15 febbraio giorno dei singles… Biscottini di pasta frolla… ti invito per un the
Ingredienti per la pasta frolla tradizionale:
- 300 gr di farina
- 150 gr di zucchero semolato
- 150 gr di burro
- 1 uovo
- 2 tuorli
- scorza grattugiata di ½ limone da agricoltura biologica o almeno non trattato
- 1 pizzico di sale
Preparazione
- Versate la farina sulla spianatoia facendo la fontana. Versate al centro lo zucchero, la scorza di limone grattugiata e il sale.
- Prendete il burro freddo e tagliatelo a cubetti, poi deponetelo sulla farina.
- Usando solo la punta delle dita lavorate il tutto cercando di ottenere un insieme di briciole.
- Unite i tuorli e le uova, e sempre usando la punta delle dita amalgamate il tutto velocemente.
- Formate una palla con la pasta, avvolgetela con la pellicola alimentare e lasciatela riposare in frigorifero per minimo 30 minuti.
Stendete la pasta tra due fogli di carta da forno, togliete il foglio superiore e date la forma ai vostri biscotti ritagliandoli con le apposite formine in alluminio.
Infornate a temperatura 200° per cinque minuti.
Siamo una sola anima
“In verità siamo una sola anima
tu e io.
Appariamo e ci nascondiamo,
tu in me, io in te.
Ecco il significato profondo
della mia relazione con te.
Poichè fra te e me non esistono
ne tu, ne io.
Siamo al tempo stesso
lo specchio e il volto
siamo ebbri della coppa eterna.
Siamo il balsamo e la guarigione.
Siamo l’acqua di giovinezza
e colui che la versa.
Mevlana Jalaluddin Rumi
Tulipani a San Valentino
Contrariamente a quanto si pensa i tulipani non sono nati in Olanda. I primi incroci di questo fiore si dice siano stati sperimentati nei giardini della “dimora della gioia” (Topkapi) di Maometto II. Le loro origini sono orientali e il nome di questo fiore deriva dal turco ‘tullband’, in riferimento ai turbanti di mussola a cui assomigliano. Il tulipano ispirò innumerevoli poeti e artisti persiani, tanto che fu considerato il simbolo dell’Impero ottomano. Nella tradizione persiana, il tulipano rosso era donato dall’innamorato alla sua amata. Risale a un’antica leggenda infatti, all’epoca in cui lo zoroastrismo era la religione dominante, il triangolo amoroso tra il sovrano Cosroe II (590-628 d.C.), la moglie Shirin, regina cristiana di Armenia, e Farhad, un capomastro. Questi si uccise dopo la falsa notizia della morte dell’amata e da ogni goccia del suo sangue che cadde a terra nacque un tulipano rosso. La vicenda fu ripresa e romanzata dal più celebrato poeta epico-romantico della letteratura persiana Nezami Ganjavi (1141-1209 d.C.). Un altro racconto persiano risale alla battaglia di Kerbela (680), durante la quale un soldato del Califfo al Yazid tagliò la testa all’Imam Hossein, nipote del Profeta Maometto, nominato nuovo Califfo, e dal suo sangue sparso nel deserto sbocciò un campo di tulipani rossi. Per questo motivo, nell’Iran contemporaneo si racconta che questi fiori crescono dove viene versato il sangue dei martiri.
Non tutti lo sanno ma è il fiore che rappresenta il vero amore, è il tulipano il fiore simbolo delle dichiarazioni d’amore, cioè quello che inequivocabilmente significa “ti amo”. Il sultano delle Mille e una notte ne lasciava cadere uno rosso ai piedi di una donna dell’harem per farle capire che era la prescelta. Il tulipano e’ il simbolo di un amore cercato, ricercato e voluto, costi quel che costi, perché altri uguali non ce n’ è. Nel 1570 iniziò l’importazione dei tulipani dalla Turchia all’Olanda, dove la coltivazione si diffuse a partire dal 1593. I mercanti veneziani li commercializzavano e i più ricchi presero ad acquistare questi bulbi. In Francia, dai primi del XVII secolo, tra le signore diventò di moda portarli in bouquet. Il bulbo dei tulipani diventò un investimento che crebbe rapidamente con frenesia, diventando una ‘tulipanomania’, una brama febbrile collettiva di possesso che si propagò in Europa dalla Francia ai Paesi Bassi. Gli olandesi, oltre a coltivarli in tutti i giardini, specularono con ‘opzioni di acquisto’ contrattandoli nell’abitazione del mercante Jacob van der Buerse (dal quale prese il nome la Borsa). La ‘bolla dei tulipani’ (1634-37), la prima speculazione capitalista documentata, scoppiò il 5 febbraio 1637, trascinandosi dietro le rovine economiche e i fallimenti degli olandesi. Il 27 aprile 1637 fu emesso un decreto per equiparare l’acquisto e la vendita dei bulbi di tulipano a qualsiasi altro settore, così i prezzi si ridimensionarono.
Haiku
Angolo di Orione
La notte
della cerimonia nuziale
è tiepida
Orion no
kado konrei no
yo wa nukushi
Tratto da: “Seijo(La dea della brina e della neve), Yamaguchi Seishi, 1951
Pegaso
Pegaso è una figura della mitologia greca. È il più famoso dei cavalli alati. Secondo il mito, nacque dal terreno bagnato dal sangue versato quando Perseo tagliò il collo di Medusa. Pegaso rappresentava con il suo mito il traghettatore nell’aldilà. L’idea di un cavallo alato è molto antica e proviene dall’Asia Minore. La vitalità e la forza del cavallo, unite alla capacità di volare e quindi di svincolarsi dal peso della gravità fanno di Pegaso un simbolo della vita spirituale del poeta e della sua ispirazione che si eleva indomabile, incurante di qualsiasi ostacolo terreno.
Il disegno di Pegaso è realizzato da Alessia
Arte come spiegazione della verità
“Goethe ha spesso detto che chi si avvicina ai misteri della natura vuole anche conoscere l’arte, perché in essa si trova la piú nobile spiegazione di quei misteri. E nelle sue opere, per tutta la vita, ha dimostrato come per lui l’arte fosse la spiegazione della verità. Si può dire che con questa opinione Goethe abbia raggiunto la persuasione fondamentale, il motivo basilare dell’evoluzione umana in tutti i tempi, in tutte le epoche. Le varie arti si presentano, piú o meno consciamente, o inconsciamente, come vari linguaggi che esprimono le verità che vivono nelle anime. Infatti molte segrete verità, le conoscenze piú misteriose, che non riescono a esprimersi in concetti rigidi, in formule astratte, riescono invece a esprimersi nelle manifestazioni artistiche.”
Tratto da:”Meditazione sulla Madonna Sistina”, Rudolf Steiner
La Madonna Sistina è un dipinto a olio su tela (265×196 cm) di Raffaello, databile al 1513–1514 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Dresda.
Non avete obblighi
“Ma torniamo agli obblighi nei rapporti affettivi e nella vita in generale. Non puoi credere in una relazione priva di obblighi perche’ non riesci ad accettare chi e che cosa sei veramente. Definisci la vita di totale liberta’ con termini di “anarchia spirituale”. Io la definisco la grande promessa di Dio. Soltanto nell’ambito di questa promessa il grande progetto di Dio puo’ venire completato. Non avete obblighi nei rapporti . Avete soltanto opportunita’. Le opportunita’, non gli obblighi, rappresentano le pietre angolari della religione, la basi di tutta la spiritualità’. Fin quando considererete la questione nell’altro senso, mancherete lo scopo. I rapporti – i vostri rapporti con tutte le cose- sono stati creati come mezzi perfetti perche’ l’anima svolga il proprio lavoro. Per questo tutti i rapporti umani rappresentano un terreno sacro. Questa e’ la ragione per cui ogni rapporto personale e’ sacro. In questo modo molte religioni hanno ragione . Il matrimonio e’ un sacramento. Ma non per via dei suoi sacri obblighi, piuttosto a causa delle sue ineguagliabili opportunità’. Non fare mai nulla in un rapporto in base a un senso di obbligo. Qualunque cosa tu faccia, falla in base al senso della gloriosa opportunita’ che il tuo rapporto ti offre nel decidere e nell’ essere Chi Sei veramente. …..Dalle tue parole sembra che il durare nel tempo sia al misura del successo di una relazione. Cerca di non confondere la durata con la buona qualita’ di un compito. Ricorda il tuo compito sul pianeta terra non e’ quello constatare quanto a lungo puoi far durare un rapporto, bensi’quello di decidere e di sperimentare Chi Sei veramente. …….Innanzi tutto accertati di impegnarti in un rapporto per le motivazioni giuste. (Giuste in relazione al piu’ vasto proposito al quale tendi nella vita.) Come ho gia’ accennato i precedenza, la maggior parte delle persone continua a impegnarsi in un rapporto per i motivi sbagliati, per mettere fine alla solitudine, per colmare un vuoto, per assicurarsi l’amore, o qualcuno da amare e questi sono alcuni dei motivi migliori. Altri lo fanno per salvare il proprio ego, porre termine alla depressione, migliorare la vita sessuale, riprendersi da una relazione precedente, o che tu lo creda o no, per alleviare la noia. Nessuno di questi motivi funzionera’ e, a meno che non intervenga qualche drammatico cambiamento lungo la via, non funzionera’ nemmeno il rapporto.”
Tratto da “Conversazioni con Dio”, Neale Donald Walsch, Spering & Kupfer Editori
La coppa di Giovanni Hans Memling
In mostra a Padova al Palazzo del Monte di Pietà, piazza Duomo, 14 – Padova questo meraviglioso dipinto di Hans Memling. “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento”. Dal 2 febbraio al 19 maggio 2013
orari: da martedì a venerdì, dalle 9:00 alle 19:00, sabato e i giorni festivi dalle 9:00 alle 20:00.
Hans Memling (Seligenstadt, ca. 1435–1440 – Bruges, 11 agosto 1494) pittore tedesco di formazione fiamminga.
Se penso con il cuore
Se penso con la testa
La paura mi chiude
Solo il bello,
solo il perfetto, solo l’uguale.
Se sento con il cuore,
mi apro e sorrido.
Cerco l’essenza,
l’Amore.
Trovo l’incanto,
anche nel dis-uguale,
trovo la forza,
la ricchezza,
il valore.
Se penso con il cuore.
Maroon 5 – One More Night
Difficile oggigiorno il rapporto di coppia, amplificato dall’arrivo di un figlio. Tempi duri per gli uomini. La prova impegnativa di essere un padre oggi comprende il non più proponibile ruolo dell’antico pater familias, trasformatosi nel flessibile, giocoso ruolo di un essere responsabile, in grado di passare ai figli principi e modelli chiari di comportamento. Ce la faranno i nostri compagni a sostenere una prova così dura? In fondo loro ci vogliono sempre belle, seducenti e risolvi problemi. Era ora che pretendessimo un pò anche noi. Magari va a finire che anche i muscoli passano alla fine in secondo piano. Su “PANORAMA” del 23 gennaio 2013 un ampio articolo suoi nuovi modelli di padre. La sfida è aperta.
Ecco, io vengo…
“Fratelli, la Legge, poiché possiede soltanto un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici – sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno – coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà».
Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.”
Tratto da: Dalla lettera agli Ebrei 10,1-10
Pietre d’inciampo
” Cristo tenne un lungo e sconcertante discorso sulla sua carne come cibo e sul suo sangue come bevanda. Se si pensa che in quella cultura era vietato persino toccare un corpo lacerato e sanguinolento perchè il sangue, segno della vita intangibile, contaminava chi lo manipolava, si riesce a comprendere la reazione di molti discepoli di Gesù registrata dall’evangelista Giovanni: “Questo discorso è skleros”, cioè duro”, inaccettabile, (6,60). Lo stesso Cristo ne è consapevole e replica “Questo vi scandalizza?” e in greco skandalon è la pietra d’inciampo che ci fa incespicare e cadere una persona che avanza su un viottolo accidentato. Non per nulla, rivolto ai dodici, gli apostoli da lui selezionati, li aveva interpellati con una domanda netta e radicale: ” Volete andarvene anche voi? “(6,67) … un monaco della comunità piemontese di Bose, Ludwig Monti (Le parole dure di Gesù, Qiqajon, Bose, Biella) ha dedicato proprio alle “parole dure di Gesù” … ma anche di tutti i passi del Vangelo che sono vere proprie ” pietre d’inciampo” (skandalon) . Costui, è infatti, incline a considerare Cristo solo come un “mite e umile di cuore” e, quindi dolce, tenero, mansueto, e a ritenere l'”evangelo” solo una buona novella. Questo è vero, ma l’amore non elide la giustizia, la bontà si deve coniugare con la verità, la delicatezza non è sinonimo di ingenuità, la soavità non può sconfìnare nella sprovvedutezza e il bene non è dabbenaggine.”
tratto da: “Domenica, Sole 24 Ore” 27 gennaio 2013, Gianfranco Ravasi
will.i.am – Scream & Shout ft. Britney Spears
Bello ballare, primitivo e contemporaneo allo stesso tempo, ma che una donna arrivi a darsi della Bitch è un pò troppo!