TA CHUAN IL GRANDE TRATTATO
Chiamato anche Hsi Tz’u Chuan
(Commento alle sentenze aggiunte)
SEZIONE PRIMA
A.I fondamenti
CAPITOLO I
I mutamenti nell’universo e nel Libro dei Mutamenti.
1.Il cielo è alto, la terra è bassa; così sono determinati il Creativo e il Ricettivo. In corrispondenza con questa diversità tra basso e alto vengono stabiliti posti inferiori e posti superiori. Moto e quiete hanno le loro leggi ben definite, da cui viene la distinzione tra linee solide e tenere. A seconda della loro natura gli avvenimenti seguono determinati indirizzi. Le cose si distinguono tra loro secondo determinate categorie. In questo modo nascono salute e sciagura. Nel cielo si manifestano fenomeni, sulla terra si formano figure; in ciò si rivelano mutamento e trasformazione.
Nel Libro dei Mutamenti si distinguono tre specie di mutamento: il non-mutamento, il mutamento ciclico e il mutamento che non ritorna al punto di partenza, o trasformazione. Il non-mutamento è, per così dire, lo sfondo sul quale ogni mutamento diventa possibile. Per ogni mutamento deve esistere un punto di confronto al quale poterlo riferire, altrimenti non è possibile un ordine definito e ogni cosa si dissolve in un moto caotico. Questo punto di riferimento deve essere fissato, e ciò richiede ogni volta una scelta e una decisione. Esso fornisce il sistema di coordinate nel quale tutto il resto può essere inserito. Quindi al principio dell’universo, come all’inizio del pensiero, sta la scelta e la determinazione del punto di riferimento. In astratto è possibile un qualsiasi punto di riferimento, ma l’esperienza mostra che nel momento stesso in cui la nostra coscienza si desta noi siamo già presi entro potenti reti di connessione. Il problema sta dunque nello scegliere il proprio punto di riferimento in modo che coincida col punto di riferimento dell’ accadere cosmico. Giacchè soltanto allora il mondo creato dalla nostra decisione si salverà dal destino di frantumarsi contro le potenti reti di connessioni con le quali altrimenti entrerebbe in conflitto. Naturale premessa di questa decisione è credere che in ultima analisi il mondo sia un sistema di rapporti omogenei, un cosmo, non un caos. Questo credo è il fondamento della filosofia cinese – come ogni filosofia in genere. Questo punto di riferimento d’ordine supremo è appunto quel non mutante che costituisce il punto di riferimento per tutto ciò che muta.
…
L’inizio della trasformazione (il mutamento del terzo tipo) è visto come incontro tra mascolino e femmineo. Ne viene un continuo susseguirsi di generazioni in un processo che avanza senza mai tornare al punto di partenza. Si può vedere qui fino a che punto il Libro ho dei Mutamenti si attenga alla vita. Secondo le idee occidentali la trasformazione sarebbe la sfera in cui la causalità meccanica fa valere i suoi diritti. Per il Libro dei Mutamenti la trasformazione è un susseguirsi di generazioni, cioè ancora qualcosa di organico.
Il Creativo, in quanto principio che interviene nel fenomeno della vita, s’incarna nel sesso mascolino; il Ricettivo, invece s’ incarna nel sesso femminile. Così il Creativo è presente in tutti i figli maschi (secondo l’ordinamento del cielo anteriore: Chen,Li, Tui), il Ricettivo in tutte le figlie (secondo l’ordinamento del cielo anteriore:Sun, K’an, Ken. Ciò Che determina il sesso è simboleggiato ogni volta dalla linea più bassa.
5. ll Creativo conosce i grandi inizi. Il Ricettivo reca a compimento le cose finite.
Qui si allargano le considerazioni sui principi del Creativo e del Ricettivo. Il creativo produce gli invisibili germi di ogni divenire. Questi germi sono dapprima puramente astratti, e quindi non si prestano a nessuna azione intervento esterno. Nei loro confronti la conoscenza opera in modo creativo. Mentre il Creativo agisce nel mondo invisibile e il suo campo è lo spirito, il tempo, il Ricettivo agisce sulla materia distribuita nello spazio e porta a compimento le cose “finite”, cioè materiali. Qui il processo della generazione e della nascita è seguito fin nelle sue ultime profondità metafisiche.
6. Il Creativo conosce mediante il facile.Il Ricettivo può operare mediante il semplice.
Il creativo è essenzialmente movimento. Attraverso il movimento ottiene con la massima facilità l’unione di ciò che è separato. Quindi non si affatica, perché guida i moti di ciò che è piccolissimo. Poiché la direzione del moto è determinata nel seme, nella fase germinale del divenire, tutto il resto si sviluppa da sé, con la massima facilità. Il Ricettivo è per sua natura quiescenza. Mediante la quiete anche ciò che è più semplice diventa possibile nel mondo spaziale. Questa semplicità, che nasce dalla pura ricettività, è il germe di ogni molteplicità dello spazio.
7. Ciò che è facile, è facile da conoscere; ciò che è semplice è facile da seguire. Se si è facili da conoscere, si acquista adesione. Se si è facili da seguire, si acquistano opere. Chi possiede adesione può durare a lungo; chi possiede opere può diventare grande. La durata è il modo di essere del saggio; la grandezza è il campo d’azione del saggio.
Qui viene spiegato come il facile e il semplice agiscono nella vita umana. Il facile è facile da capire: da qui il suo potere di suggestione. Chi ha idee ben chiare, facili da comprendere, si acquista l’affetto degli uomini perché incarna l’amore. Così egli si libera del travaglio di lotte e dissonanze. Quando il moto interiore è in armonia con l’ambiente, può svolgersi indisturbato e durare a lungo. Questa concordanza e durata caratterizzano l’atteggiamento del saggio. Esattamente la stessa cosa avviene nell’ambito dell’azione. Ciò che è semplice si lascia facilmente imitare. Di conseguenza gli altri sono pronti ad applicare la loro forza nella medesima direzione; giàcchè ognuno farà volentieri ciò che gli riesce facile perché è semplice. Così le forze si sommano, la semplicità diventa automaticamente molteplicità. Così essa cresce, e la vocazione del saggio, quella di guidare la moltitudine verso grandi opere, trova il suo compimento.
8.Mediante la facilità e la semplicità si afferrano le leggi del mondo intero. La perfezione consiste nel comprendere le leggi del mondo intero.
Qui si mostra come i principi sopra esposti trovino la loro applicazione nel Libro dei Mutamenti. Il facile e il semplice sono simboleggiati da minimi mutamenti delle singole linee. Le linee spezzate divengono continue per un elementare movimento che ricongiunge le estremità separate. Da continue diventano spezzate per una semplicissima separazione al centro. Così, mediante queste facilissime e semplicissime alterazioni, vengono riprodotte le leggi di ogni divenire sotto il cielo e per questa via si giunge alla perfezione. Così è definita la natura del mutamento quale mutamento delle parti più minute. Questa è la quarta accezione della parola cinese I, un’accezione che peraltro ha solo un nesso piuttosto vago col significato “mutamento”.
Tratto da: “I Ching. Il Libro dei mutamenti”. Ed. GLI ADELPHI
Les Tarots
https://youtu.be/jYOrGvVh7mk
Un nuovo modo
“Non era per reverenza che non si poteva dire YHWH, la parola “Dio”. I Maestri di allora rispettavano e comprendevano il fatto che il concetto di Dio era semplicemente indicibile. Sapevano che, nel momento in cui lo avessero espresso con un linguaggio umano, il concetto avrebbe perso la sua energia, un’energia indescrivibile e splendida. Per molto tempo quindi la parola “Dio” non fu detta ma solo percepita. La relazione con quello che chiamerò semplicemente lo “Sconosciuto” può essere conosciuta. Si tratta di una relazione molto personale perché è la relazione con voi stessi: è come voi vi relazionate con Voi. Siete abituati a relazionarvi con voi stessi a un livello umano e limitato e relazionarvi con Dio a un livello distante e potente. Tendete a pensare a Dio come onnisciente e onnipotente, ma siete voi che avete creato questa separazione, questo abisso. Ora, come Maestri della Nuova Energia, sviluppate una relazione del tutto nuova con Ciò Che Si Deve Ancora Conoscere, con Ciò Che Si Deve Ancora Sentire, con Ciò Che Si Deve Ancora Capire. Si potrebbe dire che sarà sempre Ciò Che Si Deve Ancora Capire, perché anche se sviluppate questa relazione con l’Indicibile di voi, lo Sconosciuto di Voi, ci sarà sempre qualcosa in più da scoprire e conoscere. Non ha mai fine e avviene in voi proprio ora. Non proviene da nessuna chiesa, non proviene da nessun tempio fatto di pietre e legno. Né da qualche essere angelico, perché molti devono ancora sperimentare Ciò Che Si Deve Ancora Sapere. E’ molto difficile da esprimere a parole o descrivere con termini umani, ma si tratta di una relazione con Ciò Che Si Deve Ancora Conoscere. E’ voi, ma è anche più di voi. E’ dentro di voi, voi siete gli sposi e i partecipanti, è tutto di voi. Vedete siamo al punto in cui non possiamo più definirlo. Ecco perché diciamo che il Maestro della Nuova Energia abbandona le sue vecchie credenze e i vecchi concetti di Dio, dicendo addio allo Spirito -perché si trattava solo di un concetto- e accoglie dentro di sé Ciò Che Si Deve Ancora Scoprire. Pensate alla vostra precedente relazione con Dio. Credevate che Dio sapesse tutto? Forse non lo sa. Credevate che Dio fosse in ogni luogo? Forse non lo è. Credevate che Dio potesse guarire e sistemare tutte le cose? Forse Lui o Lei non può farlo. Osservate ogni pensiero, ogni sensazione e ogni preghiera che avete pronunciato. Osservate la vostra relazione con Dio. Il Maestro sa che è arrivato il momento di abbandonare tutto questo per poter sviluppare una nuova relazione con Ciò Che Si Deve Ancora Scoprire. Non voglio dire altro perché le parole si metterebbero a girare in cerchio e poi si avviterebbero, spingendovi a diventare intellettuali. Ora c’è solo uno spazio vuoto. Ora è arrivato il tempo di lasciar andare e basta, per poter proseguire in un nuovo modo.
Tratto da:”I maestri della nuova energia”, Goeffrey Hoppe, ed. Stazione Celeste pg. 78- 79
C’è un flusso naturale
“Ogni volta che forzate qualcosa in questa realtà tridimensionale c’è sempre -qui o da qualche altra parte -una forza opposta che entra in gioco. L’energia funziona così, tende sempre a bilanciarsi, sempre. L’energia cerca sempre la risoluzione, quindi se a un certo livello c’è una forza, a un altro livello ci sarà sempre una forza contraria. Questo non significa necessariamente che arriverà per ributtarvi indietro o per gettare una specie di karma su di voi, ma da qualche parte -in una qualche realtà o livello dimensionale- ci deve essere una forza contraria. Ci dev’essere, e prima o poi dovrete affrontarla e sperimentarla. Potrebbe avvenire dopo alcuni giorni o settimane. Potrebbe manifestarsi in episodi della vostra vita che pensereste del tutto privi di correlazione. Potrebbe accadere perfino tra una vita e l’altra, quando andate a esplorare le reazioni che avete utilizzato. … C’è un flusso naturale che si manifesta e questo flusso non deve per forza causare o una reazione: le cose accadono e basta. Si manifestano come coincidenze perché in questo flusso si sincronizzano con tutti gli altri elementi. A volte gli umani tendono a pensare che forse non hanno fatto abbastanza perché la cosa accadesse, non hanno lottato abbastanza, non hanno sudato abbastanza. E’ arrivato il momento di superare tutto questo. Quando permettete a questo flusso di entrare nelle vostre creazioni e nella vostra vita, vi accorgerete che si libera moltissima della vostra energia e del vostro tempo, il che vi permette di fare le cose che vi danno vera gioia, quelle per cui provate una vera passione.”
tratto da:”Maestri nella nuova energia.” Geoffrey Hoppe, Stazione Celeste
L’orientamento e il clima
foto di Benjamin Kanarek,/ THELICENSINGPROJECT. COM, SHUTTERSTOCK tratta da ELLE Deutsche Ausgabe Januar 2021
E’ la Terra che “permette al Sole” di scaldarla…generando il clima.
“Se il Sole scaldasse la Terra, anche gli altri Pianeti, anche lo Spazio, anche…tutto il resto avrebbe temperature elevate o se non altro simili alle nostre. Invece, salendo qualche chilometro rispetto alla superficie terrestre, si gela, si scende sotto zero e la Vita diviene impossibile. E’ la Terra che “permette” al Sole di scaldarla e di generare Vita nel suo interno. Il Sole emette calore, energia…nella sua natura è insita una qualità che lo rende unico: “l’orientamento”. Riesce a raggiungere qualsivoglia luogo, ovunque. Fino al punto in cui la fisica glielo permette…ma orienta e si orienta. La Luce del Sole orienta…dà una direzione. La Terra, la Madre Terra, accoglie questa energia. Non la può giudicare, non può cambiare la direzione dei raggi. Non modificarne la potenza. Può solo creare il “clima”, l’atmosfera adatta e più adatta, affinché i raggi solari, il loro calore, la loro energia possano trasformarsi in Vita. E’ la Terra che “permette al Sole” di scaldarla…generando il clima. Nelle nostre Vite, che lo si voglia o meno, il gioco amoroso tra Sole e Terra si ripropone ogni giorno. In ciascuno di noi sono presenti l’uno e l’altro sotto forma di orientamenti sessuali, di relazione…emotivi, ideativi. Possiamo scegliere chi nutrire. Come lupi che si nutrono da una stessa mangiatoia, possiamo alimentare l’orientamento o il clima… Essere “orientanti” o “climatici”. Servono l’una e l’altra, ma ognuno, che si voglia o meno, ha un suo ruolo bio-logico. L’uomo, per struttura e forma, per ideazione ed emozione, per ruolo sociale e sessuale è la forza orientante…indica al clan dove andare…la donna, dolce e morbida, seducente e disponibile, accoglie e sceglie la modalità per realizzare l’orientamento. L’uno senza l’altro sono energie sterili. Il maschio, il Sole ha il compito di Ad-Orare…di condurre alla bocca e attraverso la bocca la sua Donna, il suo femminile. La venerazione intesa come quella del Sole che ogni giorno bacia con i suoi raggi la superficie terrestre, e quando la Terra gli volta le spalle, comunque rimane lì pronto a scaldarla. L’energia del Sole c’è…non serve la presenza fisica. La Terra sa che c’è. Anche quando, durante la notte, la Vita gli nega la sua presenza e il buio avvolge tutto…la Donna sente l’Uomo. La presenza fisica scalda la Terra, scalda la Donna, ma il calore che trattiene le basta la notte per “sapere che c’è”. “Oro” è una radice latina che riconduce alla bocca…ma anche all’oro, materiale di grande valore…il Sole ad-ora la Terra, come l’Uomo la Donna. E’ una modalità, o forse, la “modalità” con cui dare il massimo valore alla donna: portarla alla propria “bocca”. In bocca mettiamo ciò che ci nutre, ciò che ci dà la Vita, solo le cose che ci piacciono e per noi preziose. Con la bocca, le labbra, baciamo, parliamo. E’ l’ingresso, la cavità più preziosa per la sopravvivenza… La Terra, con il suo clima, accoglie un’energia che diversamente sarebbe caotica e dispersa, oltre che sprecata e le permette di generare Vita…”sos-tenendola”. E’ tenendo sotto e sostenendo la forza e l’orientamento del maschio che si crea la Vita. L’assenza di giudizio e la gioia di accogliere il sé l’energia maschile. Stiamo perdendo tutto questo…stiamo perdendo ogni forma di identità sessuale. Maschi e femmine incapaci di fare l’Uomo e la Donna. E sembra quasi giusto così. Accuse di moralismo o etica…emanate da menti ignoranti totalmente le minime regole bio-logiche. La Vita si regge nell’abbraccio tra femminile e maschile, tra Uomo e Donna, tra Sole e Terra. Ma ognuno deve avere il suo ruolo. Lasciare che sia la mente a dire quale sia l’uno o l’altro per convenienza sociale è stupido oltre che determinare, a breve, l’estinzione di una specie che in questo Pianeta si sta dimostrando aliena. Pensare che uno possa sostituire l’altro…frustrante. Credere che vi sia una “par condicio” sciocco: siamo diversi e siamo progettati per fare cose diverse, in modo diverso, in momenti diversi. Mancano Uomini, mancano maschi in grado di fare orientamento. Felici e capaci di orientarsi ed orientare, di prendere decisioni. Mancano maschi che facciano l’uomo…mancano uomini che vogliano ad-orare le loro donne. Che si realizzano nel dare una direzione, nel gestire la coppia, il clan, la Vita. Mancano Donne, mancano femmine capaci di “fare e gestire il clima”. Entusiaste e realizzate nel dare Vita e nell’amare quel nido di cui sono “matrone”. Mancano donne calde, seduttive, accoglienti, amorevoli a cui “basta” il loro uomo. Mancano donne felici solo di essere le donne dei loro uomini. Cosa lega queste due parole ? Un verbo: “man-tenere”. Tenere per mano, tenere in mano e sul palmo della mano. Un uomo dovrebbe man-tenere la propria donna, tenerla per mano, in mano e sul palmo della mano. E lei permetterglielo, felice che ciò accada. Ad oggi invece, sempre più si vedono coppie di fatto, che fanno coppia e non sono coppia. Con ideazioni di Vita diverse se non opposte. In cui l’Uomo della coppia è lei, lui fa il sottomesso per quieto vivere. O fanno vite parallele incrociandosi per casa di tanto in tanto. Coppie in cui il desiderio per l’altro è a spot, quando ne ho voglia…non è quel raggio che bagna e accarezza la Terra ogni giorno, ad ogni ora. Quel desiderio che scalda, ogni minuto. Senza sosta e stanchezza. Senza peso…Coppie che “devono trovare il tempo per il desiderio l’uno dell’altro”. Sempre più uomini e donne (se di questo possiamo parlare) si uniscono, sposano e fanno figli non tanto perché lo sentono e vogliono, ma per meritare l’amore dei genitori e del clan. Come il Sole dovesse “meritare” la Terra o viceversa. Per questo ci estingueremo come specie: perché manca la Luce che ci rende autentici e neppure di fronte a tanta evidenza riusciamo a togliere il muro dell’orgoglio…orgoglio che ci rende coglioni a giorni alterni…ipocriti negli altri. Per cambiare una cosa è necessario vederla, poterla vedere e saperla vedere.”
Tratto da l’augurio di Natale 2020 del dottore Matteo Penzo della Scuola del Sintomo Daleth
Il calore della vigilia di Natale
Nella foto la vetrina natalizia dell’atelier di Sabine Frank pittrice berlinese, a Villa di Gargnano Brescia.
55.
Chi vive in armonia con il Tao
è come un bambino appena nato.
Gli insetti dal veleno mortale non lo pungeranno.
Le bestie feroci non lo assaliranno.
Gli uccelli predatori non lo attaccheranno.
Le sue ossa sono deboli, i suoi muscoli sono flosci,
eppure la sua presa è salda.
Non ha ancora avuto esperienza dell’unione con la donna,
ma è un uomo completo.
La sua virilità è forte.
Può urlare tutto il giorno senza divenire rauco.
Questo significa perfetta armonia.
Conoscere l’armonia vuol dire conoscere l’eterno;
conoscere l’eterno significa saggezza.
Ciò che è in armonia con il Tao dura a lungo:
le cose forzate per un pò crescono, ma poi avvizziscono.
Questo non è il Tao.
Qualsiasi cosa si opponga al Tao, presto cessa di esistere.
Tratto da:”La saggezza del Tao”, Wayne W. Dyer, ed. Corbaccio
Le microlinee
“I meridiani, vero le 72.000 Nadi, e le catene lineari sono state accuratamente indagate dalla tradizione orientale e an cosa oggi interessano gran parte delle medicine tradizionali quali l’agopuntura , lo shiatzu e la cromopuntura. Sono flussi di scorrimento energetico e bio-magnetico operando sui quali è possibile ristabilire determinati equilibri che aiutano a riportare la persona a uno stato di armonia e salute. La malattia è interpretabile, fondamentalmente, come un problema di comunicazione all’interno del nostro corpo. … Le Nadi sono quelle vie sottili, interiori, ritenute essere i conduttori del Prana, l’energia vitale. Tra le Nadi, tre sono le più importanti, Ida, Pingala e Sushumna. La loro disposizione è una disposizione a caduceo, in quanto Sushumna è il canale mediano, mentre Ida e Pingala, scorrono rispettivamente a sinistra e a destra della Sushumna, incrociandosi a determinate altezze di questa. Ida, è connessa con la polarità femminile mentre Pingala è connessa con la polarità maschile. Le tradizioni orientali dicono che quando il meditante, ritirando l’attenzione da quanto lo circonda, si ripiega su sé stesso, adoperandosi con pratiche sua fisiche che psichiche a recuperare il mistero che sta dentro di lui, la Kundalini, potenza cosmica addormentata in coloro che hanno dimenticato la loro vera essenza, si risveglia. … La Kundalini trasforma il corpo umano in corpo divino. Quali tangibili manifestazioni di tale processo, appaiono le cosiddette Siddhi, le “perfezioni”, ovvero quei poteri soprannaturali propri dell’essere umano realizzato, che ha pieno controllo delle sue pulsioni inferiori. Le microlinee, la cui disposizione nel corpo è molto diversa da quella dei meridiani, costituiscono una rete più sottile ed essenziale di scorrimento delle nostre energie vitali e spirituali e, per così dire, interfacciano la nostra coscienza superiore, alla realtà degli eventi, ovvero alla nostra attuale dimensione. Le microlinee permettono ai nostri corpi sottili di muoversi in base alle differenti necessità. Si formano dal quarto mese di gestazione e attraverso di loro le facoltà interiori possono formarsi e svilupparsi. Le microlinee scorrono sul corpo e nel corpo, sia sulla superficie sia raggiungendo varie profondità, e si intensificano nelle mani, nelle orecchie e in corrispondenza degli occhi. Le energie vitali scorrono prima nelle microlinee e poi vengono elaborate dai chakra. Talvolta le microlinee assumono delle posizioni per cui risultano in parte esterne per cui risultano in parte esterne rispetto alla postura fisica, tanto da proiettarsi perfino fuori dall’aura. Le microlinee non si dispongono su binari immobili, ma modificano la loro posizione seguendo una sorta di (bio)ritmo, di circa settanta giorni. Si tenga inoltre presente che le scelte individuali, soprattutto di natura spirituale, possono m modificare il disegno sottile delle persone e viceversa. … Possiamo dire che dai “nodi” delle nostre microlinee, emettiamo queste linee di forza, le quali si connettono con la geometria degli eventi: creano una sorta di ragnatela energetica, attirando o respingendo, energie, forze e pensieri più o meno in sintonia con la nostra natura e la nostra volontà.”
tratto da:”Anima e Realtà”, Carlo Dorofatti, NEXUS edizioni, 2011.
29. KKANN — L’ABISSALE
II segno consiste nella ripetizione del segno Kkann. E uno degli otto segni doppi. Il segno Kkann significa un precipitare dentro. Una linea yang è precipitata fra due linee yin ed è racchiusa da esse come l’acqua in una gola montana. E il figlio medio. Il ricettivo ha ottenuto la linea media del creativo, e Così nasce Kkann. Preso come immagine esso è l’acqua ed in particolare l’acqua che viene dall’alto e che sulla terra è in movimento in fiumi e rivi e provoca ogni vita in terra. Trasferito nel mondo umano questo segno rappresenta il cuore, l’anima che è racchiusa nel corpo, il luminoso che è contenuto nell’oscuro, la ragione. Il nome del segno ha, perché ripetuto, l’aggiunta: ripetizione del pericolo. Con chi indica una situazione oggettiva alla quale bisogna abituarsi, non uno stato d’animo soggettivo; poiché pericolo come stato d’animo soggettivo significa o temerarietà o insidia. Pertanto il pericolo è designato anche come gola montana, come uno stato nel quale ci si trova, come si trova l’acqua in una gola, e dal quale si esce come l’acqua se ci si comporta convenientemente.
Col ripetersi del pericolo ci si assuefà. L’acqua dà l’esempio per il giusto comportamento in situazioni simili. Essa continua a scorrere costantemente e riempie tutti i punti che tocca, non rifugge da nessun punto pericoloso, da nessuna caduta, e non perde per nessun motivo la sua indole essenziale. Rimane fedele a se stessa in qualunque condizione. Così la veracità in condizioni difficili fa sì che interiormente, nel cuore, si penetri la situazione fino in fondo. E quando si è diventati interiormente padroni di una situazione si avrà come esito naturale che le azioni esteriori saranno accompagnate da successo. Nel pericolo occorre procederei maniera radicale in modo che tutto ciò che va fatto sia anche effettivamente eseguito; e si tratta di andare avanti , per non soccombere indugiando nel pericolo.
Se adoperato in modo attivo il pericolo può avere un’importanza. grandissima come misura di protezione. Così il cielo ha la sua pericolosa altezza che lo protegge contro ogni tentativo d’intrusione. Così la terra ha i suoi monti e le sue acque che con le loro insidie separano i paesi.
Così anche i sovrani applicano il pericolo come misura protettiva per garantirsi verso l’esterno contro attacchi dall’esterno e contro disordini all’interno.t
tratto da “I Ching Il Libro dei Mutamenti”, a cura di Richard Wilheilm, ed.ADELPHI
Il bambino con le foglie in testa
Christian Verginer @christianverginer visto in :“Legacy” Dal 22 Ottobre 2020 al 21 Novembre 2020 a PADOVA
LUOGO: Vecchiato Arte @vecchiatoarte
INDIRIZZO: via Dondi Dall’Orologio 31
ORARI: martedì-venerdì 15.30-19.30; sabato 10.30-13.00 15.30-19.30;
altri giorni e orari su appuntamento
SITO UFFICIALE: http://www.vecchiatoarte.com
Fanes il nuovo bambino
Teogonia orfica
Cronos crea dal caos e dall’uovo argenteo, Fanes, il dio luminoso.
Fanes è il Dio di Jung, tratto dal Liber Novus
“ Fanes è il Dio che esce luminoso dalle acque
Fanes è il sorriso dell’alba
Fanes è il giorno radioso
E’ l’oggi che mai tramonta
E’ fragore dei fiumi
E’ il sussurrare del vento
E’ fame e sazietà
E’ amore e piacere
E’ mestizia e consolazione
E’ promessa e compimento
E’ la luce che illumina ogni oscurità
E’ il giorno perenne
E’ l’argentea luce della luna
E’ lo sfavillare delle stelle
E’ la stella cadente che brilla, passa e svanisce.
E’ la pioggia di stelle cadenti che torna ogni anno
E’ il sole e la luna che ritornano
E’ il bene e l’abbondanza dell’anno
Egli riempie le ore di vitale entusiasmo
E’ l’abbraccio e il sussurro dell’amore
E’ il calore dell’amicizia
E’ la speranza che ravviva il vuoto
E’ la gioia a ogni nascita
E’ la luce che emana dai fiori
E’ l’ala vellutata della farfalla
E’ il profumo dei giardini in fiore che colma le notti
E’ il canto della gioia
E’ l’albero della luce
E’ il compimento, qualsiasi miglioramento
E’ tutto ciò che è melodioso
E’ quel che ha giuste proporzioni
E’ il numero sacro
E’ la promessa di vita
E’ il contratto e la sacra promessa
E’ la varietà dei suoni e dei colori
E’ la santificazione del mattino, del mezzodì e della sera
E’ ciò che è gentile e mite
E’ la redenzione
In verità Fanes è il giorno felice
In verità Fanes è il lavoro, il suo compimento e la sua ricompensa
E’ l’impresa faticosa e la quiete della sera
E’ il passo nella via di mezzo,il suo inizio, la sua metà e la sua fine
E’ la preveggenza
E’ la fine della paura
E’ il seme che germoglia, il bocciolo che si apre
E’ la porta dell’accoglienza, l’accettazione e la rinuncia
E’ la sorgente e il deserto
E’ il porto sicuro e la notte tempestosa
E’ la certezza nella disperazione
E’ ciò che resta saldo nello sconvolgimento
E’ la liberazione dalla prigionia
E’ consiglio e forza nell’andare avanti
E’ la grandezza dell’uomo, il suo valore e la sua forza.”
Tratto da Libro Rosso , Liber novus, pg. 301 C.G.Jung ed.Bollati Boringhieri
Come uccellini posati sul filo della luce
Non scrivo mai direttamente nel mio blog, sono dieci anni che pubblico quasi ogni giorno uno scritto che ho letto, un’immagine che mi ha colpito, una musica che mi ha suggestionato … o un film particolarmente interessante. Ma stasera voglio scrivere, sapevo che l’avrei fatto quando ne sarebbe valsa la pena. Voglio tradurre in parole qualcosa che tutti noi vediamo sotto i nostri occhi in questi giorni. Sono da poco tornata dal mio studio, sono scattate le diciotto e il ponte vicino a casa mia è pieno di ragazzi con la mascherina. Sono li, come uccellini posati sul filo della luce. Non bevono, non fumano, stanno solo parlando e scherzando nel buio della notte che sta vendo giù. Un uomo, della mia età, (ho sessanta anni), forse più giovane, mi corre incontro allarmato. Sta tentando di fare una foto a questi giovani. Mi chiede come si chiami questo ponte. Sta tentando di fare una telefonata, ma ma polizia non risponde. E’ indignato, spaventato, chissà cosa farebbe se potesse. Dice che devono andare tutti casa, a casa loro… magari a vedersi su Skype … ma devono andare a casa. Cinque minuti prima potevamo stare tutti seduti al tavolo di un bar, sono scattate le diciotto e tutti dobbiamo essere di nuovo su Skype.
L’expérience du sublime
Foto di Paolo Laudicina