Il risveglio del Dio Interiore
“L’evoluzione dell’uomo è, prima di tutto, l’evoluzione della sua coscienza e può essere considerata come lo sviluppo in lui di quei poteri e di quelle possibilità che non si sviluppano mai in modo meccanico, ma sono la conseguenza dell’esercizio della sua volontà e della sua azione consapevole. L’anima è la vivificazione della scintilla divina in questa realtà attraverso il potere libero arbitrio. L’evoluzione spirituale è un atto Stra-ordinario, attivato dall’esercizio della Volontà (Chiah). Il risveglio del Dio Interiore non può essere la conseguenza di un meccanismo automatico, ma la progressiva presa di coscienza della natura di questa realtà e la capacità di evolversi attraverso “la scelta giusta” di volta in volta. “
Tratto da: “Anima e realtà”, Carlo Dorofatti, edizioni NEXUS, aprile 2011
Guerriero
testo di Marco Mengoni e Fortunato Zampaglione
Levo questa spada alta verso il cielo Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo Solo sulla cima attenderò i predoni Arriveranno in molti e solcheranno i mari Oltre queste mura troverò la gioia
O forse la mia fine comunque sarà gloria E non lotterò mai per un compenso
Lotto per amore
Lotterò per questo
Io sono un guerriero
Veglio quando è notte
Ti difenderò da incubi e tristezze
Ti riparerò da inganni e maldicenze
E ti abbraccerò per darti forza sempre
Ti darò certezze contro le paure
Per vedere il mondo oltre quelle alture
Non temere nulla io sarò al tuo fianco
Con il mio mantello asciugherò il tuo pianto
E amore mio grande amore che mi credi Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto non temere mai
E amore mio grande amore che mi credi Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto non temere mai
Non temere il drago fermerò il suo fuoco Niente può colpirti dietro questo scudo Lotterò con forza contro tutto il male
E quando cadrò tu non disperare
Per te io mi rialzerò
Io sono un guerriero e troverò le forze
Lungo il tuo cammino sarò al tuo fianco mentre Ti darò riparo contro le tempeste
E ti terrò per mano per scaldarti sempre Attraverseremo insieme questo regno
E attenderò con te la fine dell’inverno
Dalla notte al giorno da occidente a oriente
Io sarò con te io sarò il tuo guerriero
E amore mio grande amore che mi credi Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto non temere mai
E amore mio grande amore che mi credi Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai Ti difenderò da tutto non temere mai
Ci saranno luci accese di speranze
E ti abbraccerò per darti forza sempre
Giurò sarò roccia contro il fuoco e il gelo Veglio su di te io sono il tuo guerriero
Ariete nel sostizio di primavera
E’ l’inizio, la manifestazione. In questo momento dell’anno la primavera va sostituendosi lentamente all’inverno. La linfa fin d’ora trattenuta dai rigori invernali è pronta ad esplodere nell’esuberanza della nuova stagione. La Creazione si compie nuovamente. Il Sole entra nella costellazione dell’Ariete. Lo schiudersi dei semi, fino ad ora trattenuti dalla Terra dal rigore invernale, ha l’impeto del primo segno dello zodiaco,rompe con determinazione ogni legame che lo costringa. L’Ariete è il primo segno zodiacale che oltrepassando la porta dell’equinozio di primavera entra con tutta la sua forza nella sequenza delle dodici energie dell’anno. Il principio alchemico è quello del Fuoco e l’essenza archetipica è quella della Volontà creativa. Questa vibrazione manifesta l’impulso creatore che brucia, la visione interiore che cerca di realizzarsi, indipendentemente dalle circostanze che la vedono protagonista. L’opportunità di vivere questo stato va equilibrata attraverso il senso di rispetto per l’altro, avendo sempre ben presente il bene comune. E’ l’energia della Bilancia, segno opposto nello zodiaco al focoso Ariete, ad insegnare e riarmonizzare trovando un equilibrio tra la propria visione e quella dei suoi simili. Quale opportunità trascorrere questi giorni in questa dimensione consapevole. Trarre fiducia e coraggio dalla trasformazione che viene da questo tempo.
Norme dell’anima
“Ci sono forme di rispetto che non possono essere ignorate, regole che non sono sempre scritte. Queste norme dell’anima riguardano i rapporti tra le persone e hanno a che fare con l’intelligenza emotiva. Se è vero che saper accettare i difetti degli altri perdonandone le azioni è un segno di carattere e di pace interiore, è altrettanto vero che c’è un limite agli abusi che si possono tollerare. Non significa diventare vendicativi, cattivi o chiusi nelle proprie posizioni, significa piuttosto esprimere il proprio disappunto nei modi opportuni per educare. Se abbiamo subito un torto e teniamo per noi la rabbia, questa si trasforma in un rancore che nuoce a tutti. In primis a noi. E’ tempo di aprirsi e di dire ciò che si pensa. La verità rende sempre liberi. Con diplomazia, con intelligenza, con discrezione…, ma rivelare ciò che l’animo farebbe fatica a tenere per sé. Lo trasformerebbe in malattia, psicosomatizzando, in un continuo rimuginare. La pace è la migliore delle situazioni in cui vivere e prosperare, ma ogni tanto piccole guerre sono necessarie per ritrovarla. Quando infatti i rapporti si trasformano in “guerra fredda”, allora nella nostra esistenza si cova qualcosa di malvagio sbagliato e fuorviante. L’onore va tenuto alto, lo dobbiamo a noi stessi, in nome sempre e comunque della Verità. Va tenuto alto con buone azioni e buone intenzioni, ma con una spada scintillante da angelo guerriero tra le mani. Quando ci vuole ci vuole!”
tratto da “A nodi sciolti” di Stefania Amodeo. Su VPocket novembre 2018
Venerdì 7 gennaio 1944 29° COLLOQUIO CON GITTA
“Vi parlo della culla della gioia. Odio, fuoco, veleno, ecco la culla della gioia. Il mondo creato è il SUO corpo. Può il male esistere in LUI?
La bile, anche la bile è fonte di gioia, e tutta via è un veleno. (L’Angelo -me ne sono accorta e ne sono affascinata -ama insegnarci a partire dalle funzioni del corpo. La bile, sebbene sia così amara, serve al processo digestivo dissolvendo il cibo e trasformandolo.)
Nel tuo corpo c’è un fuoco che non distrugge, un veleno che non uccide. Come è possibile? Tutto è bene nel PROGETTO. Il suo mistero-cercate di capirlo bene – è la TRASFORMAZIONE. L’UOMO E’ IL GRANDE TRASFORMATORE. Il male è il “più”, ma è la culla della Gioia. L’uomo è la bestia più cattiva e tuttavia egli è la culla della Gioia eterna. La forza non trasformata, la forza non utilizzata distrugge, devasta, avvelena. Ascolta bene! Ciò che è cattivo quaggiù (gesto verso il basso)
è buono lassù (Gesto verso l’alto). Tutto è là. Le forze devastatrici non sono al loro posto. E’ per questo che distruggono. Perché non c’è distruzione se tu le elevi. Dal veleno -la guarigione. Dal fuoco – la luce. E’ per questa ragione che l’uomo è in posizione eretta- è per questo che non striscia. Da tutto il male che puoi immaginare nascerà la nuova Gerusalemme. “
tratto da: homebyN consulenze di interior design
Albero sefirotico
“Per essere guidati nel nostro lavoro spirituale e perché ci venga indicato il cammino da seguire, abbiamo bisogno di un metodo. Per me, il metodo migliore che esista è lo studio dell’Albero sefirotico. È vero che molti santi e mistici hanno percorso il cammino della luce senza conoscere l’Albero sefirotico, ma il fatto di conoscer-lo offre una visione più chiara del lavoro da realizzare. Per questo insisto affinché impariate ad approfondirne tutti gli aspetti. Con Malhuth, concretizzate le cose. Con Iesod, le purificate. Con Hod, le comprendete e le esprimete. Con Netzah, insufflate in esse la grazia. Con Tiphereth, le illuminate. Con Geburah, lottate per difenderle. Con Hessed, le sottomettete all’ordine divino. Con Binah, date loro la stabilità. Con Hohmah, le fate entrare nell’armonia universale. Infine, con Kether, ponete su di esse il sigillo dell’eternità.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Riflessioni sull’energia dell’Aquario
Inizia il 21 gennaio la seconda fase dell’inverno. Nel mondo della Natura, i semi piantati in autunno espandono ora le loro radici attivando un processo di totale integrazione con la terra. Entriamo nel segno dell’Acquario. Il suo simbolo è un portatore d’acqua, intento a versare da un’anfora il liquido mistico, che simboleggia la luce e il dono di sé.
L’Aquario, dominato da Urano, scioglie le rigidità, e permette che avvenga, attraverso un processo di illuminazione della coscienza, il superamento dell’Io che si era manifestato nel segno del Leone, suo opposto nella ruota zodiacale. Le energie maschili e quelle femminili si uniscono in una sorta di equilibrio alchemico che in questa fusione riportano l’uomo alla sua funzione divina. Dall’essere isolato e separato si passa alla consapevolezza dell’identità personale intesa come rispetto del bene comune, dell’armonia riconquistata fra microcosmo e macrocosmo. L’Acquario, segno d’Aria, per la sua caratteristica espansiva e allo stesso tempo cosciente ispira nuova la nuova Era che è alle porte. In lui si compie il superamento attivo dei vecchi dogmi dell’autorità dando in
Lo scopo per il quale stai lavorando
“Ti sei descritto come uno che vive a un passo dalla povertà: ti guardo e vedo qualcosa di totalmente diverso, vedo una persona che si trova a un passo dalla casa di un ricco! Ti senti di essere al soldo dell’oblio, e Io ti vedo come chi sia al soldo del Nirvana. Ora molto dipende, naturalmente, da quello che consideri la tua “paga”, e dallo scopo per il quale stai lavorando. Se la mira della tua vita è di conseguire quella che tu definisci la “sicurezza”, ricordati che con la Mia remunerazione tutto ciò che è bene viene da te, compresa l’esperienza del sentirsi al sicuro nel mondo fisico. La Mia remunerazione, il guadagno che ricavi quando “lavori per” Me ti procura di gran lunga di più del conforto spirituale. Anche il conforto fisico può essere tuo. E l’aspetto paradossale di tutto questo è che, quando avrai sperimentato appieno il genere di conforto spirituale offerto dalla mia remunerazione, l’ultima cosa a preoccuparti sarà il conforto fisico. Perfino il conforto fisico dei membri della tua famiglia non sarà più una preoccupazione per te poiché una volta giunto al livello di una consapevolezza divina ti renderai conto di non essere più responsabile per nessun’altra anima umana, e che, mentre resta lodevole desiderare che ogni anima viva in maniera confortevole, ognuna di esse deve scegliere, e sta scegliendo il proprio destino in questo stesso istante. … Il tuo compito è di renderli indipendenti; di insegnare loro il più in fretta e il più completamente possibile come cavarsela senza di te. Perché non sarai loro di vantaggio fintanto che avranno bisogno di te per sopravvivere, ma li farai davvero felici nel momento in cui si renderanno conto che tu non sei più necessario. Nello stesso modo, il più grande momento di Dio è il momento in cui ti accorgi di non aver bisogno di nessun Dio .”
tardo da “Conversazioni con Dio”, Neale Donald Walsh, ed. Sperling & Kupfer 1998 . Edizione originale “Conversation With God” 1995