Dello stesso autore

Una bella metafora del genere umano, della forza dell’amore e della potenza del dolore

HOCURA

Your medicines, homeopathic and flower remedies or everyday objects can finally get a proper place to be protected.

Per pre-ordinarlo clicca su: www.kickstarter.com/projects/signaletic/hocura-a-shelter-for-your-remedies

Se tutti i giorni prendo il RESCUE significa che devo lavorare su me stesso e iniziare un cammino con i Fiori di Bach

HOCURA

Nato per contenere e proteggere dalle onde elettromagnetiche rimedi floreali e omeopatia, HOCURA è una piccola scatola maneggevole da portare in borsa o in tasca per avere sempre con se  il proprio kit di cure naturali.

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Cuore, cioè al centro stesso dell’essere

“Per far comprendere questo, ritorneremo al simbolismo che abbiamo già indicato[10], e secon­do il quale il cuore è assimilato al sole e il cervello alla luna. Ora il sole e la luna, o piuttosto i principi cosmici rappresentati da questi due astri, sono spesso raffigurati come complementari, ed essi lo sono infatti da un certo punto di vista; si stabilisce allora tra loro una sorta di paralle­lismo o di simmetria, di cui sarebbe facile trovare esempi in tutte le tradizioni. È così che l’er­metismo fa del sole e della luna (o dei loro equivalenti alchemici, l’oro e l’argento) l’immagine dei due principi, attivo e passivo, o maschile e femminile secondo un altro modo espressivo, che sono proprio i due termini di un vero complementarismo[11]. D’altronde, se si considerano le apparenze del nostro mondo, com’è legittimo fare, il sole e la luna hanno effettivamente ruoli paragonabili e simmetrici, essendo, secondo l’espressione biblica, “i due grandi astri uno dei quali presiede al giorno e l’altro alla notte” (Genesi, I, 16); e certe lingue estremo-orientali (cinese, annamita, malese) li designano con dei termini ugualmente simmetrici, significanti “occhio del giorno” e “occhio della notte”. Eppure, se si va oltre le apparenze, non è più possi­bile mantenere questa sorta d’equivalenza, poiché il sole è di per sé una sorgente di luce, mentre la luna non fa che riflettere la luce che riceve dal sole[12]. La luce lunare non è in realtà che un riflesso della luce solare; si potrebbe quindi dire che la luna, come “astro luminoso”, non esiste che per il sole.

Ciò che è vero per il sole e la luna lo è anche per il cuore e il cervello, o, per dir meglio, per le facoltà cui corrispondono questi due organi e che sono da essi simboleggiate, vale a dire l’in­telligenza intuitiva e l’intelligenza discorsiva o razionale. Il cervello, quale organo o strumento di quest’ultima, non svolge veramente che un ruolo di “trasmettitore” e, se si vuole, di “tra­sformatore”; e non è senza motivo che la parola “riflessione” è applicata al pensiero razionale, con il quale le cose non sono viste che come in uno specchio, quasi per speculum, come dice san Paolo. E non è neppure senza motivo che una stessa radice man o men è servita, in diverse lingue, a formare numerose parole che designano da una parte la luna (greco mênê, inglese moon, tedesco mond)[13], e dall’altra la facoltà razionale o il “mentale” (sanscrito manas, latino mens, inglese mind)[14], e così, di conseguenza, l’uomo considerato più specialmente nella natura razionale dalla quale è definito specificamente (sanscrito mânava, inglese man, tedesco mann e mensch)[15]. La ragione, infatti, che è solo una facoltà di conoscenza mediata, è il modo propria­mente umano dell’intelligenza; l’intuizione intellettuale può essere detta sopra-umana, poiché è una partecipazione diretta all’Intelligenza universale, che, risiedendo nel cuore, cioè al centro stesso dell’essere, là dov’è il suo punto di contatto con il Divino, penetra quest’essere dal­l’interno e lo illumina con il suo irradiamento[16].”

tratto da: “Cuore e cervello” di René Guénon, tradotto in http://acpardes.com/letteraespirito/16-2/

Leggo e mi nutro di queste parole.

È così, la resa porta salvezza in quanto non è una resa egoica, ma un prendere atto che siamo nulla. Difronte alle infinità del cosmo, alle migliaia di vite che ci hanno preceduto e a quelle che saranno dopo di noi siamo solo una minuscola parte che però è eterna se solo auscultiamo la Verità. Sento il mio antico passato venirmi incontro, scarno, inequivocabile e solo da lì potrò trarre forza. Il passo è compiuto nel momento in cui ho chiesto di “sapere”. Ho me stessa, strumento molto più forte delle infelici vicessitudini attuali. Da lì riparto, per Giulia, per me per chi mi ama.

Tua compagna di viaggio.
Isabeau

Abbandono di ciò che non siamo

“Il vero cammino della realizzazione di sè si fonda sull’abbandono di ciò che non siamo, di quello che amiamo e che ci rende stabili ma infelici. Otteniamo la reale libertà quando lasciamo andare le situazioni che non riflettono la nostra perfezione, cambiando il nostro modo di rapportarci a queste. Non farlo invece conduce a perpetuare il malessere e vivere in una forma di amore non sana, rinunciando e precludendoci il cammino verso l’autorealizzazione di sé e della propria anima. E’ come abbottonarsi male il primo bottone della camicia, tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amare se stessi senza riserve, scegliendo sempre ciò che è bene per noi, è l’unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri rendendoli liberi di esprimersi nel mondo”

tratto da: “Anima Quantica”, Carmen Di Muro, Anima Edizioni, settembre 2016

L’Alchimia dell’Amore

Tu vieni a noi da un altro mondo

Da oltre le stelle e uno spazio vuoto

Trascendente, puro

di inimmaginabile bellezza.

Portando con te l’essenza dell’Amore.

Tu trasformi tutto quello che da Te viene toccato

Preoccupazioni mondane, problemi e sofferenze si dissolvono alla Tua presenza.

Portando gioia a chi governa e chi è governato, ai contadini e ai regnanti.

Tu ci disorienti con la Tua grazia

Tutto il male viene trasformato in bene.

Tu sei il Maestro Alchimista!

Tu accendi il fuoco dell’Amore sulla terra e in cielo, nel cuore e nell’anima di ogni essere.

Attraverso il Tuo amore, l’esistenza e la non-esistenza divengono uno

Gli opposti si uniscono

E tutto ciò che è profano ridiventa sacro.

Jalāl al-Dīn Rūmī

Sagittario

  • Il 22 novembre entriamo nel segno del Sagittario. Per la Natura inizia il sonno invernale. Dopo la fase di decadenza di ciò che è multiforme e vivo, tutto si fa silenziosa interiorizzazione. Il Sagittario racchiude nella sua simbologia la natura carnale e immanente del centauro, spinta oltre dal fuoco interiore spirituale, divinamente umano. La freccia simbolo dell’energia intuitiva porta a compiere il salto oltre, è lo sforzo creativo verso una dimensione più evoluta. Segno opposto nello zodiaco a quello dei Gemelli, porta l’esperienza al di là della dualità del segno di maggio. Tutto tende all’unificazione, il suo centro è il Sé, il superamento della polarità, di ciò che fino ad ora è apparso inconciliabile.

“Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”

“Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi” 24 settembre 2016 – 8 gennaio 2017. Palazzo Diamanti Ferrara.

Una mostra imperdibile

Y, il bivio, la scelta.

Orlando furioso 500 anni.Cornice per specchio. Intagliatore attivo a Ferrara 1505-10.

La Y in basso è quella “pitagorica”, simbolo del bivio e della scelta. A sinistra è raffigurato il bonum con esseri positivi, l’angelo in primis. A destra il malum con entità negative. Al centro era incassato uno specchio, rivelatore dell’animo e simbolo della prudenza. In alto la granata svampante, emblema di Alfonso d’Este.

In mostra “Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi” 24 settembre 2016 – 8 gennaio 2017. Palazzo Diamanti Ferrara

Il labirinto del perdersi e del ritrovarsi

Bartolomeo Veneto, Ritratto di Gentiluomo. 1510-15 olio su tavola, Cambridge The Fizwilliam Museum.

In mostra “Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi” 24 settembre 2016 – 8 gennaio 2017. Palazzo Diamanti Ferrara

Le essenze floreali

Le essenze floreali sono simili all’omeopatia in quanto implicano l’ingestione di una sostanza che è fisicamente diluita, ma energeticamente attiva. Le essenze floreali sono preparate tramite infusione solare di fiori freschi di piante meno equivalenti al farmaco da solo.
 La floriterapia è stata introdotta dal medico inglese Dr. Edward Bach nel 1930 (Bach, 1931; Weeks, 1940; Barnard, 1994). Bach è stato un batteriologo e medico omeopatico prima di indirizzarsi verso la ricerca di essenza floreali. Fu uno dei pionieri della medicina psicosomatica, riconoscendo prima del Dr. Hans Selye (1956), l’impatto delle reazioni di stress e di altri stati della mente sulla salute fisica. Bach osservò gli effetti di preoccupazione, ansia, paura, confusione, indecisione, depressione, disperazione, gelosia, risentimento e simili per la salute dei suoi pazienti. I 38 rimedi floreali sviluppano una direzione specifica per stati emotivi ben precisi. Eppure il Dr. Bach non concepì la Floriterapia solo come un mezzo per rimuovere il dolore emotivo. Nel suo libro, “Guarisci te stesso” (1931) Dr. Bach, scrive che La sofferenza è l’opportunità di portare alla consapevolezza conflitti spirituali ed emozionali che hanno bisogno di essere risolti, così che una persona possa realizzare il suo pieno potenziale e destino nella vita.

Mentre ci sono molte varietà di terapia con le essenze floreali, nella pratica contemporanea (Bach, 1931; Sheffer, 1986; Wright, 1988; Kaminski e Katz, 1994; Barnard e Barnard, 1994; Kramer, 1995; Sheffer, 1996; Kaminski, 1998;). Il punto di vista del dr Bach che vede le essenze floreali come catalizzatori per la crescita e consapevolezza, costituisce la base per lo studio corrente. Anche se molte persone sentono un senso di sollievo immediato, quando prendono le essenze floreali, in combinazione con la consulenza stanno facendo un viaggio alla scoperta di sé, piuttosto che la sola rimozione dei sintomi (Kaminski, 1998). Il potenziale di questa terapia va ben oltre il superamento della depressione. E ‘possibile scoprire la propria fonte interiore di creatività e di entusiasmo per la vita.

Le essenze floreali non devono essere confuse con gli oli essenziali aromatici che vengono utilizzati per l’aromaterapia. La preparazione avviene in loco, dove il fiore, selvatico o coltivato, è in piena fioritura. Fiori pieni di rugiada sono raccolti all’alba e sono posti sulla superficie di una ciotola di vetro chiaro di acqua dolce. Dopo l’esposizione al sole diretto per circa tre ore (o fatti bollire per 30 minuti), l’acqua del fiore infuso viene raccolta e conservata con alcool di brandy in un rapporto di uno a uno. Questa “tintura madre” è quindi ulteriormente diluita in un rapporto di circa 0.2% in una soluzione di alcool per formare la “stock bottle”. Questo estratto può quindi essere ulteriormente diluito viene utilizzato circa lo 0.2% di ciascun fiore della stock bottle, inserendo generalmente tre-cinque essenze, a seconda delle emozioni sulle quali si va a lavorare. Le essenze floreali sono solitamente assunte per via orale da una bottiglia contagocce, tipicamente quattro gocce quattro volte al giorno, per un periodo da uno a diversi mesi.

Poiché le essenze floreali sono fisicamente estremamente diluite, non esiste un plausibile convenzionale meccanismo d’azione che può spiegare la loro composizione di bio-chimica. La floriterapia presuppone che gli esseri viventi siano costituiti da più dei loro corpi fisici. Ci sono anche “corpi” composti da energie sottili. Il “corpo eterico” agisce come un campo di “forze formative”, dando forma e direzione alla crescita del corpo fisico, insieme con il “corpo astrale” o l’anima, che è la sede dei nostri pensieri, sentimenti ed esperienze (Kaminski e Katz, 1996). Le idee di “forza vitale” in omeopatia e il “chi” in agopuntura sono esempi paralleli del concetto di energia sottile.
Sostanze che funzionano con questo principio della risonanza energica sono chiamate ” medicina vibrazionale ” (Gerber, 1988) o ” medicina energetica” – per distinguerle dalle sostanze che funzionano attraverso l’azione meccanica o bio-chimica. Mentre il metodo preciso di azione delle essenze floreali resta da stabilire, si è ipotizzato che lavorano su un principio di risonanza energica. Secondo questa intesa, c’è un modello nei campi di energia sottile della pianta che viene trasferito all’acqua attraverso l’infusione. Questo campo influenza i campi di energia sottile dell’essere umano quando l’essenza è ingerita. Il practitioner prescrive le essenze secondo la valutazione di aspetti fisici, emotivi, mentali e spirituali (o corporei) dell’individuo.
Non esiste una essenza floreale standard, o una combinazione di essenze di fiori che è ideale per curare ciascun sintomo psichico. Il practitioner deve trattare l’individuo, piuttosto che la malattia. Il practitioner seleziona la combinazione di particolari essenze floreali che stimoleranno l’individuo a cambiare. La combinazione di essenze deve risvegliare le qualità energetiche nell’individuo che sono fuori equilibrio o soppresse. Le essenze sono catalizzatori per l’autoconsapevolezza e il cambiamento.


liberamente tratto da :http://www.fioriperlanima.com/depressione-maggiore-1-parte.html

La Mente di Dio

“Noi viviamo in un universo armonico, costruito su un fondamento di energia amorevole, conscia, unificata e invisibile, nota come “energia del punto zero” o “etere”.
Fino al 20° secolo, tutta la tradizione scientifica Occidentale proponeva che tale energia esistesse, almeno fin dai tempi degli antichi filosofi Greci, e molto probabilmente fin da una civiltà molto più vecchia con avanzate conoscenze scientifiche.
L’esistenza di questo etere è stata presumibilmente provata falsa dall’esperimento di Michaelson-Morley (M-M) all’inizio del 20° secolo, e moltissimi scienziati credono ancora che questo sia corretto. Vi è un numero di ragioni per cui l’esperimento M-M è difettoso, e per i nostri lettori con un’inclinazione tecnica, molti dei ricercatori che andremo a menzionare hanno dettagliato spiegazioni di come questo sia stato male interpretato.
Ora sappiamo che la scienza “eterica” è l’unico modello rimanente dell’UniVerso che combaci con le prove che sono ora disponibili.
Le attuali teorie che operano con questi concetti, compresa la “Fisica Sequenziale”, la “Cinetica Sub-quantica”, la Termodinamica del Non-equilibrio”, la “Teoria del Sistema Generale”, la “Teoria del Sistema Reciproco”, la “Teoria dell’Universo Armonico”, la “fisica dell’onda scalare di Maxwell/Whittaker”, la “Fisica Iperdimensionale” e tutte le varie “Teorie del Campo Unificato” concordano tutte sul fatto che la nostra realtà fisica emerge da questa sostanza energetica nascosta, che crea tutto ciò che conosciamo e vediamo tramite la vibrazione.
E così, come pesci nel mare, la pressione di questo fluido energetico ci circonda costantemente, sebbene noi normalmente non ne notiamo la presenza. In questa mole di nuovi dati, il fluido dell’etere è una tremenda fonte di energia che si trova in costante movimento vibrazionale, fluendo attraverso tutti gli oggetti nell’Universo, creandoli e ricreandoli in ogni istante, proprio come la fiamma di una candela assorbe costantemente nuova cera e nuovo ossigeno e irradia nuovo calore e nuova luce, ma continua ancora a esistere come “unità” misurabile. Dovesse questo etere mai fermarsi dal fluire e dal turbinare con un comportamento tanto intelligente e propositivo, tutta la massa espellerebbe calore, si “dissolverebbe” gradualmente e ritornerebbe al suo stato primordiale di energia; la “fiamma” sarebbe spenta.
Infatti, questa nuova “fisica del 21° secolo” ci dice che la vera pietra angolare della massa, gli atomi e le molecole stesse, non sono affatto particelle. Invece, non sono niente più di turbini sferici di energia in questo fluente fiume di etere. E l’etere stesso fornisce il modo più tangibile e scientifico di definire, spiegare e addirittura ingegnerizzare la Mente di Dio”
tratto da:http://www.mednat.org/new_scienza/etere.htm

Ludovico Einaudi – Indaco

La via segreta

“…Per creare qualcosa di nuovo serve un alto livello di energia. Ma esiste anche un altro modo, una via alternativa che da buoni risultati: notare qualcosa che già contiene energia, felicità, interesse, fascino, amore, qualcosa che potete osservare intorno a voi e muoversi in quella direzione. Seguendo il filo di oggetti o situazioni già a vostra disposizione, state prendendo la via più breve per perseguire lo scopo della vostra anima, che ve ne rendiate conto o meno. Questo atteggiamento trasforma la vita nel viaggio più facile che possiate immaginare. Si tratta di un metodo che in passato era segreto, perchè in genere le anime si incarnano per fare esperienza di limitazioni e difficoltà, non per avere una vita facile. Ma se non siete più dell’avviso, seguite la via segreta. Immaginate un tappo di sughero che galleggia nell’oceano, non gli riesce difficile rimanere in superficie, di certo fa più fatica a stare sott’acqua, e se lo lasciate andare, ritorna automaticamente in superficie. Lo stesso vale per la vita senza resistenza.  Non esistono persone pigre solo attività non allineate con il proprio vero sè. Seguendo la via della del vostro vero sè, la via della gioia, diventerete una persona magicamente carismatica.  Se una cosa, una qualsiasi cosa corrisponde davvero a ciò che siete, lo capite dal modo in cui vi sentite. Tuttavia, nel lago del tempo, le cose che corrispondono al vostro vero sè si trasformano. Ad esempio attaccarsi a qualcosa che non contiene più la stessa energia, amore o gioia di una volta è segno che vi siete allontanati dalla via segreta dell’anima. Continuando invece sulla via autentica, le tessere di quel puzzle che è la vostra vita si ricomporrebbero in un modo aggraziato e sorprendente. … Seguite la via momento per momento, ora per ora e giorno per giorno, un passo dopo l’altro, con gentilezza. Nella pellicola del film che si svolge qui e ora, in ogni scena del momento presente, avete parecchie opzioni a disposizione, un’ampia gamma di cose su cui concentrarvi, di azioni da intraprendere. A prescindere da chi siete o da dove vi trovate, avete sempre a disposizione più di una scelta. Percorrendo la via segreta dell’anima, la chiamata del divino, dovete solo scegliere l’opzione più sfavillante, quella che vi suscita il maggior interesse, o che contiene più energia, e darle seguito nel miglior modo possibile nel momento che state vivendo. In pratica, fate una valutazione della situazione e scegliete tra almeno cinque opzioni che risultano abbastanza evidenti, anche se la gamma di scelta è teoricamente illimitata. Scegliete l’alternativa a maggior contenuto di energia, che vi sembri sensato o meno. Gioia e interesse indicano che siete sulla strada giusta. Il sé materiale non può vedere dove porteranno le sue scelte, ma può sentirlo: tutto qui. ”

tratto da:”Universi paralleli del sé”, Frederick E. Dodson, ed. SPAZIO INTERIORE, maggio 2016.  titolo originale “Parallel Univers of Self”, Frederick E. Dodson, 2007

Coerenza significa ordine, armonia

” Tutta la natura è un continuum. L’architettura della vita è disposta in schemi che ripetono perpetuamente se stessi, e il mondo dell’energia è moto più complesso nelle sue dinamiche rispetto a quello materiale. Ciò che vediamo e tocchiamo  trova concretizzazione dapprima nell’invisibile, laddove lo sguardo non vede, né la nostra mente comprende, ma soltanto l’anima afferra interamente. Disfarsi delle lenti materiali che scorgono la concretezza, per saggiare profondamente le cose con l’occhio interiore, quello dell’anima, non è cosa semplice, in quanto ci pone nella situazione dolorosa di abbandonare e rimodellare  le nostre convinzioni più radicate, quelle che ci danno certezza nel modo di rapportarci al reale e alla vita. Significa ammettere che l’esistenza  ha il suo senso profondo in un universo invisibile e impalpabile con cui giornalmente intessiamo le trame generando il moto danzante della vita intorno a noi. … Tra le più brillanti prospettive scientifiche emerse nel XX secolo, c’è quella che prova che l’universo è interamente  e perennemente interconnesso con un campo di informazione energetica globale che collega tutti i sistemi viventi. La parte diventa un ologramma del Tutto, in quanto contiene al suo interno una rappresentazione complessiva dell’insieme da cui deriva e allo stesso tempo, ne scandisce  una relazione informazionale continua, dinamica e coerente. Coerenza significa ordine, armonia, e allineamento all’interno di un sistema sia questo rappresentato da atomi, organismi, gruppi sociali, pianeti o galassie. Ogni insieme ha un rapporto con, e fa parte di un insieme più grande, che è a sua volta parte di qualcosa di ancora più grande.”

tratto da: “ANIMA Quantica”, Carmen Di Muro, Anima Edizioni, settembre 2016

Jóhann Jóhannsson – Flight From The City