Gentile Annamaria,
grazie per la risposta e per la squisita accoglienza. “Da dove cominciare per costruire l’uomo nuovo? Salvando l’essenziale?” si domanda. Quello che lei indica è sicuramente un momento necessario di questa edificazione. Prima ancora, però, secondo me è necessario porsi in ascolto di se stessi e cercare di (ri)conoscere “l’essenziale” dell’esistere. Successivamente occorre modificare lo sguardo sulle cose e aprirsi, come giustamente ha osservato lei, all’ascolto dell’altro, da intendersi però anche quale “altro da sé”. Insomma, a mio avviso solo la conoscenza di noi stessi può aprire uno spiraglio sulle leggi misteriose dell’esistenza e permettere così di superare quella soglia che conduce alla luce della conoscenza. Le cose da dire sarebbero molte, ma mi interrompo per non annoiare lei e i visitatori del suo sito. Forse un giorno avremo occasione di proseguire questo interessantissimo dialogo.
Le auguro ogni bene e momenti di illuminazione.
Eluardo De Rios
29/05/2011 alle 10:34 am | In replica a Eluardo de Rios
Certo Eluardo, le sue osservazioni danzano con me ed è stimolante questo dialogo. Lei parla di mettersi in ascolto di se stessi. Walter uomo in crisi, dopo aver provato con la psicanalisi e frequentato gruppi di autocoscienza, decide di uscire dal sonno apatico che gli impedisce ormai di vivere. Taglia con il mondo, rimanendoci paradossalmente dentro. Fa parlare per lui, un piccolo castoro di peluche, Mr.Beaver, che da voce al suo “altro da sé” nel suo quotidiano e non tutti nella sua famiglia sono contenti di questo. E’ vero, come dice lei, la conoscenza di noi stessi può aprirci e fare luce sulle leggi dell’ esistenza. Occorre entrare dolorosamente dentro, vedere anche parti oscure di cui non vorremmo ammettere la presenza. L’uomo (n)uovo di cui lei parla sta costruendo giorno per giorno questo. Film, libri, internet ne stanno verificando la nascita. Sono sicura che in mezzo a tanta palude di orrori quotidiani e mediatici, siano in molti gli esseri che si stanno trasformando su questa via. Certo il passaggio non è indolore, il fuoco che ci trasforma brucia anche parti che ci sembravano essenziali per il nostro vivere.
Questo processo è fondamentale per noi, ma anche per i nostri figli che ci guardano. Loro sanno vedere e specchiarsi nella nostra nuova umanità sarà l’unica cosa importante che potremo lasciare loro.
Grazie sempre. Annamaria
RSS feed for comments on this post. / TrackBack URI