con Te ad ascoltare quello che ogni giorno mi porti. La sorpresa di ogni risveglio. Sapere che ci sei, che ti posso continuamente incontrare, che posso essere ferita, consumata, inebriata da Te. Allora vale la pena, anche di credere che sarà per sempre, si fino alla fine del mondo…. non di questo, di quello eterno. Annamaria
Il grano è dorato e mi farà pensare a te…
“La mia vita – dice la volpe – ora è noiosa, tutto è uguale e ripetitivo, ma se tu mi addomestichi sarà come illuminata: conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri; gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra, il tuo mi farà uscire dalla tana come una musica. E poi guarda! Vedi laggiù dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano per me è inutile, i campi di grano non mi ricordano nulla e questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro, allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato: il grano che è dorato, mi farà pensare a te e amerò il rumore del vento nel grano. Bisogna essere molto pazienti per addomesticare: in principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla: le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino.
tratto da “Il piccolo Principe”, Antoine de Saint-Exupéry
L’amore è sconsiderato
L’amore è sconsiderato, non così la ragione.
La ragione cerca il proprio vantaggio.
L’amore è impetuoso, brucia sé stesso, indomito.
Pure in mezzo al dolore,
l’amore avanza come una macina;
dura la sua superficie, procede diritto.
Morto all’egoismo,
rischia tutto senza chiedere niente.
Può giocarsi e perdere ogni dono elargito da Dio.
Senza motivo, Dio ci diede l’essere,
senza motivo rendiglielo.
Mettere in gioco se stessi e perdersi
è al di là di qualcunque religione.
La religione cerca grazie e favori,
ma coloro che li rischiano e li perdono
sono i favoriti di Dio:
non mettono Dio alla prova
né bussano alla porta di guadagno e perdita.
Rumi
Johann W. Goethe, Faust
Faust. Non mi fraintendere angelo mio caro! Chi lo può nominare? E chi confessare: io credo in lui? Chi, se appena sente, può osar di dire: in lui non credo? Chi tutto abbraccia, chi tutto sostiene, non abbraccia e sostiene te, me e se stesso? Forse che in alto non si incurva il cielo? E sotto i nostri piedi non sta salda la terra? E che le stelle eterne sorgendo non ci brillano incontro d’amorosa luce? Non guarda forse il mio occhio nel tuo e non s’affolla ogni cosa al tuo capo e al tuo cuore, operando visibile ed invisibile in eterno mistero attorno a te? Di questo riempi il tuo cuore, per quanto grande è; e quando in codesto sentire tu ti trovi veramente beata, chiamalo pure allora come tu vuoi; chiamalo felicità, cuore, amore, Dio; per codesto io non ho nome alcuno. Sentimento è tutto. Il nome è soltanto suono e fumo, che offusca lo splendore del cielo.
Tratto da: Johann Wolfgang Goethe; “Faust”, Il Dramma di Margherita, Scena X; 1831
Immagine di Ulisse Sartini
Pensiero del giorno giovedì 10 novembre 2011.
“Quando vi sentite angosciati, tormentati, legatevi al Cielo, pregate. Perché quelle angosce e quei tormenti sono le manifestazioni di entità malefiche che vogliono nuocervi. Ma non appena vi legate al Cielo, tali entità dicono: «Questo essere utilizza l’arma più temibile che conosciamo», e hanno paura, cercano di fuggire. Quando un uomo prega sinceramente, utilizza le armi della luce, e subito una coorte invisibile si avvicina: si odono i fremiti delle ali angeliche e la ritirata delle entità tenebrose che si affrettano a sparire, poiché sanno che saranno bruciate, polverizzate. Gli spiriti del male hanno paura di una sola cosa: la luce. Ecco perché in ogni ora difficile, pericolosa, dovete immediatamente legarvi al Creatore e aumentare in voi la luce. A quel punto, tutti gli esseri inferiori che vi minacciano saranno neutralizzati, paralizzati o scacciati.”
Tratto da:” Pensieri quotidiani”, Omraam Mikhaël Aïvanhov, ed.Prosveta
Ancora bellissime riflessioni di Jung
“Come medico devo costantemente chiedermi che specie di messaggio il paziente mi reca. Che cosa significa per me? Se per me non rappresenta niente, non ho alcun appiglio. Solo quando il medico è interessato, la sua azione è efficace. “Solo il medico ferito guarisce”. Ma se un medico si rinchiude in un ambito professionale, come in una corazza, non ha efficacia. Io prendo i miei pazienti sul serio; forse sono posto di fronte a un problema come loro. Spesso accade che il paziente sia proprio il medicamento adatto per il punto debole del medico; quindi situazioni difficili si possono presentare anche per il medico, o piuttosto proprio per lui. Ogni terapeuta dovrebbe essere controllato da una terza persona, sì da rimanere aperto ad un altro punto di vista: anche il papa ha un confessore. Il mio consiglio agli analisti è sempre ” Abbiate un “confessore” o una madre a cui confessarvi!” Le donne sono particolarmente dotate per questo compito. Spesso hanno eccellenti intuizioni e un senso critico penetrante, e sanno vedere che cosa gli uomini nascondono in sé, e a volte sanno penetrare anche nei meandri della loro “anima”. Scorgono aspetti delle cose che agli uomini sfuggono. Questa è la ragione per cui nessuna donna si è mai convinta che suo marito fosse un superuomo.”
tratto da: “Ricordi, Sogni, Riflessioni” Carl Gustav Jung, raccolti da Aniela Jaffé, BUR Rizzoli
Dovere di proteggerci
Pensiero del giorno domenica 6 novembre 2011.
“Finché saremo sulla terra, dovremo affrontare tutte le manifestazioni del male; è inutile cercare di sopprimere il male: non ci riusciremmo e non sta a noi farlo. Il nostro compito è quello di essere vigili e di rafforzarci. Se ci sono dei malvagi, se ci sono degli spiriti maligni, significa che il Creatore accetta la loro esistenza, e dobbiamo accettarla anche noi. Essi hanno il diritto di cercare di nuocerci, e noi abbiamo non solo il diritto, ma anche il dovere di proteggerci. Se non ci proteggiamo e diventiamo loro vittime, dobbiamo prendercelasoltanto con noi stessi.
Direte: «Ma se io mi affido a Dio, se Lo amo, Egli mi proteggerà». No. Se non sapete discernere da dove possa venire il male, in modo da mettervi al riparo, nemmeno il vostro amore per
Dio vi salverà. Dio vi dirà: «Mi ami? Benissimo, ma perché vuoi che sia Io a fare tutto il lavoro?» Né il vostro amore né tutte le vostre buone qualità vi metteranno al riparo, se non avrete almeno imparato ad aprire gli occhi per riconoscere da dove viene il pericolo. ”
Tratto da:” Pensieri quotidiani”, Omraam Mikhaël Aïvanhov, ed.Prosveta
Un altro difficilissimo testo evangelico
VANGELO (Lc 16,9-15)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».