Saggistica

Una delle possibilità

14. (1934)  “Il malcontento, la tristezza delle persone dipendono essenzialmente dal non essere esse capaci di pervenire a una espressione massima o totale della loro personalità. Quando un uomo arriva alla completa e libera manifestazione del suo essere, cioè ad esaurire tutte le possibilità che esso contiene, allora soltanto ha il sentimento di avere compiuto tutto il suo dovere, il suo unico e massimo dovere, e con questo ottiene la pace del suo spirito. Perciò gli uomini sono sempre e così oscuramente irritati contro tutto ciò che impedisce loro la perfezione (il cosiddetto paradiso); contro i casi o le persone, contro la vita stessa, varia e diversa, che è in loro, e infine, e quasi sempre, contro se stessi. L’uomo si irrita sempre contro tutto ciò che riflette od amplifica quella immagine del suo sé imperfetto, che esso si sente di essere. Ma può l’uomo esaurire tutte le possibilità che sono in lui?  Sa egli soltanto quante possibilità sono in lui? Pure sarebbe sufficiente che egli esaurisse veramente una delle sue possibilità, degli infiniti mondi possibili che egli, come il Dio di Leibniz, può creare, perché con ciò egli fosse veramente perfetto, perché egli avesse esaurite in quell’atto stesso tutte le possibilità e tutti mondi. “

Tratto da: “Il Dio negativo” Scritti teoretici 1925-1981, Andrea Emo, Saggi Marsilio  ed. 1989

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