Dello stesso autore

Il labirinto della Villa Pisani di Stra Venezia

Quello che ami, tu lo vivi

“Nelle celebri lezioni sulla religione tenute  a Berlino nel 1806, e pubblicate poi con il titolo Iniziazione alla vita beata, il filosofo Johann  Gottlieb Fichte affermava:”Rivelami ciò che ami veramente, ciò che cerchi e a cui aspiri con tutto il tuo desiderio quando speri di trovare la tua vera gioia  – e con ciò mi avrai spiegato qual è la tua vita. Quello che ami, tu lo vivi. Questo amore rivelato è appunto la tua vita, la radice, la sede e il centro della tua vita” Gesù diceva la stessa cosa: ” Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (Matteo6,21).  Quello che ami tu lo vivi: questo legame tra amore e vita è ciò in cui consiste la spiritualità nella sua dimensione esistenziale e pratica (ben più decisiva di quella teorica che si dichiara a parole). Nella misura in cui ama, la nostra libertà è attratta dall’oggetto del suo amore, esattamente come la terra è attratta dal sole, perchè la forza gravitazionale  riguarda anche l’energia psichica, non solo la massa corporea. L’oggetto del nostro amore da forma alla nostra interiorità, la plasma, le dà suono e sapore. Per questo ognuno dovrebbe chiedersi qual è l’ideale che attrae e da forma alla sua energia vitale, così forse potrebbe capire qual è la dimensione decisiva della sua esistenza, qual è veramente (nel senso di fisicamente) il suo “Dio”.”

tratto da:”Obbedienza e libertà”, Vito Mancuso”, ed Campo dei Fiori, aprile 2012

W.E.


E’ uscito venerdi 8 giugno il film di Madonna W.E presentato a Venezia nel 2011. Abbastanza snobbato dalla critica, è a mio avviso un passo avanti per la famosa cantante che ogni tanto si cimenta con il cinema. Non solo bei costumi e scenografie, anche un tentativo di affrontare il tema della relazione di coppia visto in un’altra delle sue innumerevoli sfaccettature.

Particolare della statua di Martini

Tito Livio Arturo Martini

“A destra dell’atrio del Liviano la grande statua marmorea di Tito Livio, ” rappresentato come poeta sognatore posato sulle rocce all’aperto estraneo a tutto ” (con queste parole Arturo Martini illustrava la sua opera all’ amico don Giovanni Fallani). E’ un capolavoro del proteiforme e geniale artista trevisano. Vi si manifestano le più varie e contrastanti esperienze, con riferimenti culturali che vanno dalla scultura romana arcaica alle dinamiche soluzioni del Bernini. La base reca l’ iscrizione LIVIUS PATAVINUS ELOQUENTIAE AC FIDEI PRECLARUS IN PRIMIS ( Tacito) / MARIUS BELLINI / HOC MONUMENTUM DONAVIT / QUOD PETRI EST  URSULA PARENTUM / MEMORIAM POSTERIS / MCMXLII  XX (anno 1942, ventiduesimo dell ‘ Era Fascista ). Alle spalle della statua di Martini affreschi di Massimo Campigli.”

tratto da:” Padova, guida ai monumenti e alle opere d’ arte “, tre itinerari a cura di Marcello Checchi, Luigi Gaudenzio e Lucio Grossato, Neri Pozza Editore, Venezia, 1961, 728 pagine e 421 illustrazioni.

 

 

Particolare di Clara

Fine corso di Meditazione Creativa a NovArmonia piccoli capolavori in cornice

Corso di NovArmonia

NovArmonia
propone
Piccolo corso di
meditazione creativa
per bambini

sabato 2 giugno
Meditazione della ROSA

L’associazione culturale NovArmonia, ideata da Annamaria e Paola Pivetta,  si propone di creare un luogo che accolga persone interessate al loro sviluppo psicofisico al fine di trovare un nuovo modo di vivere in sintonia con il proprio tempo. Il centro desidera mettere a disposizione dei suoi soci la conoscenza approfondita di tecniche naturali come i Fiori del dottor Edward Bach, la tecnica Bowen,  la disciplina del Feng Shui  e altre discipline anche ricreative ispirate dagli stessi principi.

Meditazione della rosa

“Certo, è difficile sostenere con sicurezza che l’umanità sia in evoluzione: i campi di concentramento,le armi nucleari, gli orrori della guerra, la distribuzione ineguale delle risorse non aiutano certo a provare questa ipotesi al di là di ogni ragionevole dubbio. Possiamo però dire che per i singoli è possibile crescere, che esistono stati di coscienza universali, che  questi stati evocano un senso di mistero e di meraviglia  e hanno la capacità di sanare vecchie ferite, di trasformare la psiche, di rivelare nuovi orizzonti. Le esperienze supercoscienti sono sentite come un passo avanti nell’evoluzione personale, come uno sviluppo di ciò che prima esisteva solo allo stato potenziale.  Per comunicare il senso di questo processo  e nel contempo per facilitarlo, Roberto Assagioli  creò l’esercizio della rosa, (vedi il suo libro Principi e Metodi della Psicosintesi Terapeutica, pgg.176-7) . Quella che segue è una variante di questo esercizio.

“Immaginate una pianta di rose: radici, gambo, foglie e, in cima, un bocciolo di rosa.  Il bocciolo è ancora chiuso e avviluppato dai sepali. Visualizzate chiaramente  tutti i dettagli. Ora immaginate i sepali che incominciano a schiudersi e poi a piegarsi all’indietro e a rivelare i petali veri e propri, teneri, delicati e ancora chiusi. Ora anche i petali incominciano ad aprirsi lentamente. A mano a mano che ciò succede, voi sentite che questa fioritura avviene anche nelle profondità del vostro essere. Potete sentire che qualcosa in voi si sta aprendo e sta venendo alla luce. Continuando a visualizzare la rosa, sentite che il suo ritmo coincide con il vostro, che il suo aprirsi  è il vostro aprirsi. Osservate la rosa che si apre all’aria e alla luce e si rivela in tutta la sua bellezza.  Annusate anche il suo profumo, intenso e gradevole. Ora guardate il centro della rosa, dove la sua vitalità è particolarmente intensa, e lasciate che ne emerga un’immagine. Quest’immagine rappresenterà per voi ciò che di più bello  e di più creativo possa venire alla luce nella vostra vita.  Può essere l’immagine di qualsiasi cosa; lasciatela venire spontaneamente, senza sforzarvi  e senza  pensare. Infine guardate questa immagine, assimilatene l’atmosfera e il significato.”

Tratto da:”Crescere Teoria e pratica della psicosintesi” , Piero Ferrucci , Casa Editrice l’Astrolabio. 1981

 

cerchiamo il mistero di cui non siamo più in grado di parlare…

“Oggi molti fanno l’esperienza di un’intensa lontananza da Dio, di un offuscamento di Dio. In questo “inverno” e nell’oscurità che vivono oggi i cristiani in ricerca, Rahner pronunciò il suo detto più celebre: “Il cristiano del futuro sarà un mistico. O non sarà”. In un mondo in cui il denaro regna sovrano, aneliamo a qualcosa di più grande, a Dio, che supera ogni cosa. In un mondo in cui tutto viene spiegato con razionalità, in cui anche nella ricerca neuroscientifica anche all’esperienza di Dio  sono assegnati areali ben precisi del cervello umano, cerchiamo il mistero di cui non siamo più in grado di parlare, davanti al quale, anzi, non possiamo fare altro che inchinarci. In un tempo in cui il linguaggio si fa sempre più gelido, in cui l’economizzazione  e la giuridicizzazione dell’intera esistenza  si propagano sempre più, aneliamo a un’esperienza che riguardi la totalità dell’essere umano, i nostri sentimenti, le nostre passioni, il nostro corpo, la nostra anima. Se si da troppo rilievo a una parte dell’essere umano -oggi sicuramente si tratta della ragione- l’altra, per esempio il sentimento, si fa sentire con forza tanto maggiore. Perciò oggi la mistica è contrassegnata da un grande anelito a sentimenti estatici. Gli esseri umani vorrebbero rompere i ponti con il mondo gelido della ragione”

tratto da “MISTICA. Scoprire lo spazio interiore” Anselm Grun, ed.Queriniana

La scala dell’essere

Dal momento in cui sei venuto al mondo,
una scala è stata posta dinanzi a te
per permetterti di evadere.
Prima eri minerale, poi sei diventato pianta,
dopo sei diventato animale;
Come ignori!
Infine sei stato fatto uomo,
dotato di conoscenza, di senno e di fede.
Considera questo corpo estratto dalla polvere
Quale perfezione ha acquisito!
Quanto eri trascendente, nella condizione
Di uomo!
Sai, senza alcun dubbio tu diventerai un angelo:
allora finirai nella terra e la tua dimora sarà
l’immenso cielo.
Oltrepassa anche la condizione angelica,
entra in quest’oceano, finchè la tua goccia d’acqua
diventerà un mare.

Rumi

Justin Bieber – Never Say Never ft. Jaden Smith

Never Say Never

Mai dire mai …
Vedi non ho mai pensato che avrei potuto camminare attraverso il fuoco.
Non ho mai pensato che avrei potuto bruciarmi
Non ho mai avuto la forza di portarlo ancora più in alto,
Fino a quando non ho raggiunto il punto di non ritorno.
E non c’è via di scampo
Quando il tuo cuore è sotto attacco,
Darò tutto quello che ho,

E’ il mio destino.

Non dirò mai, mai! (Io combatterò)
Io combatterò per sempre! (farò quello che è giusto)
Ogni volta che mi abbatterai,
Non rimarrò mai a terra.
Rialzati
Rialzati
Rialzati
Rialzati
E mai dire mai.

Non ho mai pensato che avrei potuto sentire questo potere.
Non ho mai pensato che avrei potuto sentirmi così libero
Sono forte abbastanza da scalare la torre più alta.
E io sono abbastanza veloce attraversare il mare.

E non c’è via di scampo
Quando il tuo cuore è sotto attacco,
Darò tutto quello che ho,
E’ il mio destino.

Non dirò mai, mai! (Io combatterò)
Io combatterò per sempre! (farò quello che è giusto)
Ogni volta che mi abbatterai,
Non rimarrò mai a terra.
Rialzati
Rialzati
Rialzati

E mai dire mai.

Andiamo
Indovinate chi?
JSmith e JB!
Sei con me amico

Posso farlo
Ci sei, ok?
Posso farlo

Ora, è più grande di me,
Più alto di me.
Ed è più vecchio di me,
E più forte di me.
E le sue braccia un po’ più a lunghe di me.
Ma non è in una canzone di JB come me!

Mi sta cercando un brivido
Si sta cercando un brivido
Nessun gioco di parole, è stato inventato da Will

Come Luke con la forza, quando arriva il momento critico.
Come Cobe con il 4 °, acqua ghiacciata con sangue.

Devo essere la migliore, e sì
Siamo i migliori
Come Davide e Golia,
Ho sconfitto il gigante.
Ora ho il mondo in mano,
Sono nato da due stelle
La luna è la mia terra.

Non dirò mai, mai! (Io combatterò)
Io combatterò per sempre! (farò quello che è giusto)
Ogni volta che mi abbatterai,
Non rimarrò mai a terra.
Rialzati
Rialzati
Rialzati
Rialzati
E mai dire mai.

Non dirò mai, mai! (Io combatterò)
Io combatterò per sempre! (farò quello che è giusto)
Ogni volta che mi abbatterai,
Non rimarrò mai a terra.
Rialzati
Rialzati
Rialzati
Rialzati
E mai dire mai.

 

Rose al tramonto

Cosmopolis

Ultimo film questo di David Cronenberg. Un pò pesante arrivare fino alla fine, come questi  giorni di oggi ossessionati dalla crisi finanziaria. Tratto dall’omonimo romanzo di Don DeLillo, uscito nel 2003, qui il mondo della finanza mostra la sua anima fragile, e forse inconsistente, come di tutto un sistema economico, impersonato paradigmaticamente dal giovane miliardario Eric Packer.  E “Cosmopolis”, al momento della prima pubblicazione, dev’essere stato come un evento in anticipo sulla coscienza collettiva. C’è da riflette ancora una volta senza perdere la fiducia nell’uomo, quella mai oggi più che mai.

Flash Mob 23 maggio 2012 piazza delle Erbe Padova

PADOVA. Un centinaio di persone hanno partecipato  al Flash Mob in centro, evento organizzato da “The Bicycle Theory”.  Il progetto è stato ideato da un gruppo di studenti della Facoltà di Psicologia di Padova. Molti  si sono ritrovati in piazza delle Erbe e hanno appoggiato le loro biciclette a terra per sensibilizzare  l’amministrazione e i padovani perché Padova diventi una città a misura di bici. Sarebbe bello poter girare liberamente nel centro storico, invece di salire e scendere in continuazione. Si viene  fermati dai vigili che devono far rispettare  regole ferree che fanno passare la voglia di andare in bicicletta. Speriamo che le cose cambino e che vengano predisposti più spazi per tenere in ordine e o parcheggiare le bici. La bicicletta non fa rumore, fa in modo che ci si sposti velocemente da un punto all’altro della città, non sporca, ti fa fare movimento e anche nuove conoscenze….

 

La socialità delle formiche

“La caratteristica che rende popolari le formiche è la socialità. Infatti tutte le specie sono sociali, nel senso che gli individui di una colonia allevano la prole in comune. Nella colonia c’è sovrapposizione di generazioni e  tra i vari individui esiste una stretta divisione riproduttiva del lavoro (Michener, 1969). Nonostante esistano migliaia di specie, il ciclo biologico delle colonie è abbastanza uniforme. La colonia è divisa in gruppi, o meglio caste. I maschi e le femmine capaci di riprodursi formano la casta dei reali ed hanno il compito di provvedere alla riproduzione. Si distinguono dagli altri individui perchè gli unici ad essere dotati di ali. Di norma, per l’accoppiamento, la regina abbandona il nido e compie il volo nuziale assieme a centinai di altri reali. I maschi muoiono dopo la copula, mentre la regina che si è privata  delle ali inizia a scavare, solitamente nel terreno, la prima camera del nido. Il momento che intercorre tra la deposizione delle prime uova e la nascita dei figli è molto delicato: nella maggior parte dei casi, infatti, la regina non si nutre e metabolizza i muscoli alari che sono entrati nel suo apparato circolatorio. Lo sviluppo della prima covata segna la comparsa della casta operaia. Si tratta di femmine sterili la cui funzione principale è quella di nutrire le altre larve e la regina, ampliare il nido. Il lavoro delle operaie è successivamente (ma anche nello stesso tempo) coadiuvato dalla casta dei soldati (i soldati non son altro che grosse operaie dedite prevalentemente alla difesa del nido e ai lavori pesanti), le  principali addette alla difesa del formicaio. Si riconoscono per le maggiori dimensioni del capo e per le mandibole più sviluppate. Per l’esattezza, va detto che anche le operaie partecipano alla difesa, mostrandosi particolarmente aggressive verso chiunque si aggiri attorno al nido. Di generazione in generazione, le dimensioni delle operaie diventano sempre maggiori, fino alla produzione degli individui fertili, futuri re e regine pronti per il volo nuziale. La vita delle formiche operaie e i soldati dura al massimo alcuni mesi. Le formiche regine hanno una vita media di circa 5 anni, ma ce ne sono state alcune in nidi artificiali nei laboratori che hanno vissuto per più di 20 anni.”

tratto da:”http://www.meteowebcam.it/articolo-naturalistico/28/Nello-straordinario-mondo-delle-Formiche.html a cura di Valeria Marasco