Dello stesso autore

Vive nel mondo, al pari di ogni altro…

Forse si dovrebbe dire che la scienza si preoccupa maggiormente di quella faccia del mistero in cui le cose possono essere misurate e investigate scientificamente, mentre la mistica ha più a cuore l’altra faccia della realtà. Gli scienziati si fermeranno davanti al mistero perché i loro metodi di investigazione si arresteranno all’improvviso; i mistici, al contrario sono perfettamente a loro agio nello straordinario mondo del mistero. Ciò che essi colgono con gli stessi occhi di ogni uomo è ben poco, ma hanno un’immagine della realtà universale che è simile a quella degli scienziati. L’universo dei mistici è ampio e vasto quanto la mente è in grado di concepirlo: si estende in ogni direzione, verso le altezze e le profondità, tanto in là quanto può spingersi la mente umana. Alcuni di loro vedranno come fondamento ultimo una sorta di energia diffusa, pressoché identica a quella vista dagli scienziati. Tale realtà ultima sarà per loro impersonale, nel senso che non è possibile relazionarsi a essa. Per altri quell’energia avrà origine in qualcos’altro o qualcun altro, nell’universo e tuttavia al di sopra di esso. Alcuni infine, vedranno questa origine al di là di tutto come un Dio personale, come accade nel cristianesimo. I mistici, nella loro lotta incessante tesa a rapportarsi con ciò che sta al di là di loro o dentro di loro, non si accontenteranno mai di fermarsi a ciò che possono vedere o toccare, ma cercheranno continuamente di raggiungere ciò che sta al di là di ogni cosa nell’universo, ciò che si estende in ogni direzione o che è posto nel profondo di ogni cosa, ma ancor più in particolare ciò che è posto nel profondo del loro stesso essere. Cercano di vivere in rapporto col mistero, di vivere in esso, di essere presi in esso per questo li chiamiamo mistici. Per il mistico la dimensione reale di qualsiasi cosa risiede nella sua dimensione interiore e per questo si sente così libero nel mondo. Vive nel mondo, al pari di ogni altro, ma può percepire il battito mistico dei grandi misteri e delle grandi realtà che si manifestano nell’universo. Per lui tutto ciò che è visibile, udibile o tangibile, è immagine dell’invisibile. I mistici sono coloro per i quali l’universo nella sua totalità, e ogni cosa in esso, è immagine dell’Assoluto.”

tratto da:”Il Tao della mistica”, Yves Raguin, ed. Campo dei Fiori , maggio 2013, pg.122-123

 

 

Lo devo al mio Spirito e al Tuo

Questo passaggio sulla Terra è portatore di sempre nuova scoperta. Le condizioni scelte da noi prima della nostra concretizzazione, in carne, sangue, opere sono spesso atroci per la nostra anima. Ma Dio mio non tornerei indietro. Non cambierei nulla se la mia anima dovesse essere meno vibrante di luce. Non sono disposta a tralasciare nessuna delle mie esperienze, perdere sarebbe parti fondamentali di me, del mio Essere. E l’Incontro terribile e miracoloso con l’Altro mi esalta, mi dilania perché gli devo onestà come a me stesso, gli è dovuto rispetto, onore. Devo tenere in considerazione tutto dentro di me, lo devo al mio Spirito e al Tuo. Siamo continuo specchio l’uno per l’altro e neanche un minuto, neanche un silenzio è sprecato qui, ora.

La nostra libertà personale è contenuta nella volontà di Dio

“Se vogliamo spiegare il rapporto che intercorre tra la volontà di Dio e la nostra libertà, potremmo dire che la nostra libertà personale è contenuta nella volontà di Dio. Percepiamo che la nostra libertà è limitata alla portata del nostro raggio d’azione, tuttavia anche entro quest’ultimo possiamo sentirci limitati nelle nostre attività e facoltà. La portata o ambito della nostra libertà si fa sempre più grande nella misura in cui scendiamo nel profondo di noi stessi, dato che l’apparente mancanza di libertà è legata alle situazioni in cui ci troviamo a vivere. Tuttavia, all’aumentare della nostra consapevolezza riguardo al nostro essere interiore o natura, riconquistiamo una libertà che si fa sempre più simile alla libertà di Dio. Ciò nonostante la nostra libertà interiore rimane limitata, perchè quando perveniamo  a scoprire la nostra natura profonda dobbiamo anche riconoscere la nostra dipendenza da Dio. Quest’ultima è normalmente espressa in cinese dal carattere ming, tradotto solitamente con la parola “destino”, che esprime la nostra assoluta dipendenza da Dio o dall’Assoluto, o, nel caso del taoismo, si palesa la nostra dipendenza dal Tao.”

tratto da:”Il Tao della mistica”, Yves Raguin, ed. Campo dei Fiori , maggio 2013

La Teoria del Tutto

Fly On – Coldplay

L’ultimo giorno di festa

Venuti dal cielo loro cambieranno questa Terra

Graffito di MADE 514 Alberto Capossi si può vedere nel sottopasso a Noventa Padovana, Padova

“Inafferrrabile perché non può essere ghermito, indistruttibile perché non può essere distrutto, inattaccabile perché a nulla aderisce, esso è libero, e quindi saldo e illeso. Esso non può essere dominato dai due pensieri:”Ho fatto il male, ho fatto il bene”, perché all’uno e all’altro egli è superiore.  Non lo angustiano le azioni compiute, né si preoccupa per quelle che ha omesso di fare.”

 

Tratto da Brhad-aranyaka-upan., 4, 22

Mélusine

Visto a Castelfranco in “Casa di  Giorgione” Veneto Treviso. Rilievo con sirena bicaudata, pietra tenera , veneto sec. XVI

Vivere davvero

La Consapevolezza

” La Consapevolezza non è semplicemente, come dicono tanti, il raggiungimento di una certa conoscenza o la presa di coscienza di cio’ che siamo, è un vero e proprio stato mentale dove tutte le cose terrene, compresa l’esistenza umana, ci sembrano sfumare in proporzione all’universo e alla vicinanza al Creatore. Uno stato mentale che rende sereni e autonomi, magnetici e saggi, indifferenti e sensibili allo stesso tempo. La vera crescita umana, non è nella cultura o nella scienza, tanto meno nella religione e nella spiritualità. Queste sono tutte tappe per cercare di arrivare all’ambita condizione di Consapevolezza, un po’ come se leggessimo un libro infinito nel quale, ogni qual volta scorriamo una pagina, automaticamente se ne inserisce una nuova, e quando riusciremo a comprendere che l’unico modo per terminare il libro è quello di smettere di leggerlo, potremo dire di aver intrapreso la strada verso la Consapevolezza. Più la si cerca, più si allontana; nel momento in cui invece  liberiamo la mente da tutta la spazzatura di ansie,  paranoie e musichette pubblicitarie, creiamo uno stupendo vuoto dando modo alla luce di entrare dentro di noi. ”

tratto da: “Manuale per sopravvivere dopo la morte”, Ensitiv, UNO editori, 2014

Altro modo di Marion Cotillard

La Ghiandaia imitatrice

Deux jours, une nuit

Due giorni, una notte (Deux jours, une nuit) è un film del 2014 scritto, diretto e prodotto da Jean-Pierre e Luc Dardenne, con protagonista Marion Cotillard. La pellicola ha partecipato in concorso alla 67ª edizione del Festival di Cannes. Un film difficile che il sabato sera forse non vorresti vedere, ma che poi ti conquista totalmente per il tema trattato, difficile duro e attualissimo e la splendida interpretazione della protagonista.
Sandra, dipendente di una piccola azienda di pannelli solari, vorrebbe tornare al proprio lavoro dopo un lungo periodo di assenza in cui si è curata dalla depressione. Il proprietario della fabbrica, che nel frattempo ha riorganizzato il processo senza di lei, distribuendo il lavoro tra gli altri dipendenti, propone loro un bonus di 1 000 euro ciascuno in cambio del licenziamento di Sandra. La prima votazione è ampiamente a favore del bonus. Sandra si ritrova senza lavoro ma Juliette, sua amica, ottiene che il referendum – influenzato dalle pressioni del capo stabilimento, contrario al rientro di Sandra – venga ripetuto il lunedì mattina. Ora Sandra ha due giorni e una notte per fare campagna a favore del proprio posto di lavoro. Dovrà convincere la maggioranza dei suoi colleghi a cambiare idea. Inizia un porta a porta umiliante, che provoca, nell’umore già scosso della donna, una continua altalena di speranze e delusioni. Sandra incontra uno ad uno i suoi colleghi di cui comprende il destino fragile, come il suo, e la continua esitazione tra solidarietà e egoismo.
Tratto da: WIKIPEDIA

Due giorni, una notte

Elogio della lentezza 2

Possibilità infinite

“Per capire meglio quanto dico, puoi ascoltare i racconti delle persone che nel tempo, con l’andare degli anni, si sono poste delle domande, si sono chieste come mai hanno fatto tutto questo e soprattutto che senso ha avuto per la loro esistenza. Prima non si ponevano queste domande, perché troppo occupate dalla spinta energetica maschile del correre e del fare. Quando ritmo e spinta si esauriscono un pò, cominciano le domande sull’essere. A volte gli anni per approfondire queste domande sono troppo pochi, quindi si ha bisogno di tornare su questo piano di esistenza per affrontare nuovamente questo aspetto.  Io Kryon, ti chiedo: che cosa ti impedisce oggi di occuparti, oltre al divenire, anche del tuo essere, all’interno dello spazio della tua giornata? Che cosa ti impedisce di riportare in equilibrio l’asse della tua energia femminile e maschile, che è l’asse dell’energia che alimenta il tuo essere di Luce e quindi te stesso? Che cosa impedisce di cambiare la dinamica in cui ti occupi di fare delle cose e poi, non trovando la soluzione a tutto ciò, ti affidi pregando Dio, in altre parole pregando l’Essere di Luce che sei tu, per trovare una soluzione, e non mi riferisco solo all’aspetto spirituale?  Forse ti sarebbe utile sapere che l’Essere di Luce che tu sei ti aiuta ad avere sempre una risposta. Puoi formulare una domanda nella mente e lasciare che cada nello spazio del tuo cuore, dove alberga il tuo Essere di Luce, e aspettare  che attraverso l’intuizione, uno dei tre organi di luce, arrivi la risposta; dopo di che puoi agire in modo più conveniente. La cosa più ironica di tutto questo aspetto é che se tu osservi la tua origine come essere umano, la tua origine e la tua dinamica ricalcano questo modo di agire che ti ho descritto finora. Prima di uscire dall’utero di tua madre, tu in che condizione ti trovavi? eri in uno spazio -l’utero di tua madre – dove principalmente vivevi in una situazione di stasi e di tranquillità. Passati nove mesi, maturato il tempo, tu esci e cominci ad affacciarti alla vita, ad agire, a seguire la meccanica che ti ho illustrato fino a questo punto. Se questo é vero per quanto riguarda la tua fase fisica e biologica, lo é ancora di più se tu fai interagire tutto questo con la parte più profonda di te stesso che io chiamo il tuo Essere di Luce. Se tu applichi la legge della biologia al tuo processo evolutivo e al tuo percorso come esser umano su questa Terra, sei perfettamente allineato a quello che é la naturalezza dell’andamento delle cose.  Questa energia di creazione in movimento, che nell’ambito occidentale conosciamo con il nome di “Dio”, fa la stessa cosa. L’energia di Dio é una specie di calderone cosmico dove sono raggruppate tutte le possibilità infinite, è come un grande utero cosmico che tu conosci con il nome di “infinito”. Quando la vita dell’universo, uno spazio finito anche se immenso, propone un miglioramento, una crescita in tutti i pianeti, le galassie e i sistemi solari, e si intravede la possibilità di offrire un salto qualitativo a livello di evoluzione dall’infinito, allora Dio rilascia tutte le energie necessarie per sostenere un ulteriore balzo della vita stessa. Sapendo di essere un microcosmo che riflette tutto ciò che accade nel macrocosmo, se lo desideri puoi usare la stessa dinamica. Tu hai una parte cosciente di te stesso che si rende conto dei problemi e delle difficoltà a tutti i livelli, a livello di evoluzione, a livello mentale, fisico, di salute, economico, ecc. quindi, seguendo questa legge biologica, quali sono i passi da seguire per cambiare questa dinamica? Il primo passo é rendersi conto di avere un problema, analizzarlo e ottenere dei dati.  Dal cervello che analizza il problema, passi allo spazio del cuore, ovvero dallo spazio di ciò che tu conosci, dal tuo universo interno, prendi il problema e lo butti nello spazio del tuo cuore dove c’è lo spazio infinito, lo spazio del non sapere, dove si trova il tuo Essere di Luce. Nell’infinito ci sono infinite possibilità che però non sono tutte conosciute, perchè se l’infinito conoscesse se stesso diventerebbe uno spazio finito, quindi si autoeliminerebbe. … Quando tu prendi questa parte del tuo universo, tutto quello che hai fatto, questo agglomerato di energia maschile, e lo rimetti all’interno dell’infinito, dell’utero del non sapere che è uno spazio di energia femminile accogliente, allora compi un’operazione alchemica perchè dallo spazio dell’infinito tiri fuori qualcosa che è appropriato per lo spazio finito, nella materialità. Se lo desideri, è importante riconsiderare la tua traiettoria in questo senso…. Se hai fiducia in questo bioritmo energetico che ti ho appena spiegato, smetterai di preoccuparti, ovvero di occupare con anticipo lo sviluppo dell’energia, e lascerai che la tua energia interiore, la tua sincronicità, il tuo ritmo e tutte le energie connesse con te a livello sottile, creino ciò che ti è più favorevole rispetto a quello che il futuro ti può riservare. Se ti preoccupi eccessivamente rispetto a una questione, quando giunge a te trovi spesso che è totalmente diversa da quanto avevi immaginato. A volte la realtà supera la fantasia: nel momento in cui arrivi alla situazione che per molto tempo ti ha preoccupato, spesso le circostanze sono molto diverse rispetto a ciò che puoi aver pensato in quell’arco di tempo.”

tratto da :”KRION”, L’amore degli angeli. 16. Maschile e femminile in relazione con la terra., A.P. Barilari. Anima edizioni. 2013