“Allora qual è la differenza tra conscio, subconscio e superconscio? Per il conscio l’azzurro esiste, è nel cielo, esiste di per sé ed è realmente fuori da me. Per il subconscio l’azzurro è la sensazione che mi provoca, ciò che accade nel mio corpo quando lo vedo. Il superconscio sa che l’azzurro lo creo io, esiste nella mia coscienza che lo vede così, io lo creo ogni volta che penso di guardarlo là nella volta del cielo. Comprendete dunque che questo cambia le cose: se vivo con il superconscio, con un canale di consapevolezza aperto al superconscio, vedo oltre l’apparenza, unifico, comprendo, ho accesso al campo del punto zero. Scopro che ciò che è in basso è come in alto e viceversa, poiché un’unica coscienza vede e crea. Questo produce in me il fluire di un’umanità del tutto nuova, nella quale sperimentare i sentimenti più nobili e incondizionati di amore, cosa ben diversa dalle emozioni che invece sono bagaglio del Sé Istintivo. Oltre ai sentimenti elevati, provengono dal superconscio anche altri spunti vitali, quali le intuizioni, il “colpo di genio”, quelle che ci aiutano a risolvere problemi che ci sembravano insormontabili con una soluzione inaspettata. Anche la creatività proviene dal superconscio. Il superconscio agisce in noi quando ci accade di non ricordare cosa abbiamo detto esattamente a una persona o a una platea che ci ascolta, ma aver saputo emozionare e toccare il cuore di chi era li con noi. Cosa accade? L’Io Conscio viene per così dire messo a riposo e i nostri sensi, sì i nostri sensi fisici, utilizzati in modo diverso dal solito percepire istantaneamente ciò che non si vede e non si ode. Sono certa che almeno una volta avete avuto un’intuizione… Avrete trovato d’improvviso nella mente la risposta a un problema che vi assilla da tempo… Avrete sperimentato un momento di estatico, restando a bocca aperta davanti a uno spettacolo della natura, con la mente vuota. Queste sono manifestazioni del superconscio.”
tratto da:”Anatomia della coscienza quantica”, Enrica Francesca Poli, Anima edizioni , luglio 2016, pg. 98
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