Mais une couronne aussi a été faite, une mystérieuse couronne.
“ Ma un’altra corona è stata fatta, una misteriosa corona.
Una corona, un’incoronazione eterna.
Tutta fatta, bambina tutta fatta di ramoscelli pieghevoli senza spine.
Di rametti germoglianti, di rametti di fine marzo.
Di ramoscelli d’aprile e di maggio.
Di ramoscelli flessibili che s’intrecciano bene a corona.
Senza una spina.
Ben obbedienti, ben docili sotto le dita.
Una corona è stata fatta di germogli e di gemme.
Di germogli di fiori come un bel melo, di germogli di foglie, di germogli di rami.
Di germogli di ramoscelli.
Di gemme di fiori per i fiori e per i frutti.
Tutta germogliante, tutta germinante una corona è stata fatta. Misteriosa.
Tutta eterna, tutta in anticipo, tutta gonfia di linfa. Tutta profumata, tutta fresca alle tempie, tutta tenera e olezzante.
Tutta fatta per oggi, per poi , per domani.
per l’eternità, per domani l’altro.
Tutta fatta di punte minute, di punte tenere, di principi di punte.
Fronzute, fiorite in anticipo.
Che sono le punte dei germogli, tenere, fresche.
E che hanno l’odore e il gusto della foglia e del fiore.
Il gusto del germoglio, il gusto della terra.
Il gusto dell’albero.
E in anticipo il gusto del frutto.
D’autunno.
Per calmare la povera fronte che batte di febbre,
pesante di febbre,
Per raggiungere, per contraccambiare l’incoronazione di derisione.
Pe raddolcire, per blandire, per calmare, per rinfrescare tempie che battono,
tempie febbricitanti.
La fronte ardente, la fronte febbricitante,
Pesante di febbre, le tempie calde, l’emicrania e l’ingiuria, e il mal di testa e per calmare la derisione stessa.
Per calmare, per profumare, per stagnare il sangue che s’incollava ai capelli.
Un’altra corona è stata fatta, una corona di linfa, una corona eterna,
Ed è la corona, il coronamento della speranza. “
Tratto da “Il portico del mistero della seconda virtù”, Charles Péguy
La teoria di sei gradi di separazione
La teoria dei sei gradi di separazione in semiotica e in sociologia è un’ipotesi secondo la quale ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di 5 intermediari.
La teoria fu formulata per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy nel racconto omonimo pubblicato nel volume Catene1.
C’è del metodo nella mia pazzia
“…. “C’è del metodo nella mia pazzia” Ogni pezzo comincerà presto ad andare al suo posto e vedrai l’eleganza del disegno, la perfezione dello schema in cui tutto questo rientrerà, mentre affronti i cambiamenti che ti sono posti davanti.”
Tratto da:”Quando tutto cambia, cambia tutto. Trovare la serenità in un mondo in tumulto.”, Neale Donald Walsch, ed. Pickwick
Cicale d’oro
Le Cicadidi (Cicadidae Westwood, 1840) sono una Famiglia di insetti dell’ordine dei Rhynchota (sottordine Homoptera Auchenorrhyncha, Infraordine Cicadomorpha). Appartengono a questa famiglia la maggior parte delle specie di insetti comunemente noti come cicale. Le Cicadidi sono di colore marrone scuro o verde e hanno una lunghezza variabile tra 2,3 e 5,6 cm.
I maschi portano sotto l’addome un organo stridulatore, mentre le femmine emettono un suono secco con le ali, simile allo schioccare delle dita (non facile da udire come nel maschio): esso permette al maschio di individuarle. “Frinire” è il verbo con cui si indica il suono caratteristico emesso dalle cicale.
L’apparato sonoro è costituito da lamine (timballi) tese da tendini che le collegano a muscoli, sui lati dell’addome; per produrre il suono l’insetto fa vibrare le lamine e camere d’aria provvedono alla risonanza. Non si tratta quindi di un suono prodotto da sfregamenti di parti del corpo. Questo canto ha funzione di richiamo sessuale per le femmine; quando queste raggiungono il maschio, ha luogo il corteggiamento e poi l’accoppiamento che dura diversi minuti, durante i quali i due animali rimangono attaccati. Dopo circa 24 ore la femmina depone le uova su ramoscelli o sterpi. Le larve, appena nate, danno inizio alla loro vita sotterranea o ipogea che può durare anche qualche anno (in una specie arriva a 17 anni). Giunti alla maturità, i giovani individui (già molto simili agli adulti, ma privi di ali, con due zampe anteriori adatte allo scavo del terreno) escono dal suolo e cercano un albero dove arrampicarsi ed effettuare la muta. Lasciano definitivamente l’involucro ninfale e, dopo qualche ora, sono pronte per il primo volo. Per gli antichi Greci, le cicale erano figlie della Terra o, secondo alcuni, di Titone e di Aurora[2]. Specialmente gli ateniesi le onoravano: Aristofane rammenta le cicale d’oro, ornamento per i capelli degli Ateniesi nobili all’epoca arcaica[3] e nella celebrazione dei Misteri eleusini in onore di Demetra, era uso portare nei capelli una fibula a forma di cicala, così come durante la celebrazione dei misteri di Era a Samos.[4] Secondo Orapollola cicala simboleggiava l’iniziazione ai misteri, poiché essa, anziché cantare con la bocca come tutti, emette suoni dalla coda.[6] La cicala era anche simbolo di purezza: seguendo un’errata credenza ripresa da Plinio il Vecchio[7] si riteneva che le cicale si nutrissero di sola rugiada e ciò faceva sì che il loro corpo non contenesse sangue e non dovessero espellere escrementi, e di qui l’idea della purezza. Il fatto poi che la cicala viva una sola estate ma le sue larve rinascano in quella successiva direttamente dalla terra ne ha fatto l’emblema di una resurrezione a nuova vita dopo la morte persino presso i cinesi.[8]
tratto da Wikipedi
Il segno di fuoco
Dall’energia intuitiva e introversa del segno del Cancro passiamo ora alla divampante forza del segno dominato dalla stella Sole: il Leone. Il generoso fuoco di questo segno arriva a bruciare intensamente in questi giorni dell’anno irradiando vitalità e passione, indomita manifestazione dell’io che si pone al servizio di un’idea. L’impulso interiore si purifica attraverso le energie del fuoco cosmico. E’ in atto una sorta di iniziazione che guardando al segno dell’Acquario, suo opposto e maestro, attiva e stimola il centro del cuore come dono totale di sé, della gola come espressione del Logos originario, del Sole spirituale centrale che risveglia il centro della testa. Il metallo associato al Leone è l’oro e il rame. Il colore il giallo, il profumo l’incenso. La runa associata è Raidho e rappresenta il veicolo sacro, il carro solare con cui cominciare la ricerca iniziatica. Sistemare, dare ordine, trovare corrispondenze tra l’alto e il basso. Questo permette di vedere oltre l’apparenza, tessere analogie e cercare nuovi orizzonti di comprensione.
Separare lo spesso dal sottile
“L’alchimista che a lungo separa lo spesso dal sottile, diluisce e diluisce fino all’essenza, rettifica e purifica la materia fino alla sua sostanza più sottile, alla sua informazione, infine giunge all’Uno, dove nulla è da purificare, dove tutto è. Tutto si risolve nella coscienza di esistere.”
tratto da:”Anatomia della coscienza quantica”, Enrica Francesca Poli, Anima edizioni , luglio 2016
“Più permettiamo all’Uno di comprenderci, più siamo esattamente noi stessi.”
tratto da:”Anatomia della coscienza quantica”, Enrica Francesca Poli, Anima edizioni , luglio 2016
Se non avete paura non possono farvi niente
“Occorre anche ricordare che questo pianeta, dal punto di vista spirituale, ma anche materiale e statistico, non è così bellicoso e cattivo come sembra. In nessun periodo della storia la guerra ha coinvolto più del cinque per cento della terra, dieci-quindici per cento nelle due guerre mondiali. I mezzi di comunicazione di massa amano concentrarsi su quel cinque per cento che non va, mentre ignorano, banalizzano ed escludono il restante novantacinque per cento che funziona. I notiziari ci fanno pensare che gran parte dell’esistenza su su questo pianeta sia caratterizzata da guerre e sofferenze, quando in realtà la vita è spesso pacifica e meravigliosa. E’ interessante notare che la realtà su cui ci concentriamo si consolida. Tuttavia, nonostante i media sottolineino pesantemente la sofferenza, gli aspetti positivi sono più numerosi di quelli negativi. E’ un fatto oggettivo. … Quindi, sì, la realtà è diversa da come ce la raccontano, e da quello che vediamo, ma non è solo malvagità e cattiveria. Inoltre se non covate odio e paure, non è in grado di nuocervi. Il nemico non esiste, se non ci credete. Ciò non vuol dire che bisogna smettere di far emergere le realtà nascoste: non conoscere i retroscena delle cose e non interessarsi affatto a essi vi rende facili preda di manipolazioni. Ma una volta scoperti i fatti, non occorre temerli come vi minacciassero personalmente. Avete scostato la tenda e, solo con questo, indebolito i cospiratori, facendo crollare la loro messinscena. Il segreto è che, se non avete paura non possono farvi niente. …”
tratto da:”Universi paralleli del sé”, Frederick E. Dodson, ed. SPAZIO INTERIORE, maggio 2016. titolo originale “Parallel Univers of Self”, Frederick E. Dodson, 2007
Uno col Divino
“Per migliaia di generazioni il Pensatore Immortale si affatica nella sua missione di guidare l’uomo-animale verso l’alto, finchè sarà capace di diventare uno col Divino. Da una vita egli ottiene, forse, un solo frammento per la sua opera; tuttavia, il modello finale è un tipo un pò meno animale di quanto lo fosse l’uomo quando ebbe accesso alla vita terrena. Su questo modello leggermente migliorato sarà foggiato il prossimo uomo e da questi, alla sua morte, si otterrà un modello che è di nuovo un pò meno animale, per servire al prossimo corpo fisico e così via, sempre, continuamente, di generazione in generazione, di millennio in millenio; con molte retrogressioni costantemente riguadagnate, con molti insuccessi riparati, con molte ferite lentamente guarite. Tuttavia, arrivando più in alto e avanzando, con la diminuzione dell’aspetto “animale” e con l’aumento di quello “umano”: è questa la storia dell’evoluzione umana; e questo è il compito lentamente eseguito dall’Ego che innalza se stesso all’umanità divina. A un certo punto, in questo progresso, le personalità cominciano a diventare trasparenti, a rispondere alle vibrazioni provenienti dal Pensatore, a percepire lontanamente che esse sono qualcosa in più che vite isolate e che sono legate a qualcosa di permanente, di Immortale. ”
tratto da: “REINCARNAZIONE”, Annie Besant, BIS EDIZIONI, 2008
Creare la vita che vogliamo
“La nostra tendenza è quella di attraversare la vita con il pilota automatico inserito anzichè scegliendo consapevolmente cosa fare e come farlo. Il problema è che in questo modo rischiamo di passare buona parte delle nostre giornate agendo in modi che sono totalmente non appaganti. Se allineiamo consapevolmente le nostre azioni a uno scopo che abbiamo scelto -a una causa che è importante per noi – allora tutto cambia. La nostra vita diventa intrisa di significato. Sviluppiamo la sensazione di camminare in una precisa direzione, di creare la vita che vogliamo. E sperimentiamo un senso di vitalità e appagamento che manca completamente nella vita vissuta con il pilota automatico vissuto. ”
tratto da: “Se il mondo ti crolla addosso. Imparare a veleggiare tra le ondate della vita. “, Russ Harris, ed. Erickson
Dare un significato a ciò che viviamo
” Se non riusciamo a dare un significato a ciò che viviamo, e a trovare uno scopo, siamo molto più inclini a soffrire di ansia e a cadere in depressione. Questo vale in particolar modo per gli adolescenti, perchè, come hanno scoperto gli psicologi della University of South Florida, la sensazione di avere uno scopo aumenta la capacità di affrontare le diverse situazioni, e agisce positivamente su “generosità, ottimismo, umiltà, maturazione, e integrazione della personalità….. Potremmo non essere in grado di illuminare istantaneamente gli altri con le nostre mani o con i nostri pensieri silenziosi, ma possiamo costruire sistemi di credenze impregnati da ottimismo, curiosità, apertura mentale, e desiderio di trascendere il velo dell’ignoranza. … Il messaggio è chiaro: concentratevi sul cambiamento del vostro stato di coscienza e sperimenterete una crescita personale. Questo potrebbe non coincidere con l’idea orientale di crescita personale, ma riflette chiaremente quella occidentale, semplificata dall’illuminismo, per la quale un’intensa autoriflessione porta alla scoperta della verità razionale e scientifica.”
Tratto da:”Come la Spiritualità Cambia il Cervello. L’illuminazione e la nuova scienza della trasformazione.” Andrew Newberg, Mark Robert Waldman, ARMENIA edizioni
Notte di San Giovanni
La festività di San Giovanni Battista del 24 giugno ha sovrapposto le cerimonie legate al solstizio d’estate, così come al solstizio d’inverno ha abbinato quella di San Giovanni Evangelista. Nel solstizio d’estate il sole, nel suo cammino apparente lungo l’eclittica, raggiunge il punto più settentrionale dall’equatore celeste e sembra rimanere sospeso, sorgendo e tramontando sempre nello stesso punto fino al 24 giugno (prima di iniziare il suo tragitto discendente). Secondo l’astrologia, l’astro nel massimo splendore incontra la luna nella sua casa e dalle loro nozze (fuoco e acqua) tutto l’universo riceverà benefici dando luogo a una serie di tradizioni e di riti pagani e cristiani che culminano nella notte di San Giovanni Battista, simbolo dell’acqua del battesimo di Cristo nel Giordano e del fuoco purificatore. Una notte intesa come un capodanno, in cui l’acqua, le piante, acquistano poteri particolari di protezione e divinazione.
liberamente tratto da:http://berenice.over-blog.it/article-la-festa-di-san-giovanni-battista-e-il-solstizio-d-estate-nella-valnerina-umbra-77656421.html
Ci sono molti modi di pregare
Per quelli che cercano l’Unità
Ci sono molti modi di pregare.
E quando prego non c’è convinzione né assenza di convinzioni.
Il corpo mi tiene lontano dall’Amato
Intrappolandomi nei colori e nei profumi del mondo.
Questa notte mi soffocherò con i veli della felicità.
Oh Dio, illuminami con il tuo profumo
E liberami da questo umano muro di dolore.
Siamo nati dall’amore
Ma non posso danzare senza la tua melodia;
C’è tanto lavoro da fare!
tratto da un’interpretazione composita di una serie di poesie di Rumi originariamente tradotte da A.G: Farhadi e Ibraham Gamard da un manoscritto inedito. Copyright 2014, Mark R. Waldman
L’energia del Cancro
Con il segno del Cancro, segno d’Acqua Cardinale in cui ha domicilio la Luna, assistiamo al passaggio attraverso il Solstizio d’estate del 21 giugno. In questo tempo sono attive le forze lunari dell’invisibile. Da questo momento in poi il sole inizierà il suo declino fino al Solstizio d’Inverno, che coincide con il segno opposto: il Capricorno. E’ in questo momento che si aprono le porte del Regno delle emozioni, della Luna e delle forze generatrici della Grande Madre, l’acqua stessa da cui nasce la vita e il mondo. L’intuizione è favorita, può accadere finalmente quando cade la separazione tra noi e l’invisibile, il percepito non palpabile. E sappiamo finalmente che tutto quello che intuiamo è vero, perché profondamente sentito in noi stessi. Se per i segni di Terra la percezione è legata alla sensorialità diretta, e per i segni di Aria al pensiero razionale, per il Cancro la via è quella dell’immaginazione e dell’intuito, che diventa dono di un sentire percepito con l’animo e portato all’Umanità. E’ Nettuno che favorisce questo sentire, la consapevolezza dell’interconnesione profonda di tutte le cose anche nell’immensa variabilità delle sue manifestazioni.
Donare tranquillità… che meraviglia
Complimenti per il blog Annamaria; i suoi post informano e donano tranquillità. Agnese
19 Luglio 2016
Commenti lasciati ai post