…” -A un certo punto finiscono, proprio come i raggi di una ruota: Al centro della ruota ci sei tu, e il cerchio della ruota è la porzione di spazio, o la porzione di tempo, in cui senti di essere. Più o meno così come senti di essere un io.-
E quel cerchio è il confine del mio io?
-Esattamente-
E intorno cosa c’è?
-C’è quello che c’è dentro, appena fuori da quel confine tutte le direzioni finiscono, e non ci sono più spazio e tempo di nessun genere: dunque non ci sono più neanche il fuori e il dentro, il prima e il poi. Capisci questo?-
No
–Allora immaginalo. Immagina un orizzonte in cui non ci sia più né lo spazio, né il tempo e nessuna direzione.
Bè, è difficile.
-No, è lo sfondo dei ogni vostro pensiero e immaginazione o desiderio. Immagina il cielo e le nuvole: sei in mezzo le nuvole e non c’è più niente intorno che ti dica dove sei e dov’è l’alto e il basso. Da cosa puoi sapere dov’è l’alto e il basso, e la destra e la sinistra?-
Da me stesso.
E la stessa cosa succede nell’universo. Tu sei il centro della ruota e irradi tutte le direzioni esistenti, nelle spazio e nel tempo. E se scendi dal cielo sulla Terra, hai a che fare con le direzioni irradiate da tutte le persone che abitano lì. Se invece sali, quanto più sali, tanto più senti di essere tu a irradiare le tue direzioni. E’ così difficile da capire?-
In questo modo no, ma…
-E’ la stessa cosa che succede quando guardate ai vostri desideri. Quando siete immersi nel vostro Aldiqua, avete a che fare con i desideri degli altri, e li confondete con i vostri. Invece, quanto più salite dentro di voi tanto più riuscite a vedere i desideri vostri.-
E i desideri sono come le direzioni?
-No sono quello che vedete in tutte le direzioni che irradiate intorno a voi. Sono il modo migliore per accorgervi delle direzioni del tempo.-
Cioè, in che senso? domando dopo averci riflettuto per qualche istante.
– Nell’unico senso possibile. Ogni volta che guardate ai vostri desideri, li vedete arrivare da tutte le direzioni del tempo: dal passato, dal futuro, e da tutte le altre direzioni per le quali voi non avete nomi. E’ quello il tempo vero, lì dove vedete i vostri desideri. –
E’ un tempo soltanto interiore.
– No perché? Il tempo è uno solo, dentro e fuori. Tutta la realtà è una sola, dentro e fuori è sempre la stessa.-
Ma i desideri sono cose che non esistono ancora nella realtà, non sarebbero desideri altrimenti…
-No no no, così sei molto lontano da com’è davvero. E’ il contrario. Voi li potete desiderare perché esistono: se non esistessero non li potreste desiderare. Desiderio è il nome che date al momento in cui li vedete arrivare verso di voi. –
Nell’Aldilà?
-Nell’Aldilà soltanto perché il vostro Aldiqua si è isolato nella stramba idea che avete voi del tempo.- Il ragazzo non sa che cosa sono i desideri.- dice l’Austero. ”
tratto da: “I Maestri Invisibili. Come incontrare gli spiriti guida.”, di Igor Sibaldi. Oscar Mondadori. 1997
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