Dello stesso autore

“Non puoi essere ciò che non ti viene mai mostrato”

Sheryl Sandberg

Me tiene al borde de la locura

Me gusta cuando se excita y me pegas
Tu seduccion a la hora de bailar
Es el juego que tiene tus caderas
A cualquier hombre pone a delirar

Es que tu cuerpo es pura adrenalina que por dentro me atrapa
Me tiene al borde de la locura
Es que tu cuerpo es pura adrenalina que por dentro me atrapa
Me tiene al borde de la locura

Sube la adrenalina
Sube la adrenalina
Sube la adrenalina

Hay una sensacion rara en tu cuerpo
Sientes que pierdes el control
Jennifer Lopez
Duro

Escucha baby si solo supieras
Que tienes algo que me hace vibrar
Tus movimientos a mi me aceleran
Cuando empezamos no puedo parar

Tu te apoderas de mis sentidos cuando me miras
Cuando me tocas, yo comienzo a temblar
Un beso tuyo es como mi medicina
Llevame al cielo a volar

Si tu te fueras yo no se lo que haria
Lo que empezamos tenemos que terminar
Volvamos a hacer el amor como aquel dia
Llevame al cielo a volar

Es que tu cuerpo es pura adrenalina que por dentro me atrapa
Me tiene al borde de la locura
Es que tu cuerpo es pura adrenalina que por dentro me atrapa
Me tiene al borde de la locura

Sube la adrenalina
Sube la adrenalina
Sube la adrenalina

Dame un minuto contigo disfruto se fuerte y deja bruto
Si me das la verde, ejecuto, si tu eres la jefa me recluto
Deja que ocurra, caliente que el tiempo transcurra
El ambiente la pone ardiente
Se pega y en el oido me susurra
Abusa y me engatuza, la falda mas cara combina con la blusa
Se mete en mi mente como una intrusa
Yo le digo que lo haga y no se rehusa
Dame mas
Yo te llevo en la nave si tu te vas
Y quiza sme digas que quieras mas
Yo quiero saber lo que tu das

Tu te apoderas de mis sentidos cuando me miras
Cuando me tocas, yo comienzo a temblar
Un beso tuyo es como mi medicina
Llevame al cielo a volar

Si tu te fueras yo no se lo que haria
Lo que empezamos tenemos que terminar
Volvamos a hacer el amor como aquel dia
Llevame al cielo a volar

Es que tu cuerpo es pura adrenalina que por dentro me atrapa
Me tiene al borde de la locura
Es que tu cuerpo es pura adrenalina que por dentro me atrapa
Me tiene al borde de la locura

Simbologia della mela

Attraverso numerosi miti e leggende di diverse culture ed età, il melo ed il suo frutto, la mela, sono la rappresentazione dell’archetipo della Grande Madre e dei suoi triplici aspetti di Vergine, Madre e Anziana; la mela rappresenta anche il punto di fusione della materia e del cielo e la mela è la celebrazione di questa unione. A causa della sua forma sferica e della presenza, al suo interno, dei semi della vita, la mela simboleggiava il cosmo e il potere imperiale; nelle apparizioni pubbliche, gli imperatori del Sacro Romano Impero reggevano con la mano destra lo scettro e con la sinistra la mela d’oro, allegoria del potere. Questo frutto viene anche considerato l’immagine del mondo. La mela può essere considerata una metafora universale del dare e ricevere amore, anche da un punto di vista fisico. Il pomo è simbolo di amore sensuale, del matrimonio che viene consumato, della bellezza, della gioventù e della fertilità; inoltre, nelle cerimonie nuziali è parte dei doni che adornano la tavola imbandita per l’occasione. Su un piano spirituale, invece, possiamo dire che la mela viene a rappresentare il potere dell’Amore, la devozione agli dei, il superamento della dualità e la comunione con gli dei. In altre parole, il nostro amore umano, anche nella sua espressione sensuale, è un modello l’unione tra un singolo individuo con il divino.

tratto da: http://www.laltrafacciadellamela.altervista.org/mitica.html

Sabine Frank, pittura su carta antica 2011 – 2014 Mostra: 20.4. – 22.6.2014 Orario: martedi – domenica 16 – 19 Studio PANE Piazza Villa 12 Villa di Gargnano Tel.3398716181 www.sabine-frank.de

 

Adam and Eve

Adam and Eve Lucas Cranach 1513 Mainfränkisches Museum, Würzburg
“Le donne di Cranach seducono perché sono sinuose, coinvolgenti ma anche ambigue, smorfiose, perfide e perciò irresistibili. Nell’”Adamo ed Eva” degli Uffizi, due grandi tavole datate al 1518, la prima donna ha già staccato dall’albero il pomo fatale che porta ben visibile sulla buccia il segno dei suoi dentini. Lo offre con un gesto insieme timido e sfrontato al suo compagno che si gratta la testa perplesso ma che certo non saprà resistere. L’attrazione erotica e l’effetto comico si bilanciano in un dialogo senza parole che resta indimenticabile.”

tratto da:Lucas Cranach – L’altro Rinascimento,Bruno Virgulin, http://www.mostracranach.it

 

Lo scopo, la scala e il tempio

“Non rifiuto la scala delle conquiste che permettono all’uomo di salire più in alto. Ma non ho punto confuso il mezzo con lo scopo, la scala e il tempio. E’ urgente che la scala permetta l’accesso al tempio, altrimenti esso rimarrà deserto. Ma il tempio, solo, è importante. E’ urgente che l’uomo trovi intorno a sé i mezzi per ingrandirsi, ma essi non sono che la scala che porta all’uomo . L’anima che gli edificherò sarà la cattedrale, perché essa, sola, è importante. “.

tratto da:”Cittadelle”, Antoine De Saint-Exupéry

 

Questo meraviglioso libro è quasi introvabile in cartaceo, è possibile leggerlo al link: http://www.primociarlantini.it/Opere/Op087-2-SaintExupéry.htm

13 giugno San Antonio

Impermanenza 1

Richard Wilhelm

Richard Wilhelm (Stoccarda, 10 maggio 1873 – Tubinga, 2 marzo 1930) è stato un orientalista, teologo e missionario tedesco, fu uno dei più importanti sinologi (studioso della civiltà cinese) di lingua tedesca. È famosa la sua traduzione del classico cinese Yi Jing o I Ching.

« Wilhelm ebbe la rara fortuna di conoscere in Cina uno dei saggi della vecchia scuola espulso dalla rivoluzione. Questo vecchio maestro, di nome Lau Nai Suan, lo iniziò alla comprensione della filosofia cinese e della psicologia dell’Yi Jing. Alla collaborazione di entrambi noi dobbiamo l’edizione dell’Yi Jing con gli importanti commenti. Introdusse in occidente questa notevole opera dell’oriente in modo vivo e a tutto tondo. Mi pare che l’edizione di questa opera sia uno dei lavori più importanti di Wilhelm. Giunto alla chiarezza e alla comprensione delle sue attitudini spirituali occidentali mostra nei commenti al Yi Jing un adattamento alla psicologia cinese che non ha paragoni. »
(Carl Gustav Jung, Ricord, sogni e riflessioni)

Il Libro dei Mutamenti[1] (caratteri tradizionali: 易經, pinyin yì jīng, Wade-Giles I Ching[2]), conosciuto anche come Zhou Yi 周易 o I Mutamenti (della dinastia) Zhou è ritenuto il primo dei testi classici cinesi sin dalla nascita dell’impero cinese (II millennio a.C.). È sopravvissuto alla distruzione delle biblioteche operata dal “primo imperatore”, Qin Shi Huang Di.

Lo Yi Jing o I Ching è diviso in due porzioni, jing 經 o ‘classico’ e zhuan 傳 o ‘commentario’, composti in momenti differenti ma tramandati come testo unico da due millenni circa. La porzione jing è composta da sessantaquattro unità, ognuna basata su un esagramma (gua 卦) composto di sei linee che sono o continue (⚊) rappresentanti il principio yang o interrotte (⚋) rappresentanti il principio yin. Per ogni esagramma vi è una spiegazione chiamata 卦辞 guaci, accompagnata dalla spiegazione delle singole linee costituenti il trigramma chiamate 爻辞 yaoci. I primi due esagrammi del testo 乾 qian e 坤 kun sono accompagnati da due ulteriori testi chiamati 用六 yongliu e 用九 yongjiu.

Considerato da Confucio libro di saggezza, è utilizzato a livello popolare a scopo divinatorio, e dagli studiosi per approfondire aspetti matematici, filosofici e fisici. I metodi per ottenere i responsi sono vari e si passa dai gusci di tartaruga al lancio di 3 monete. Quando si utilizzano gli steli di achillea per estrarre i responsi, l’arte divinatoria è chiamata achilleomanzia.

tratto da Wikipedia

Es ist mir ein Trost, daß ich als Missionar keinen Chinesen bekehrt habe

« Per me è un conforto, che come missionario io non abbia convertito neppure un cinese »

Richard Wilhelm

Esagramma 24

“Dopo un tempo di decadimento viene la svolta. Riappare la forte luce che prima era scacciata. Vi è movimento. Questo movimento però non ha nulla di forzato. Il trigramma superiore K’un ha per carattere la dedizione. Si tratta dunque di un movimento naturale, generato spontaneamente. Perciò trasformare il passato è facilissimo. Cose vecchie vengono eliminate, cose nuove introdotte; e tutto corrisponde al tempo e perciò non reca alcun danno. Si formano associazioni di persone con idee affini. E questo aggregarsi avviene pubblicamente; esso corrisponde alla situazione del tempo  e perciò ogni aspirazione particolaristica risulta esclusa; né queste unioni danno luogo ad alcun errore. Il ritorno è inerente al corso della natura. Il movimento è circolare e l’orbita è conchiusa. Non c’è quindi bisogno  di precipitare le cose con artifici: tutto viene da sé, quando il tempo è maturo. Questo è il Tao di cielo e terra. Tutti i movimenti si compiono in sei stadi. Il settimo stadio reca poi il ritorno. Così nel settimo mese dopo il solstizio di estate, a partire dal quale l’anno digrada, viene il solstizio invernale; così nella settima ora doppia dopo il tramonto il sole risorge. Perciò il sette è il numero della luce giovane, e nasce dopo il sei, il numero delle granditenebre, si accresce di uno. Allora il movimento giunge allo stato di quiete. ”

tratto da “I Ching. Il libro dei mutamenti”, a cura di Richard Wilhelm, ADELPHI, 1924

La mattina arriva

“Da quando ho deciso
di vivere da sola
sono diventata una donna forte.
Molte persone
mi hanno però dato una mano
e ho capito che bisogna avere anche il coraggio
di chiedere aiuto e mettere da parte l’orgoglio.

(Io sono infelice…)
tu tiri un sospiro profondo:
la mattina di certo
arriva tutti i giorni.

E anche il sole del mattino
tornerà a risplendere!

tratto da: “Se sei triste guarda il cielo”, Shibata Toyo, Mondadori, 2012

Lo stato di prima

[10]Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. [11]Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d’oro.

[12]Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. [13]Ebbe anche sette figli e tre figlie. [14]A una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio. [15]In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli.

Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli e nipoti di quattro generazioni. [17]Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.

Tratto dal libro di Giobbe

Bianco fiore: Filadelfo detto fiore d’angelo

Finalmente di nuovo le ali

Maleficent

Boschetto sacro

“…Il percorso dalla foresta selvaggia attraverso il boschetto sacro conduce al giardino , cioè ad una porzione di natura organizzata e curata in modo artificiale a  cui il simbolismo tradizionale assegna un ruolo positivo…Il Giardino del Paradiso rimanda al Creatore, che assegnò a i primi esseri umani un luogo ben curato e dal quale erano esenti i pericoli”

tratto da: “Enciclopedia dei simboli”, G.Biederman, Garzanti 1991

Colonne corinzie nel tempietto dei giardini Treves a Padova

Kryptòs il giardino anglo-veneto dello Jappelli

Il Parco Treves è il primo parco progettato nella città di Padova, si sviluppa lungo le mura cinquecentesche, a pochi passi dalla Basilica di S.Antonio, la Basilica di S.Giustina e Prato della Valle. Jappelli realizza il giardino tra il 1829 e il 1835 per conto di un proprietario privato, condividendo le sue idee progressiste, i riferimenti massonici e la sensibilità filo-francese. E’ un esempio di giardino romantico all’inglese, in cui tutti gli elementi si intrecciano apparentemente in modo casuale, in un susseguirsi di salite, discese, viali e sentieri.  In verità ogni angolo è studiato nel minimo dettaglio.  Il Parco fu danneggiato nel 1942 e negli anni del Dopoguerra subì un ulteriore degrado. Il Comune di Padova intervenne recuperando l’impianto e le strutture originarie, riportando alla fruizione del pubblico il tempietto circolare, la pagoda cinese, la cavallerizza e altre strutture.

tratto:http://www.turismopadova.it/it/parco-treves-de-bonfili