Animula vagula blandula
Hospes comesque corporis,
Quae nunc abibis in loca
Pallidula rigida nudula,
Nec, ut soles, dabis iocos…
P.Aelius Hadrianus
Animula vagula blandula…piccola anima smarrita e soave compagna e ospite del corpo ora t’appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli ove non avrai più gli svaghi consueti. un istante ancora guardiamo insieme le rive familiari le cose che certamente non vedremo mai più…cerchiamo d’entrare nella morte a occhi aperti…
Adriano
possibile che TUTTI riportino solo del testo latino LA PRIMA PARTE e la seconda,esiste o ve la siete inventata? GRAZIE
l’ho trovata attraverso una ricerca in internet,
a dire il vero non l’ho trovata scritta in un testo,
proverò ad avere un documento più certo, di sicuro non
l’ho inventata. Grazie
Annamaria
L’ultima parte, che quasi nessuno conosce, è una glossa, la K 2321, ad un manoscritto sussistente nel Benedickbeuren distrutto nella seconda guerra mondiale
e recita così:
ET RES QUAS DEHINC
NON AMPLIUS VIDEMUS
MORTEM OCELLIS VIVIDIS
EN OPPETAMUS ALGIDAM
Grazie, la potrei ripubblicare interamente , ma può darmi anche la traduzione?
ho dimenticato di scriverti i primi tre versi:
VNVM MOREMVR TEMPORIS
PVNCTVM ATQVE AMICA LITORA
SPECTEMVS
ET RES….
Ad un amante come te di studi classici
farei onta nel tradurli
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