Dello stesso autore

Oggetto simbolico: serpenti alati, veliero…clessidra

Caduceo

” Quest’interpretazione suggerisce una concezione del caduceo come simbolo di equilibrio attraverso l’integrazione di forze contrarie. Rappresenterebbe il combattimento fra due serpenti, arbitrato da Hermes, Mercurio, questo combattimento può rappresentare simbolicamente la lotta interiore tra forze contrarie, di ordine biologico o morale, che compromette  la salute e l’onestà di una persona. …. Di fatto ciò che definisce l’essenza del caduceo è la composizione stessa  e la sintesi dei suoi elementi: evoca l’equilibrio dinamico di forze opposte che si armonizzano per costruire una forma statica e una struttura attiva, diventando più alte e più forti.  La dualità dei serpenti e delle ali mostra questo stato supremo di forza e padronanza di sè che può esser raggiunto tanto sul piano dell’istinto (serpenti) che al livello dello spirito…….”…La salute è la -giusta misura, l’armonizzazione dei desideri (la simmetria delle volute dei serpenti), l’equilibrio dell’affettività  e l’esigenza di spiritualizzazione-sublimazione  (che) presiedono non solo alla salute dell’anima (ma) codeterminano la salute del corpo.-   Questa interpretazione fa del caduceo il simbolo privilegiato dell’equilibrio psicosomatico. ”

tratto da: “A dictionary of Simbols, Cirlot J.-E, Londra, 1962
tratto da: “Dizionario dei simboli” voce: Caduceo, Die Paul, “Le symbolisme dans la mythologie grecque”, Parigi 1952 e 1966

Tao

Tao (道 letteralmente la Via o il Sentiero; traslitterazione pinyindào – in giapponese: ), spesso tradotto come Il Principio, è uno dei principali concetti della filosofia cinese. È l’eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell’Universo, vivente o meno. È solitamente associata al taoismo, ma anche il Confucianesimo fa riferimento a essa. Per dirla in una parola, il Tao “è”. Nella filosofia taoista tradizionale cinese, il Tao ha come funzione fondamentale quella di rappresentare l’universo. Quest’ultimo all’inizio del tempo era in un stato chiamato Wu Chi ( = assenza di differenziazioni/assenza di polarità). A un certo punto si formarono duepolarità di segno diverso che rappresentano i principi fondamentali dell’universo:

  • Yang il principio positivo,rappresentato in bianco.
  • Yin il principio negativo,rappresentato in nero.
Il Tao può essere interpretato come una “risonanza” che risiede nello spazio vuoto lasciato dagli oggetti solidi. Allo stesso tempo, esso scorre attraverso gli oggetti dando loro le caratteristiche. Nel Tao Te Ching si dice che il Tao nutre tutte le cose, che crea una trama nel caos. La caratteristica propria di questa trama è una condizione di inappagabile desiderio, per cui i filosofi taoisti associano il Tao al cambiamento; le rappresentazioni artistiche che tentano di rappresentare il Tao sono caratterizzate da flussi.

Incipit the Tao

” Il Tao che può esser detto
non è l’eterno Tao,
il nome che può essere nominato
non è l’eterno nome.
Senza nome è il principio
del Cielo e della Terra”

tratto da: ” Tao the Ching” Lao Tzu

Il cuore dei Profeti

“Il cuore degli uomini ordinari è Quadrato, perchè essi hanno quattro possibilità d’ispirazione: divina, angelica, umana e diabolica; il cuore dei profeti ha invece soltanto tre lati perchè essi sono estranei ad ogni tentazione diabolica”

Tratto da: “Dizionario dei simboli” Bur

Dal libro del profeta Isaia

Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti.(Is 61,1-2a.10-11)

Osservazioni sull’Anima: Jung

“Da un punto di vista analitico, Jung, dopo aver mostrato come l’anima sia un concetto passibile di molte interpretazioni, rileva che essa corrisponde a uno stato psicologico che deve godere di una certa indipendenza nei limiti della coscienza. L’anima non coincide con la totalità delle funzioni psichiche.  Essa designa un rapporto con l’inconscio e anche una personificazione dei contenuti inconsci. Le concezioni etnologiche e storiche dell’anima mostrano chiaramente che essa prima di tutto è un contenuto che appartiene al soggetto, ma anche al mondo degli spiriti, all’inconscio. Perciò l’anima ha sempre in sé qualcosa di terrestre e di soprannaturale.  Terrestre perché è in contatto con l’immagine materna di natura e terra; celeste perché l’inconscio aspira sempre ardentemente alla luce della coscienza. L’anima esercita così una funzione mediatrice tra il sé e l’io, dove il primo termine costituisce il nucleo della psiche.  L’anima in Jung conosce quattro fasi di sviluppo: il primo, rappresentato da Eva, si pone su un piano istintivo e biologico.  Il secondo, più elevato, conserva gli elementi sessuali. Il terzo è rappresentato dalla Vergine Maria nella quale l’amore raggiunge pienamente il livello spirituale.  Il quarto è definito dalla Saggezza. Che cosa significano questi quattro stadi? L’Eva terrestre, l’elemento femminile, progredisce verso la spiritualizzazione. Se ammettiamo che tutto ciò che è terrestre ha nel mondo celeste il suo corrispondente, la Vergine Maria deve essere considerata come il volto terrestre della Saggezza che è invece celeste.  L’anima individuale deve percorrere anch’essa queste quattro tappe. L’Eva che è in noi è chiamata in un moto ascensionale a purificarsi per imitare la Vergine Maria scoprendo nel sé il fanciullo di luce, il puer aeternus, il suo proprio sole.”

tratto da:”Dizionario dei simboli”, J.Chevalier, A. Gheerbrant, ed. BUR

“Melancholia” Lars Von Trier

Scrigni d’oro con cuore rosso per il bambino luminoso…

Oggi le bambine del corso di Meditazione creativa hanno realizzato con la lana cardata un bambino fasciato come si faceva un tempo con i piccolini. Ogni creazione è diversa, ciascuna riflette l’Anima di chi gli ha dato forma.

Meditazione

Dal cuore di Amore nasce il Bambino luminoso. Ognuno dentro sè, fa vivere il bambino di luce  che va nutrito, coccolato… amato. Spesso ci dimentichiamo di lui, di frequente gli adulti lo fanno. Amatelo sempre, lui vive delle vostre emozioni più belle. Portalo con voi sempre. Ricordatevi che vive nel vostro cuore, è nato dal vostro Amore.

Corsi per bambini

L’associazione culturale
NovArmonia
propone
Piccolo corso di
meditazione creativa
per bambini

sabato 3 dicembre 2011

Il bambino nascente

Giovanni Allevi – Back to life consigliato da Andrea

“Perfer et obdura: dolor hic tibi proderit olim …

Resisti e sta’ saldo: questa pena un giorno ti sarà di giovamento…

Tratto da:”Amores” III, 11, 7, Ovidio

Cantico delle Creature

Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfano
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie mi’ Signore, cun tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore,
de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’ mi’ Signore, per sora luna e le stelle,
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’ mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dai sustentamento.

Laudato si’ mi’ Signore, per sor aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’ mi Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte,
et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’ mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’ mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore,
et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare.
guai a cquelli ke morrano ne le peccata mortali,
beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.

Laudate et benedicete mi’ Signore’ et ringratiate
et serviateli cun grande humilitate.

San Francesco d’Assisi

Cos’è la morte seconda? Quell’anima, dello spirito che perde la speranza? Non possiamo dimenticarci della luce che deve illuminare sempre la nostra esistenza. Vedo uomini e donne spenti attorno a me. Che si dimenticano di amarsi, di onorarsi tutti i giorni come se fosse il primo giorno in cui si videro.  Esistenze annoiate e stanche, provate dai problemi pesanti di questi nostri giorni. Onora il Padre e la Madre per me è dare grazia al maschile e al femminile che sono in noi, al di là delle difficoltà quotidiane che a volte sembrano schiacciarci, trovare sempre ogni mattino e ogni sera la luce che onora Dio in noi.

Il profeta Daniele

1Durante il terzo anno del regno di loiakim re di Giuda, Nabucodonosor re di Babilonia pose l’assedio alla città di Gerusalemme.2Il Signore permise a Nabucodonosor di impadronirsi di loiakim re di Giuda, e di una parte degli arredi sacri del tempio di Dio. Il re li fece trasportare a Babilonia per metterli nel tempio dei suoi dèi, nella sala del tesoro. 3Egli ordinò poi ad Asfenaz, capo dei funzionari di corte, di scegliere tra gli Israeliti alcuni giovani della famiglia reale o nobili. 4Dovevano essere senza difetti fisici, di bella presenza e robusti; dovevano essere pieni di saggezza, intelligenza e prudenza per poter entrare al servizio del re, nel suo palazzo. A loro sarebbero state insegnate la lingua e la scrittura dei Babilonesi. 5Il re stabilì che ogni giorno fosse dato ai giovani lo stesso cibo e lo stesso vino della sua tavola e che fossero istruiti per tre anni. Dopo questo periodo di preparazione, sarebbero entrati al suo servizio. 6Fra gli scelti c’erano quattro giovani della tribù di Giuda: Daniele, Anania, Misaele e Azaria. 7Il capo dei funzionari di corte cambiò loro il nome: Daniele fu chiamato Baltazzar; Anania, Sadrach; Misaele, Mesach; Azaria, Abdenego. 8Ma Daniele decise in cuor suo di non diventare impuro mangiando lo stesso cibo e bevendo lo stesso vino della tavola del re. Chiese perciò al capo dei funzionari di corte di non costringerlo a contaminarsi con questi alimenti. 9Dio concesse a Daniele la simpatia e la benevolenza del capo dei funzionari, 10il quale però rispose al giovane: “Il re in persona ha stabilito quel che dovete mangiare e bere. Ho paura che vi trovi più magri degli altri giovani della vostra età, e così io rischio la vita a causa vostra”.
11Il capo dei funzionari aveva incaricato un servo di occuparsi di Anania, Misaele, Azaria e Daniele. Allora Daniele disse al servo: 12“Ti prego, mettici alla prova per dieci giorni: dacci da mangiare soltanto legumi e da bere soltanto acqua13Alla fine confronterai il nostro aspetto con quello dei giovani che mangiano lo stesso cibo del re. Allora deciderai di conseguenza verso di noi”. 14L’uomo accettò la proposta e fece la prova per dieci giorni con Daniele e i suoi compagni.15Alla fine si rese conto che il loro aspetto era più bello e più florido di quello degli altri giovani che avevano mangiato lo stesso cibo del re. 16Perciò d’allora in poi il servo continuò a mettere da parte il cibo e il vino stabilito e a dar loro soltanto legumi. 17Dio concesse ai quattro giovani capacità di discernimento, ampia conoscenza nel sapere e saggezza. Daniele era inoltre capace di interpretare sogni e visioni.
18Terminato il periodo stabilito dal re Nabucodonosor per la preparazione dei giovani scelti, il capo dei funzionari li condusse davanti al re. 19Nabucodonosor si intrattenne con tutti loro, ma neppure uno si dimostrò competente come Daniele, Anania, Misaele e Azaria. Perciò essi entrarono al suo servizio. 20Se il re li interrogava su qualunque argomento che richiedeva saggezza e intelligenza li trovava capaci di dare risposte dieci volte migliori di quelle di tutti gli indovini e maghi del suo regno. 21Daniele rimase al servizio di Nabucodonosor fino a quando incominciò a regnare il re Ciro.

tratto dalla Bibbia “Libro di Daniele” cap. I

Interessante la dieta di Daniele 

Maternità, Previati 1891

Angeli che fanno custodia dell’Amore della Madre. Ali che si fondo con con i fili d’erba di questo prato sul quale Previati, poeta del divisionismo simbolista, ha ritratto una donna che allatta il suo bambino. Circonfusa di luce, sotto l’Albero del giardino dell’Eden, è la risposta alla redenzione dopo la conoscenza della verità. Il quadro che abbiamo meditato oggi alla mostra sul Simbolismo a Padova partecipò a Parigi nel 1892 al primo Salon dei RosaCroce. 

Cuore di Giulia

Giulia partecipa la corso di meditazione creativa organizzato a NovArmonia. Mi ha fatto vedere un cuore che ha “meditato” in questo giorni con un intenso disegno  dedicato all’amore che sente per la sua bellissima mamma.  All’interno del cuore come graffiti vediamo altri cuori che si susseguono, ma anche ali d’angelo. Meraviglia che mai debbano perdere questa purezza

 

Dal libro del profeta Daniele

Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Abbondi la vostra pace. Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l’impero a me soggetto si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele, perché egli è il Dio vivente, che rimane in eterno; il suo regno non sarà mai distrutto e il suo potere non avrà mai fine. Egli salva e libera, fa prodigi e miracoli in cielo e in terra: egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni». A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, rugiada e brina, il Signore.

Benedite, gelo e freddo, il Signore. R.

Benedite, ghiacci e nevi, il Signore.

Benedite, notti e giorni, il Signore. R.

Benedite, luce e tenebre, il Signore.

Benedite, folgori e nubi, il Signore. R.

Benedica la terra il Signore,

lo lodi e lo esalti nei secoli. R.

tratto da Daniele 3, 68-74

L’incenso

Amo il profumo dell’incenso che purtroppo  nelle nostre chiese non si sente quasi più. Questo aroma induce alla meditazione e alla preghiera. Fin dall’antichità, sempre, è stato usato per mediare il contatto con il divino. Rimpiango gli odori della mia infanzia, quando entrare in chiesa era associato a questo profumo di Dio.