Dello stesso autore

Divine trasparenze

Se qualcuno vi domandasse come sono le huri,
mostrate il vostro volto e dite: così!
Se qualcuno vi chiede della luna,
arrampicatevi sul tetto e dite: così!
Se qualcuno cerca una fata,
lasciatelo che vedano la vostra espressione,
Se qualcuno vi chiede l’odore del muschio,
sciogliete i vostri capelli e dite: è così!
Se qualcuno vi chiede: “Come fanno le nuvole a coprire la luna?”
slegate i lacci del vostro abito, nodo per nodo e dite: così!
Se qualcuno vi chiede: “Come Gesù resuscitò il morto?”
baciatemi sulle labbra e dite: così!
Se qualcuno vi chiede: “Come sono coloro uccisi per amore?”
mandateli a me e dite: così!
Se qualcuno vi chiede quanto sono alto,
mostrategli le vostre sopracciglia e dite: così!

Rumi

 

Le Huri

Le Huriḥūr o ḥūrīyah secondo la tradizione islamica sono delle fanciulle che attendono nel paradiso coloro che nel Giorno del Giudizio arriveranno lì. Secondo la tradizione le Huri sarebbero giovani ragazze perennemente vergini il cui compito sarebbe quello di ricompensare l’uomo arrivato nel paradiso. Sempre secondo la tradizione, le giovani avrebbero la capacità di concepire e generare. Per il sesso femminile esistono ugualmente gli ghulām.

L’Infinito

«Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare»
Giacomo Leopardi

Aria

Nell’ambito della rassegna internazionale di illustrazione dedicata dal Museo Diocesano di Padova  ai quattro Elementi,  quest’anno viene sviluppato il tema dell’Aria. Bellissima anche questa volta la raccolta di illustrazioni e le immagini dei cieli ariosi che accolgono i visitatori all’inizio della mostra.

 

“Aria” sesta rassegna internazionale di illustrazione Padova Museo Diocesano 20 gennaio 3 giugno 2012

 

Smettete di inseguire i sogni …

“Smettete di inseguire i sogni, lasciate che si realizzino secondo un perfetto ordine e al momento giusto. Rallentate il ritmo frenetico, siate vuoti come una grotta e aperti a tutte le possibilità, come il legno grezzo. Fate della calma una regolare pratica quotidiana. Immaginate tutto ciò che desiderate  attuare nella vita e poi lasciate andare. Abbiate fiducia nell’azione divina del Tao, che opera in ogni cosa su tutto il pianeta. Non avete affatto necessitò di affrettarvi né di forzare nulla. Osservate e disponetevi a ricevere, invece di dirigere la vostra vita con prepotenza.  E’ attraverso un tranquillo svolgersi degli eventi che dominerete l’esistenza nella Via del Tao.”

tratto da:” La saggezza del Tao”, Wayne W. Dyer, ed. Corbaccio

Astrolabio Enrico Parnigotto

Se il Cielo non fosse innamorato il suo seno non sarebbe dolce.
Se il Sole non fosse innamorato il suo volto non brillerebbe.
Se la Terra e le montagne non fossero innamorate
nessuna pianta germoglierebbe dal loro cuore.
Se il Mare non conoscesse l’amore
Se ne starebbe immobile da qualche parte.
Se il cielo, le montagne, i fiumi e ogni altra cosa nell’universo fossero
egoisti e avidi come l’uomo e come lui cercassero di conquistare e accumulare
cose per sé, l’universo non funzionerebbe. 

Rumi

 

Lettera di Napoleone a Joséphine de Beauharnais

” Non ho passato un giorno senza amarti. Non ho passato una notte senza stringerti tra le mie braccia. Non ho preso una tazza di tè senza maledire la gloria e l’ambizione che mi tengono lontano dall’anima della mia vita. In mezzo agli affari, alla testa delle truppe, percorrendo i campi, la mia adorabile  Joséphine  è sola nel mio cuore, occupa il mio spirito, assorbe il mio pensiero. Se mi allontano da te con la velocità del torrente Rodano, è per rivederti più in fretta. Se nel cuore della notte mi alzo per lavorare, è che questo può anticipare di alcuni giorni l’arrivo della mia dolce amica.”

Tratto da: “Napoleone” di Guido Gerosa, Oscar Mondadori editore

L’Artista

Sono artista, pittore, creo idoli ad ogni istante,
poi tutti questi idoli ai Tuoi piedi li infrango!

Evoco cento fantasmi e  li imbevo  di  spirito
ma quando vedo il fantasma Tuo,li getto tutti nel fuoco!

Sei Tu il coppiere degli ebbri  o  il nemico sei della sobrietà?
O sei Tu uno che  distrugge ogni casa che edifico?

In Te l’anima è dissolta, con Te è mescolata:
ecco, io carezzo la vita solo perché profuma di Te!

Ogni goccia di sangue che germina da me, alla Tua polvere dice:
Ho lo stesso colore del Tuo Amore, sono compagno della tua passione.

Nella dimora d’acqua e d’argilla senza di Te distrutto è il cuore
entra, o Amato, in casa o lascerò, io, la casa!

Tratto da: “Poesie mistiche”, Mevlana Jalaluddin Rumi, CLASSICI BUR

 

Ebbi un sogno…

“Meister Eckhart riporta questo sogno:” Ebbi un sogno nel quale io pur essendo un uomo, ero gravido come una donna. Ma ero gravido del nulla, e da questo nulla Dio nasceva.”  Questa è una confessione sorprendente per il nostro tempo.  Primo, è possibile che le persone ( in questo caso un uomo) abbandonino gli stereotipi sessuali. Secondo, gli uomini sono capaci di creare, di far nascere, e non devono averne paura. Il patriarcato ha avuto molta paura della nascita e ha cercato con tutte le forze di controllarla. Uno studio di alcuni anni fa rivelava che nella popolazione degli Stati Uniti l’80 per cento dei bambini e delle bambine di sei anni era creativo, contro solo il 10 per cento dei quarantenni. Questo significa che tra i sei e i quarant’anni la creatività viene uccisa.  Teologicamente, questo significa che Dio viene ucciso, che Dio viene abortito in una cultura nella quale l’immaginazione e la creatività non vengono riconosciute e esaltate.  Come Eckhart sottolinea, la nascita che noi provochiamo non è niente di meno che la nascita della parola di Dio, della dabhar di Dio, del Figlio di Dio. Abortire questo processo significa abortire il divino in noi e rendere noiosi, unidimensionali, piatti e senza gusto i mondi nei quali viviamo. ”

tratto da:”In principio era la gioia, Original Blessing”, Matthew Fox, FAZI editore febbraio 2011

 

Rembrandt e Angelo del Guariento in Prato della Valle

Corso di NovArmonia

L’associazione culturale
NovArmonia
propone
Piccolo corso di
meditazione creativa
per bambini

sabato 3 marzo
Il dono d’amore

L’associazione culturale NovArmonia, ideata da Annamaria e Paola Pivetta,  si propone di creare un luogo che accolga persone interessate al loro sviluppo psicofisico al fine di trovare un nuovo modo di vivere in sintonia con il proprio tempo. Il centro desidera mettere a disposizione dei suoi soci la conoscenza approfondita di tecniche naturali come i Fiori del dottor Edward Bach, la tecnica Bowen,  la disciplina del Feng Shui  e altre discipline anche ricreative ispirate dagli stessi principi.

 

 

 

Hifu cerimoniale per la festa delle bambine

Periodo Heian

Il periodo Heian (平安時代 Heian jidai?) è un’epoca della storia giapponese compresa tra l’VIII e il XII secolo (7941185), che prende il nome dalla capitale del tempo, Heian-kyo, l’attuale Kyōto.  Il periodo Heian fu culturalmente molto ricco, e rappresenta un periodo di apogeo sia per l’assimilazione della cultura cinese e del buddhismo, sia per la produzione letteraria, sia per lo sviluppo di una raffinatissima cultura aristocratica. Tra la produzione letteraria del periodo, alcuni classici e capolavori della letteratura giapponese, come il Genji monogatari, o lo Ise monogatari. In questo periodo il potere politico dell’imperatore inizia ad affievolirsi favorendo l’ascesa al potere della classe militare (bushi) che dominerà il Giappone in tutto il periodo a seguire fino alla modernizzazione (1868 – Meiji Isshin, o Restaurazione Meiji).

Deliziosa imperatrice Ohina-sama

Ora il sole d’inverno
pesa sulle palpebre.

Takahama Kyoshi

tratto da:”Il grande libro degli Haiku” ed.Castelvecchi

Hina-matsuri, la festa delle ragazze 3 marzo

Letteralmente: hina= bambole, matsuri= festa. In Giappone questa festività ricorre il 3 marzo*, il terzo giorno del terzo mese dell’anno, ed è conosciuta come la festa delle ragazze, ma non è una festa nazionale. Questa festa ha origine in Cina, dove si pensava che la sfortuna sarebbe passata dalle ragazze alle bambole, in Giappone la sua celebrazione era fondata sulla credenza che le bambole avessero il potere di contenere gli spiriti malvagi e le malattie corporali. Questa tradizione trae origine dall’antico cerimoniale di purificazione hina nagashi – 雛流し (bambola galleggiante), durante il quale le bambole hina ningyou – 雛人形, in origine realizzate di paglia o carta, venivano posate lungo un corso d’acqua o su di una barca affinché la corrente portasse via con se gli spiriti maligni e la cattiva sorte accumulati durante l’anno.  Successivamente, dopo il periodo Edo (1600-1867), le bambole sono diventate la rappresentazione della corte feudale, riprodotta in abiti di corte del periodo Heian (794-1185) e la festa una celebrazione delle bambine presenti in famiglia.  Il 3 marzo quindi ora è un giorno per pregare per una buona crescita e tanta felicità alle giovani ragazze. Il giorno viene chiamato anche festa dei peschi Momo no Sekku – 桃の節句, riferendosi alla stagione della fioritura dei peschi seguendo il vecchio calendario lunare. La fioritura simboleggia la crescita delle giovani della casa. Le famiglie più tradizionaliste conservano da generazioni la propria collezione di bambole che, come da tradizione, nel caso in famiglia vi siano figlie femmine vengono esposte in casa nel periodo precedente il 3 marzo, fino ad un mese prima. Il giorno della festività le bambole vengono messe via prima della fine della giornata a simboleggiare l’antico rituale di porre le bambole lungo i fiumi per scacciare la cattiva sorte: la fretta con cui vengono riposte è una preghiera per un matrimonio non troppo in là nel tempo. Le bambole ornamentali possono variare sia nelle dimensioni sia nella qualità, e così anche la loro rappresentazione, ma il loro significato simbolico e lo schema di base rimangono fissi. Le bambole esposte devono solo essere guardate e mai toccate.  Le bambole solitamente sono disposte su cinque o sette piani hinadan, coperti da un tappetino rosso chiamato mousen: in cima sono disposte le bambole che raffigurano l’imperatore Odairi-sama e l’imperatrice Ohime-sama in costumi antichi da cerimonia, seduti con i volti rivolti verso l’osservatore. Alle loro spalle due paraventi dorati in miniatura ed ai fianchi due lanterne stelo chiamate bonbori. Sui piani inferiori si trova la corte, in ordine discendente  troviamo: tre cortigiane sannin kanjo, cinque musici gonin bayashi in atto di suonare strumenti antichi, due ministri di corte Udaijin e Sadaijin (in quanto più anziano, rappresentato con una lunga barba, siede alla sinistra dell’imperatore: posizione ritenuta superiore dalla corte imperiale), sull’ultimo ripiano sono posti tre servi  ji cho, ed ai loro lati trovano posto due piante ornamentali: un albero di agrumi ed un pesco.  Infine, vengono posizionati anche piccoli oggetti di uso giornaliero delle donne aristocratiche del periodo Heian: specchi, cesti del cucito, oggetti per la cerimonia del tè, mobili e decorazioni floreali. Queste rappresentazioni servono ad esaltare i tradizionali ruoli dei due sessi all’interno della famiglia. Il decoro della società feudale è stato scelto per il suo impatto coreografico e per il rigore che poi le giovani, una volta adulte e sposate, dovranno seguire. Un set di bambole così composto e complesso risulta veramente ingombrante e caro per una famiglia, perciò oggi è molto popolare una versione con la sola coppia imperiale: economica e poco ingombrante, ma che rispetta il simbolismo originario. Le bambole sono ovviamente tutte vestite in abiti di corte del periodo Heian (794-1192).

tratto da:http://almanaccodelgiorno.wordpress.com/2008/03/02/3-marzo-hina-matsuri-la-festa-delle-ragazze

Matthew Fox “In principio era la gioia”

introduzione di Vito Mancuso

prefazione dell’autore all’edizione italiana

traduzione di Gianluigi Gugliermetto

«È un grande libro che offre finalmente una visione della religione fondata sulla gioia».

Corrado Augias

«Si tratta finalmente di capire che l’autentica via di ingresso al cristianesimo non è il male, ma è il bene; non è la maledizione, ma è la benedizione; non è il dolore, ma è la gioia. La via cosmocentrica illustrata con entusiasmo da Fox in questo suo capolavoro costituisce l’unica possibilità perché il cristianesimo torni realmente a incidere nella vita concreta dell’umanità».

Vito Mancuso

` Una sfida alla tradizione che incentra il cristianesimo sul peccato originale e che l’ha ridotto a religione pessimistica, patriarcale e nel passato anche violenta.

` Un pensiero che fa rivivere la grande mistica medievale di Ildegarda e Meister Eckhart.

` Una visione che, lungi dal concepire la natura come corrotta, vede Dio in tutto il creato.

` Una prospettiva che abbatte le rigide separazioni anima-corpo, sacro-profano, maschio-femmina, Dio-mondo.

` Una Via Positiva che è innamoramento e benedizione originaria.

` Un libro-manifesto per una vera e propria «rivoluzione copernicana della religione».

` Una spiritualità ecologica, socialmente impegnata, che promuove il dialogo interreligioso e con la scienza.

` Una delle opere più controverse del pensiero religioso contemporaneo.

` Finalmente anche in Italia il libro che riporta al centro la spiritualità della natura, bestseller negli Stati Uniti, tradotto in oltre trenta paesi del mondo.

` «La storia eleggerà Fox come uno dei grandi spiriti cristiani della nostra epoca».

John Shelby Spong, Vescovo di Newark, New Jersey

` «L’espulsione dall’ordine domenicano lo ha reso un moderno Lutero».

The New York Times

` «Santo o eretico? Attingendo alla spiritualità antica, Matthew Fox ci invita a risacralizzare le nostre vite».

The Independent

` Oltre 300.000 copie vendute negli Stati Uniti.

` Pubblicato in oltre 30 paesi.

` Finalmente anche in Italia.

Matthew Fox

` Frate domenicano come Savonarola e Giordano Bruno, entrò nell’ordine nel 1960 e venne ordinato sacerdote sette anni dopo.

` È stato espulso dall’ordine domenicano nel 1993 a seguito della pubblicazione di questo libro, definito dall’allora cardinale Ratzinger “pericoloso e fuorviante”.

` Oggi è un semplice prete “post-denominazioni”.

` Studioso dei grandi mistici cristiani come Ildegarda di Bingen e Meister Eckhart, è autore di decine di libri di successo, professore universitario e uno dei più famosi e controversi teologi americani.

` Definito dall’arcivescovo di Canterbury “il profeta verde”, promuove una spiritualità ecologica e in dialogo con la scienza.

Vito Mancuso introduce “In principio era la gioia” Matthew Fox

Mercoledì 07 Marzo Padova ore 18.15 Cinema Excelsior, vicolo Santa Margherita.”In principio era la gioia”. Incontro con Vito Mancuso. Introduce don Roberto Rivazzolo. Evento curato dal Centro Universitario di via Zabarella.