Dello stesso autore

Musica Sufi

Le rose di Dio

Trovare una chiave di comprensione

“Quando tu pensi alla tua esistenza come a una serie di esperienze sincroniche collegate fra loro, a volte può capitarti di pensare alla tua vita in questo modo, e quando cominci a armonizzare la tua coscienza etica, questo ti permette di trovare una chiave di comprensione. Attraverso questa chiave di comprensione, ripensando a tutto il tuo passato, puoi permetterti di mettere ordine in ciò che è accaduto affinché tutto ti risulti più chiaro e regolare, e per capire quali sono stati i punti della tua vita che hanno avuto a che fare con questa chiave di comprensione. Comprendere il passato significa riarmonizzare il passato perchè tu compi un’operazione di ripristino.  Hai una chiave di comprensione (energia femminile) che ti permette di ricollegare tutte le azioni (energia maschile) inerenti a questa comprensione. Riarmonizzandola tua vita attraverso il ricordo della tua memoria, vai a mettere nella tua esistenza l’aspetto femminile che hai trascurato quando eri troppo impegnato a correre sotto la spinta del maschile.”

tratto da :”KRION”, L’amore degli angeli. 16. Maschile e femminile in relazione con la terra., A.P. Barilari. Anima edizioni. 2013

Un amore irraggiungibile

Un cuore d’acciaio inizia a crescere

Quando hai combattuto per ottenere ciò per tutta la tua vita
Hai lottato per mettere le cose a posto
Ecco come un supereroe impara a volare
Ogni giorno, ogni ora
Trasformando il dolore in potere

Quando hai combattuto per ottenere ciò per tutta la tua vita
ci hai lavorato giorno e notte
Ecco come un supereroe impara a volare
Ogni giorno, ogni ora
Trasformando il dolore in potere

Lei ha un leone dentro il suo cuore
Un fuoco nell’anima
Lui ha una bestia nella sua pancia
Che è così difficile da controllare
Perché hanno preso troppi colpi
Prendendo colpo su colpo
Ora illuminali come se stessero per esplodere
Lei ha un leone dentro il suo cuore
Un fuoco nell’anima
Lui ha una bestia nella sua pancia
Che è così difficile da controllare
Perché hanno preso troppi colpi
Prendendo colpo su colpo
Ora illuminali come se stessero per esplodere

Quando hai combattuto per ottenere ciò per tutta la tua vita
Hai lottato per mettere le cose a posto

L’udito spirituale, come il terzo occhio

“Perché il suono è una ritmica onda che si frange e si ritira, in un perpetuo moto di espansione e contrazione? Perché la cantilena del derviscio, nel ricordare il Nome di Dio, s’avvolge nei giri infiniti di un’eterna spirale, che trascina, che incanta, fino allo stordimento dei sensi e al rapimento dell’anima? La risposta è tutta la vita dell’universo, dagli atomi alle stelle, è fatta di espansione, contrazione e rotazione.  L’inspirazione e l’espirazione, le sistole e le diastole sono i ritmi dominanti e continui della vita umana: l’espansione è crescita e gioia, la contrazione è diminuzione e dolore. Il cerchio della nascita e della morte si apre e si richiude ininterrottamente per dar luogo ad altre nascite e morti infinite. Ed ogni cerchio che si compie è un nuovo canto di lode che la creatura rivolge al suo Creatore. Anche le sfere celesti, più vicine alla fonte dell’Essere, levano il loro inno di gloria al Signore: ogni sfera nella sua eterna danza intorno al centro del cosmo produce il suo suono, dalla volta lunare a quella stellare, e i purissimi suoni si fondono in un’armonia che il semplice udito umano non sa percepire. L’udito spirituale, come il terzo occhio, è il senso che penetra il velo dell’ultrasensibile. In ogni uomo esiste questa virtù remota e vicinissima: è un’energia latente, che attende solo di essere risvegliata.  Perchè nel Corano è scritto che ” Allah è a noi più vicino della nostra stessa vena giugulare”: E’ il seme nascosto nella terra, che muore per rinascere in un germoglio. Una vibrazione misteriosa, un richiamo inesplicabile fatale compiranno il prodigio: per questo i dervisci danzano ruotando intorno a un perno fissato nel terreno. Sono folli di Dio che come falene votate alla morte lambiscono volteggiando la fiamma dello spirito divino fino a dissolversi nel core del fuoco. La loro morte è una rinascita: il loro sacrificio un mistero: Pe r questo il nay, il lungo flauto di canna suonato nella cerimonia del  samāʿ*, emette all’infinito il suo ipnotico lamento: per questo la voce profonda dei dervisci invoca senza mai stancarsi una sillaba sola: Hu (Huwa, Lui). Lui,  Allah, il Dio: Sciogliendosi poi nelle sette sillabe della professione di fede: lā ʾilāha ʾillā-llāh, “Non c’è dio se non Iddio”.

tratto da: ” Sufi, la danza del cosmo”, Massimo Jevolella, red edizioni

*Nella tradizione sufi mevlevi, il Samāʿ rappresenta un viaggio mistico di ascesa spirituale attraverso la mente e amore per “il Perfetto”. In questo viaggio il danzatore simbolicamente si rivolge alla verità, accresce in amore, abbandona il proprio ego, trova la verità e giunge al “Perfetto”; quindi ritorna dal viaggio mistico con una maturità maggiore, così da amare ed essere di servizio per tutto il creato, senza discriminazioni di fede, razza, classi e nazioni.

Cervello destro-cervello sinistro

Cervello(emisfero celebrale) destro: il cervello destro è un elaboratore parallelo che opera secondo modalità non verbali ed eccelle nell’ambito delle informazioni visive, spaziali, percettive e intuitive, risultando quindi ideale per l’analisi dei problemi complessi, ambigui e paradossali. Molto più rapido del cervello sinistro, quello destro elabora veloce le informazioni ricevute, in modo non lineare, non sequenziale, analizzando la realtà complessivamente e assorbendo miliardi di bit d’informazioni al secondo, per poi determinare le relazioni spaziali tra tutte le parti  e il loro rapportarsi al tutto. Questa componente del cervello non opera sulla base delle categorizzazioni e degli schemi sulla base di regole prescritte, come invece per il cervello sinistro. …

Cervello (emisfero celebrale) sinistro: un secondo dopo l’altro, la coscienza ci rivela soltanto una minuscola porzione degli undici milioni di bit d’informazioni che vengono trasmessi dai nostri sensi al cervello.  Sebbene l’emisfero celebrale destro operi in contemporanea con il sinistro e possa elaborare miliardi di dati al secondo, l’emisfero sinistro è un elaboratore seriale che può gestire soltanto 7 (+-2) bit d’informazione al secondo. Ne consegue che il cervello sinistro, quello che definisce e classifica, opera da sensore analitico determinando quali dati sensoriali possano giungere alla percezione  conscia e quali invece vengono trascurati ed eliminati dall’orizzonte dell’attenzione. Ciò costituisce un metodo ideale per esplorare il cosiddetto “mondo reale”. tuttavia, giacché il cervello sinistro opera una selezione, definendo  quanto del materiale proveniente dalla consapevolezza sensoriale viene ammesso e quanto invece escluso, c’è un’enorme quantità di dati che è costantemente cancellata perchè ritenuta trascurabile (almeno secondo la programmazione innata del cervello sinistro). Non appena etichettiamo un qualsiasi fenomeno, l’abbiamo definito. Nel definirlo, imponiamo quali siano le modalità con cui si presenta nel nostro mondo. Ecco perchè lo scienziato norvegese Tor Norretranders  dice: ” Fidatevi delle vostre sensazioni e intuizioni: sono le più prossime alla realtà di ciò che percepite e ritenete vero, perché si basano su una mole superiore di informazioni:

tratto da “La fisica dei miracoli” Richard Bartlett, Macroedizioni

Penso ai coccodrilli

All’epoca della XVIII dinastia, sotto il regno del Faraone Akhenaton (1350 a.C. – 1334 a.C.) dopo il trasferimento della capitale da Tebe ad Ammana, l’ Egitto vide diffondersi la costruzione di un serie di templi, dedicati alla nuova divinità Aton.  Un  nuovo culto si sviluppò ad opera del Faraone e della moglie Nefertiti. Fu coinvolta la corte imperiale andando in netto contrasto con i riti praticati in precedenza dai sacerdoti di Amon a Tebe e negli altri templi. Contrariamente all’imperante idea politeista, Akhenaton e la moglie Nefertiti introdussero l’idea del monoteismo. Si ipotizza che Akhenaton e la consorte siano stati tra i fautori e i sostenitori dell’apertura di Tre Scuole iniziatiche, che avrebbero in qualche modo reso operative.  I partecipanti passavano per varie iniziazioni che si tenevano nei templi lungo il fiume Nilo. Queste iniziazioni portavano, maschi e femmine, ad usare  ambedue le parti del cervello, per gli uomini il lobo sinistro, legato all’occhio destro e per le donne, il lobo destro dell’encefalo, legato all’occhio sinistro.  Ampliare la possibilità per ciascun sesso di percepire la realtà con occhi diversi, arrivare c comprendere percezioni del mondo che sono peculiari all’uomo e alla donna, esercizi profondi di meditazione e studio, guidati da insegnanti  sviluppava dopo un periodo di 24 anni la possibilità di aprire il “terzo occhio”. Si pensa che  l’iniziato venisse forzato ad affrontare situazioni che normalmente avrebbe evitato, al fine di renderlo più forte e temprato. Ci sono ipotesi che presso il tempio egiziano di Kom Ombo, l’unico dedicato a due divinità,  venissero effettuate particolari  prove  che lavoravano sulle paure umane. Attraversare la piscina dei coccodrilli sacri, in particolari condizioni, non sapendo che che i coccodrilli stessi erano stati prima ben saziati, era indubbiamente una prova che permetteva di fortificare l’iniziando. Quante piscine di coccodrilli ci capita di attraversare nella vita? Quanto l’esperienza di questa esistenza, se vissuta con consapevolezza, ci da modo di capire l’altro universo, quello dell’uomo e quello della donna. Penso ai coccodrilli, a quante volte mi capita di incontrarli, e ogni volta mi ripeto che hanno già mangiato e non mangeranno me.

 

Maddalena?

L’intera natura aiuterà a dare all’anima risoluta ciò che chiede

“Niente in tutto l’universo può resistere alla forza di una ferma risoluzione. La legge eterna deve dare allo spirito ciò che esso cerca davvero e concedere quanto occorre al corpo per la realizzazione delle richieste dello spirito. La forza verrà rinnovata quotidianamente grazie alla luce del sole, all’aria e alle cose nascoste dello spazio. L’intera natura aiuterà a dare all’anima risoluta ciò che chiede.  Non vi è nulla nel cerchio della creazione che può resistere alla sua influenza. Successo, ricchezza, trionfi su trionfi arridono a ogni essere umano che “mette quotidianamente in ordine la casa”, che nessuna derisione né tentazione può distogliere dal proprio scopo e dal proprio corso”

citato in: “Il potere Creativo delle idee”, Robert Collier, bis edizioni, testo di: Marie Corelli, ” Life Everlasting”

Il giovane favoloso

Mon seul Désir

La Dame à la licorne

La Dame à la licorne

Simboli:La Dame à la licorne

“La dama e l’unicorno” ciclo di arazzi di manifattura fiamminga della fine del XV secolo, custoditi a Parigi Hôtel de Cluny. Il ciclo fu probabilmente commissionato da Jean Le Viste composto da cinque pannelli con la rappresentazione dei cinque sensi e da un sesto ancora di difficile interpretazione. In tutti viene rappresentata su di un prato fiorito una fanciulla con un leone e un unicorno nella progressiva rappresentazione dei sensi con rimandi simbolici e araldici.

Lievità

 

Le donne hanno un ippocampo relativamente più grande…

“Studiare i volti è forse la prima attività che una bimba compie spinta dal cervello propriamente femminile. …. Cara, una mia ex studentessa, portava regolarmente la figlioletta Leila a trovare me e i miei colleghi. A poche settimane di vita, Leila studiava ogni viso che le compariva davanti. Io e il resto dello staff facemmo in modo di stabilire molti contatti visivi, con smorfie e altre espressioni del viso, e ben presto ottenemmo in risposta sorrisi della piccola. Era piacevole instaurare un legame con lei e avrei desiderato che mio figlio fosse stato altrettanto interessato al mio volto. Invece desiderava guardare tutto, -cellulari, luci e maniglie- eccetto me, stabilire un contatto visivo con me occupava l’ultimo posto nel suo elenco delle cose interessanti da fare. Per mesi pensai che in mio figlio ci fosse qualcosa che non andava. Alla facoltà di medicina, infatti, mi era stato insegnato che tutti i bebè nascono con il bisogno di fissare i volti, azione indispensabile per sviluppare il legame madre-figlio. Allora non si era al corrente delle molteplici differenze celebrali legate al sesso, e le teorie sui primi stadi di sviluppo del bambino erano basate in prevalenza sul comportamento delle femmine: le femmine, e non i maschietti, sono naturalmente portate per il contatto visivo. Le femmine non subiscono l’afflusso del testosterone nell’utero, che restringe i centri di controllo della comunicazione, dell’osservazione e dell’elaborazione delle emozioni; di conseguenza alla nascita sono predisposte allo sviluppo di tale abilità più che i maschi. Durante i primi tre mesi di vita, in una bambina la capacità di contatto visivo e di reciproca osservazione del volto crescerà oltre il quattrocento per cento, mentre non aumenterà affatto nel maschio. Le bambine nascono con un grande interesse verso le emozioni. Prendono consapevolezza di sé da uno sguardo, un gesto, da ogni reazione delle persone con cui entrano in contatto: a partire da questi indizi scoprono se vengono considerate importanti, degne di amore o irritanti. … Si tratta piuttosto di un’innata capacità di osservazione posseduta da un cervello che, alla nascita, si presenta più maturo di quello di un maschio e che si sviluppa più rapidamente, con un anticipo di circa due anni….
Per entrambi i sessi la custode delle emozioni è l’amigdala. Questa collocata in profondità nel cervello e caratterizzata da una struttura a forma di mandorla, è un sistema di allerta e di coordinamento cerebrale che mette in azione gli altri organi del corpo –le viscere, la pelle, il cuore, i muscoli, gli occhi, il viso, le orecchie e le ghiandole adrenali- perchè si tengano pronti a captare gli stimoli emotivi in arrivo. Il primo ripetitore che rinvia le emozioni dall’amigdala al corpo è l’ipotalamo: coordina la messa in moto dei sistemi che fanno salire la pressione sanguigna, accelerare il battito cardiaco e il ritmo respiratorio, e stimola la reazione di combattimento o fuga. L’amigdala mette anche in allarme la corteccia, che valuta la situazione emotiva, la analizza e decide quanta attenzione meriti: se percepisce una sufficiente intensità, suggerisce all’amigdala di avvisare il cervello conscio affinchè presti attenzione. E’ questo il momento in cui si provano consapevolmente le emozioni. Tutta l’elaborazione celebrale precedente si svolge dietro le quinte: ora, il centro decisionale del cervello, la corteccia prefrontale, può decidere come reagire. Il motivo per cui le donne ricordano meglio i dettagli relativi alle emozioni è in parte legato al fatto che l’amigdala femminile viene attivata più facilmente dalle sfumature emotive. … Secondo gli scienziati, perchè le donne hanno un ippocampo relativamente più grande, ricordano meglio i dettagli delle esperienze emotive, sia piacevoli che spiacevoli.”

Tratto da: “Il cervello delle donne”, Louann Brizendine, ed. BUR, 2007

“Fleetwood Mac”

Ho preso il mio amore, l’ho tirato giù
Ho scalato una montagna e mi sono voltata
Ho visto il mio riflesso sulle colline coperte di neve
Finché la frana non mi ha portato giù
Oh, specchio nel cielo
Cos’è l’amore?
Può crescere un bambino dentro il mio cuore?
Posso navigare attraverso le onde dell’oceano che mutano?
Posso gestire le stagioni della mia vita?

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Beh, ho avuto paura del cambiamento
Perché ho costruito la mia vita intorno a te
But il tempo ti ha reso più sfrontato
Anche i bambini crescono
E anche io sto crescendo

Dall’album “Fleetwood Mac” (1975)
6° singolo (luglio 1998) – Traccia 8

Nulla di più arduo che amarsi

“Mio caro Friedrich, ho dovuto fare l’esperienza che c’è davvero nulla di più arduo che amarsi. E’ un lavoro, un lavoro a giornata, Friedrich a giornata. Com’è vero Dio, non c’è altro termine. Come se non bastasse, i giovani non sono assolutamente preparati a questa difficoltà dell’amore; di questa relazione estrema e complessa, le convenzioni hanno tentato di fare un rapporto facile e leggero, le hanno conferito l’apparenza di essere alla portata di tutti. Non è così. L’amore è una cosa difficile, più difficile di altre: negli altri conflitti, infatti, la natura stessa incita l’essere a raccogliersi, a concentrarsi con tutte le sue forze, mentre l’esaltazione dell’amore incita ad abbandonarsi completamente … Prendere l’amore sul serio, soffrirlo, impararlo come un lavoro: ecco ciò che è necessario ai giovani. La gente ha frainteso il posto dell’amore nella vita: ne ha fatto un gioco e un divertimento, perché scorgono nel gioco e nel divertimento una felicità maggiore che nel lavoro; ma non esiste felicità più grande del lavoro, e l’amore, per il fatto stesso di essere altro che lavoro. Chi ama deve cercare di comportarsi come se fosse di fronte a un grande compito: sovente restare solo, rientrare in se stesso, concentrarsi, tenersi in pugno saldamente; deve lavorare; deve diventare qualcosa!”

tratto da: “Lettera del 29 aprile 1904”, R.M.Rilke