Mi piace questa serie di vorrei scritti da un ragazzo delle medie, mi ricordano le ansie e i turbamenti della mia infanzia, i miei desideri, i sogni. Con il tempo si sono trasformati e sono diventati scopo di vita, “unità con la mia origine”, ma è bello ricordare da dove sono nati. Le ansie, gli slanci sono gli stessi.
“Vorrei che mia mamma non si arrabbiasse sempre
vorrei parlarle senza avere paura che mi sbrani.
Vorrei che mi lasciasse uscire con gli amici e che non si adirasse se torno a casa con un minuto di ritardo.
Vorrei stare di più con mio papà,
vorrei che non lavorasse sempre.
Vorrei saper studiare senza fermarmi ogni mezz’ora per fare uno spuntino,
vorrei prendere dei voti migliori e
vorrei non bloccarmi durante le interrogazioni orali.
Vorrei tornare alla Scala di Milano,
vorrei poter ballare tutto il giorno,
vorrei non vergognarmi di ballare davanti a i miei amici , portando invece fiero lo stendardo della danza.
Vorrei che la gente mi capisse meglio.
Vorrei non esser preso per quello che va bene in ginnastica, ma nelle altre materie è buono a nulla.
Vorrei saper esprimere senza vergogna quello che penso.
Vorrei rivivere i momenti più importanti della mia vita e forse
vorrei cambiare alcune decisioni.
Vorrei incontrare tutti i miei amici e tutte le persone che ho conosciuto durante il mio percorso a Milano.
Vorrei a tornare a Milano per rivivere tutte quelle emozioni che ormai non provo più.
Vorrei fare tante, tante, tantissime cose in più di quelle che faccio.
Vorrei saper scrivere bene ,
vorrei saper esprimere per iscritto tutto quello che penso e che faccio senza scrivere cose banali o cose senza alcun senso;
vorrei andare andare bene nei temi di italiano e prendere dei voti che raggiungano il sette o l’otto.
Vorrei fare il pittore o il musicista.
Vorrei andare sulla luna, nello spazio, viaggiare nel mondo.
Vorrei esser un pilota, un calciatore, un ginnasta…
Vorrei fare tante cose.
Forse voglio troppo, ma a volte è meglio volere tanto e sognare che volere poco e non avere un sogno da realizzare.
tema di Claudio Manga, 2D scuola media G.Pascoli, Padova
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