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Brinata

Amore

” La parola “amore” è una delle più familiari, ma ciò che essa designa è difficile da definire, perchè riguarda esperienze molto differenti: c’è un amore tra uomo e donna, un amore tra genitori e figli, un amore tra amici, un amore tra una persona e il suo prossimo, un amore tra Dio e i credenti in lui, un amore tra uomo e animali…. Questi amori hanno modi molto diversi di manifestazione, di sentimenti, di accenti, ma hanno qualcosa che li unisce e che motiva la comune denominazione di amore?  A questa domanda si può forse rispondere affermativamente. Forse in ogni amore c’è un legame  di esistenza che è cercato, custodito, fatto crescere, c’è un sentimento convergente dell’amante e dell’amato, c’è una pro-vocazione che chiama -fuori-, che chiede di uscire da se stessi. L’amore è un movimento che circola tra i due, è generato da uno e causato dall’altro.  E’ così che uno ama in modi differenti differenti oggetti (senza intendere questo termine nel senso di cosificazione) che , appunto, lo pro-vocano.  In ogni caso l’amore resta un mistero, non un enigma, ma un mistero, una realtà che pare nascosta e che può essere rivelata man mano che si entra nell’amore stesso. Certamente colui che ama muove il suo centro di gravità verso l’esistenza di un altro, pur conservando questo centro in se stesso. L’amore è una dinamica di sym-patheia  in cui, come in un’elissi, si formano due fuochi strettamente legati l’uno all’altro, si ama se stessi, si ama questo mondo, si ama il prossimo, si ama Dio.”

Tratto da:”AMA IL PROSSIMO TUO”, E.Bianchi e M. Cacciari, ed. Il Mulino

Madre alla finestra A.Morato 1955

Dal Cantico dei Cantici

3

Io sono del mio amato

e il mio amato è mio;

egli pascola tra i gigli.

4

Tu sei bella, amica mia, come la città di Tirsa,

incantevole come Gerusalemme,

terribile come un vessillo di guerra.

5

Distogli da me i tuoi occhi,

perché mi sconvolgono.

Le tue chiome sono come un gregge di capre

che scendono dal Gàlaad.

6

I tuoi denti come un gregge di pecore

che risalgono dal bagno;

tutte hanno gemelli,

nessuna di loro è senza figli.

7

Come spicchio di melagrana è la tua tempia,

dietro il tuo velo.

8

Siano pure sessanta le mogli del re,

ottanta le concubine,

innumerevoli le ragazze!

9

Ma unica è la mia colomba, il mio tutto,

unica per sua madre,

la preferita di colei che l’ha generata.

La vedono le giovani e la dicono beata.

Le regine e le concubine la coprono di lodi:

10

«Chi è costei che sorge come l’aurora,

bella come la luna, fulgida come il sole,

terribile come un vessillo di guerra?».

11

Nel giardino dei noci io sono sceso,

per vedere i germogli della valle

e osservare se la vite metteva gemme

e i melograni erano in fiore.

12

Senza che me ne accorgessi, il desiderio mi ha posto

sul cocchio del principe del mio popolo.

7

1

Vòltati, vòltati, Sulammita,

vòltati, vòltati: vogliamo ammirarti.

Che cosa volete ammirare nella Sulammita

durante la danza a due cori?

2

Come sono belli i tuoi piedi

nei sandali, figlia di principe!

Le curve dei tuoi fianchi sono come monili,

opera di mani d’artista.

3

Il tuo ombelico è una coppa rotonda

che non manca mai di vino aromatico.

Il tuo ventre è un covone di grano,

circondato da gigli.

4

I tuoi seni sono come due cerbiatti,

gemelli di una gazzella.

5

Il tuo collo come una torre d’avorio,

i tuoi occhi come le piscine di Chesbon

presso la porta di Bat-Rabbìm,

il tuo naso come la torre del Libano

che guarda verso Damasco.

6

Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo

e la chioma del tuo capo è come porpora;

un re è tutto preso dalle tue trecce.

7

Quanto sei bella e quanto sei graziosa,

o amore, piena di delizie!

8

La tua statura è slanciata come una palma

e i tuoi seni sembrano grappoli.

9

Ho detto: «Salirò sulla palma,

coglierò i grappoli di datteri».

Siano per me i tuoi seni come grappoli d’uva

e il tuo respiro come profumo di mele.

10

Il tuo palato è come vino squisito,

che scorre morbidamente verso di me

e fluisce sulle labbra e sui denti!

11

Io sono del mio amato

e il suo desiderio è verso di me.

tratto da: Cantico dei Cantici

Sono giorni…

Sono giorni gravi, pieni di tormento a volte, come se un mondo dovesse finire e un’altro semplice, puro dovesse iniziare.  Non ci sono strade complicate, la via è quella  della perseveranza e della buona volontà. Fare pulizia di ciò che è imposto, anche un modo di pensare che abbiamo ereditato, ma che non ci appartiene più.  Abbiamo secoli  di esperienza, di maturazione lenta e costante verso quella che può definirsi veramente la via, la strada da percorrere.  Confidare totalmente in Dio

Dal Salmo 55. In Dio confido, non avrò timore.

Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime.
Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici,
numerosi sono quelli che dall’alto mi combattono. R.
I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?
Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato. R.
Questo io so: che Dio è per me.
In Dio, di cui lodo la parola,
nel Signore, di cui lodo la parola. R.
In Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie. R.

Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

tratto dal vangelo di Marco: Mc 3,7-12

San Giorgio e il drago a Venezia

Canone inverso

…un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

Cypress, Kiryat Moshe Rebecca Harp

Where Is The Love? – Black Eyed Peas Dov’è l’Amore

Cosa c’è che non va nel mondo mamma?
La gente vive come se non avesse una madre
Penso che il mondo sia drogato di tragedie
Attratto solo dalle cose che portano traumi
Oltreoceano cerchiamo di fermare il terrorismo
Ma abbiamo ancora terroristi che vivono qui
Negli USA, la grande CIA
I Bloods e i Crips e il KKK
Ma se ami solo la tua stessa razza
Lasci solo spazio alla discriminazione
E discriminare genera solo odio
E quando odi sei obbligato ad essere pieno di rabbia,
Quello che dimostri è la tua cattiveria
Ed è esattamente il modo in cui funziona e opera la rabbia
Devi avere l’amore per mettere le cose a posto
Prendi il controllo della tua mente e medita
Lascia che la tua anima graviti intorno all’amore

La gente uccide
La gente muore
I bambini soffrono e li senti piangere
puoi mettere in pratica quello che predichi
e porgeresti l’altra guancia
Padre, padre, padre, aiutaci
Mandaci una guida dall’alto
Questa gente mi fa chiedere
Dov’è l’amore?
(l’amore) Dov’è l’amore?
(l’amore) Dov’è l’amore?
(l’amore) Dov’è l’amore?
(dov’è l’amore, l’amore, il nostro amore)

Non è proprio lo stesso, sempre invariato
Al giorno d’oggi è strano, il mondo è impazzito
Se l’amore e la pace sono così forti
Perché ci sono questi pezzi d’amore
che non ci appartengono
Le nazioni lanciano le bombe
I gas chimici riempiono i polmoni dei piccoli
La sofferenza continua e si muore da giovani
Perciò chiediti se l’amore è veramente sparito
Così io potrò chiedermi cosa c’è che non va
In questo mondo in cui viviamo la gente continua ad arrendersi
Prendendo decisioni sbagliate, solo visioni di dividendi
Non si rispettano, rinnegano i fratelli
C’è una guerra in corso
ma le ragioni sono segrete
La verità è tenuta nascosta sotto il tappeto
Se non conosci la verità non conoscerai mai l’amore
Dov’è l’amore, gente, andiamo (non lo so)
Dov’è l’amore, gente, andiamo (non lo so)
Dov’è l’amore, gente

Sento il peso del mondo sulle mie spalle
Mentre divento grande, la gente diventa fredda
Molti di noi pensano solo a fare soldi
L’egoismo ci ha portati nella direzione sbagliata
Informazioni sbagliate mostrate dai media
Che scelgono sempre le immagini negative
Infettando le giovani menti più velocemente dei batteri
I bambini vogliono fare le cose che vedono al cinema
Cos’è successo ai valori dell’umanità?
Cos’è successo all’eguaglianza e alla parità?
Invece di diffondere amore diffondiamo ostilità
La scarsa comprensione allontana le vite dall’unità
Ecco perché a volte mi sento depresso
Ecco perché a volte mi sento giù
Non c’è da stupirsi che a volte mi senta giù
Devo essere fiducioso finché non trovo l’amore

Black Eyed Peas

Where Is The Love? – Black Eyed Peas

Mozart Fantasia in re minore K.397 di Tzvi Erez

Alpine

Enrico Ghinato alla galleria d’Arte Contini, campo Santo Stefano Venezia

Angeli di Vittore Carpaccio

Serendipity

Il termine serendipità è un neologismo[1] indicante la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra. Il termine deriva da Serendip, l’antico nome persiano dello Sri Lanka.[2] Il termine fu coniato dallo scrittore Horace Walpole che lo usò in una lettera scritta il 28 gennaio 1754 a Horace Mann, un suo amico inglese che viveva a Firenze. Horace Walpole fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana “Tre prìncipi di Serendippo”di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un’occasione. La storia descrive le scoperte dei tre prìncipi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione.  Oltre ad essere indicata come sensazione, la serendipità indica anche il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. Portando alle estreme conseguenze il concetto di serendipità/casualità delle scoperte scientifiche, in contrapposizione al metodo dell’indagine sistematica, si può arguire che in ogni scoperta, come del resto in ogni aspetto della vita reale, deve essere insito qualche elemento di casualità: se il ricercatore sapesse già esattamente quello che sta cercando, non avrebbe bisogno di cercarlo, bensì gli basterebbe avere una conferma di una realtà che già prevede esista. In questo senso una nuova scoperta scientifica ottenuta mediante intuizione o serendipità da un ricercatore è cosa sostanzialmente diversa rispetto all’ottenimento di una conferma sperimentale di un evento mai prima osservato, ma previsto – da uno scienziato – in base all’estrapolazione di una teoria basata sull’interpretazione di altri eventi noti correlati. In questo caso infatti l’oggetto della ricerca sarebbe il tentativo di validare una teoria – cioè una rappresentazione astratta del mondo reale – quindi non la realtà in sè del mondo sottostante.

tratto da Wikipedia

Implicazioni della teoria dei neuroni specchio

“Come Rizzolati e Keyser finirono per scoprire, gli esseri umani si servono dei neuroni specchio per leggere l’emozione allo stesso modo dell’azione.  Le stesse aree del nostro cervello che si attivano quando sperimentiamo una gamma di emozioni umane, dalla gioia al dolore, si attivano anche quando  sperimentiamo una gamma di emozioni di un altro individuo. Ci basta semplicemente osservare l’espressione facciale o il linguaggio corporeo di una persona per mettere in moto l’effetto cascata di neuroni.  Quando vedete qualcuno sorridere o fare una smorfia , per quanto riguarda il vostro cervello siete voi a essere felici o turbati….. Lo scopo dei neuroni specchio non è soltanto capire che cosa una persona stia facendo e come si senta al riguardo, ma anche perchè lo sta facendo. Rizzolatti scoprì che che i neuroni non scaricano se l’obbiettivo non è chiaro….. Come l’opera dello scienziato chiarisce, la percezione del mondo non è una faccenda individuale,  limitata alle nostre capacità mentali, bensì un processo che implica una condivisione di circuiti neuronali.  Noi interiorizziamo l’esperienza altrui in ogni istante, automaticamente e immediatamente, senza alcuno sforzo consapevole, utilizzando una stenografia neuronale creata dalla nostra stessa esperienza.  Nell’atto stesso di collegarci con qualcuno, anche  a livello più superficiale, siamo coinvolti in una relazione di massima intimità.  …..Osservare qualcuno è interiorizzare immediatamente il suo punto di vista. Questo significa che l’atto stesso dell’osservare un’altra persona ci coinvolge immediatamente in un Legame in cui noi, il soggetto, ci fondiamo con il nostro oggetto. Per così dire, per poter comprendere un’altra persona, dobbiamo temporaneamente fonderci con lei…..( Infine ) Coloro che pensano di essere portati all’empatia, tipicamente esibiscono una maggiore attività di neuroni specchio.”

tratto da “THE BOND, Il legame quantico”, Lynne Mc Taggart, Macroedizioni, dicembre 2011