La parola “esoterismo” deriva dal termine greco “esoterikos” che semplicemente significa “interno”. Denota la totalità degli elementi generici e specifici di una cosa; ciò che sorge all’interno di un organismo; ciò di cui consiste l’effettiva essenza di una cosa. Tale è il significato di esoterismo. Quindi trattare di esoterismo, cercandone l’applicazione pratica, significa tentare di determinare la natura essenziale o le cause dell’apparenza, cioè della cosa. Ne risulta che ciò che viene detto comunemente esoterico è ciò che ci mostra la natura, la qualità, la funzione o gli attributi dell’apparenza. Non è la forma ma ciò che la forma vela e nasconde. L’esoterismo, o se vogliamo la scienza esoterica, è lo studio che tende a scoprire ciò che si muove e vive nell’universo manifesto; esso studio, va dall’universale al particolare, e ci fa comprendere come l’uomo sia una parte, solo una parte minuscola del tutto e che le energie che lo attivano e lo sottendono, così come tutti i fenomeni planetari che si manifestano attorno a lui siano le energie di un’unica Vita nella quale tutto vive, si muove ed è. E’ facile dedurre che lo studio dell’esoterismo altro non è che la ricerca dei significati delle cose e dei fenomeni e che implica ovviamente la comprensione sia delle costituzioni esterne o apparenze, sia la comprensione degli attributi e delle qualità che danno loro tali significati. Se prendiamo in esame lo studio esoterico dell’uomo appare subito evidente che dobbiamo considerare l’essere umano agente in tre stati di coscienza, o, secondo la teosofia, nei tre mondi della forma: il fisico, l’emotivo ed il mentale. L’uomo agisce e vive in questi tre mondi e la sua coscienza sale gradatamente da un mondo all’altro, dall’inferiore al superiore, in virtù delle varie incarnazioni, e ciò è possibile in quanto un mondo è la porta aperta verso il successivo e questo comporta che lo studio del mondo delle apparenze ci dà la possibilità ed il diritto di entrare nel mondo del significato e, quando questo mondo sia correttamente compreso ed interpretato, ci rivela il mondo dei concetti o delle significazioni, o degli archetipi. Questa possiamo considerarla come la prima definizione dell’esoterismo Compreso questo, ci dobbiamo rendere conto che la conoscenza dell’esoterismo deve portare l’uomo a vivere in modo consapevole ed amorevole. Cosa si deve intendere con queste affermazioni ? Semplicemente che occorre mettere in pratica la conoscenza che l’esoterismo ci dona. A questo punto occorre dare un’altra definizione dell’esoterismo: “l’esoterismo è la scienza della redenzione”. E’ mediante questa scienza e con la sua applicazione pratica, che impariamo le leggi e le regole dei tre mondi. La parola redenzione significa prendere possesso di, o ricomprare, o liberare. La leggenda degli angeli caduti che diventò impregnata dall’idea di caduta dalla Grazia, di caduta nell’abisso, ecc. nasconde come vero significato esoterico, il fatto che i Figli di Dio discesero nella materia e nella forma al fine di redimere la materia o sostanza, ed elevarla al divino, elevare il mondo creato un po’ più vicino alla divinità Studiando l’esoterismo nel senso sopra indicato vedremo come la pratica sia veramente un processo continuo di redenzione cosciente, scoprendo cos’è che viene redento e cos’è che compie la redenzione. L’uomo comune che cerca di vivere una vita retta e timorata di Dio redime costantemente la parte dannosa, egoistica della sua natura. Cerca di vivere il suo ideale di vita contro la tendenza che lo spinge verso l’abisso; il redentore in lui non è ancora riconosciuto per quel che è in realtà e può essere interpretato come un modello di vita retta.. Nell’aspirante sincero, in colui in cui il desiderio di ritornare alle origini è forte e prepotente il vero Redentore è sempre più riconosciuto coscientemente. E’ a questo punto che il Sé superiore, o anima spirituale, il divino uomo interiore, comincia a portare avanti il processo redimente con costanza, intelligenza e perseveranza. Un tal genere di vita porta alla redenzione delle “vite minori” che costituiscono le quattro entità della sua personalità. Esse sono liberate ad una nuova attività sempre più radiosa via via che vengono sottomesse e si uniscono al Salvatore o Redentore, il divino individuo spirituale, il Cristo che è in ogni forma, il Cristo che alberga nel Tiphareth di ogni uomo. Se impariamo a vivere la vita esoterica di redenzione ci renderemo conto che penetreremo nel mondo dei significati e vi troveremo l’interpretazione esotetrica di tutti gli eventi exoterici. L’esoterismo insegna che occorre tradurre in realtà ciò che è potenziale e portare in espressione ciò che è latente. Grande gioia ricaveremo dall’applicazione pratica dell’esoterismo, non quale stato emotivo, ma quale stato di coscienza in cui ogni problema appare risolto attraverso la totale comprensione dei significati nascosti delle cose.
Cari amici di Novarmonia,
mi è piaciuta molto questo “tag” (si dice così?) sull’esoterismo. E’ proprio vero: siamo tutti angeli caduti e ognuno di noi vive tra spirito e materia, in una dualità che spesso sembra essere contrapposta. La meta è l’integrazione delle due dimensioni, la riunificazione tra la nostra metà invisibile (irrazionale)e quella visibile (razionalità) della nostra corporeità. Sembra difficile ma non lo è. E’ necessario però averne la volontà. Il raggiungimento è gioia. Grazie e scusate l’intrusione.
Eluardo De Rios
Le intrusioni sono lo scopo e la meta di questo sito. Interagire con il mondo, le anime che lo animano. Il risveglio ormai è avvenuto Eluardo e lei lo sa. Stasera ho appena visto un altro film interessante di una regista che definirei androgino, Jodie Foster. “Mr.Beaver”, come per “The Tree of life”, la storia di una famiglia e della crisi dell’uomo/padre/marito “paralizzato” ormai nel bel mezzo del cammin di sua vita. La Foster affronta bene a mio parere proprio questo tema dell’integrazione delle parti. La riunione di tante diverse personalità che l’uomo è chiamato a giocare all’interno del micro cosmo famiglia e che lo limitano fortemente nella sua creatività Da dove cominciare per costruire l’uomo nuovo? Salvando l’essenziale? L’attenzione, la disponibiltà, la cura. Cominciando da questo? L’attenzione per le piccole-autentiche cose che ognuno ha dentro. La disponibiltà ad ascoltare l’altro senza condizioni, ne giudizio. La cura, come fa una madre che accoglie e fa si che il figlio riconosca il suo esistere. Non dunque un uomo femminile, ma che riconosce parti peculiari del femminile che sono dentro di lui e che questa società ha sempre negato al maschio, le trasforma in una sorta di continua redenzione cosciente, appunto. Mi piace l’espressione “un modo di vivere consapevole e amorevole”. I frutti saranno da subito visibili e la Foster ce li fa vedere una volta tanto in maniera poco americana per nostra fortuna. Ma queste sono le mie sensazioni, altri commenti sono attesi. Grazie Eluardo per la sua attenzione e buona serata. Annamaria
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