Atalanta e Ippomene Guido Reni 1620–1625, Museo nazionale di Capodimonte di Napoli.
Il mito racconta che il padre di Atalanta desiderasse un maschio, ed alla nascita di lei, com’era costume in questi casi, la abbandonò sul monte Pelio. Artemide allora inviò un’orsa, che se ne prese cura allattandola e allevandola. Qualche tempo dopo Atalanta fu trovata da un gruppo di cacciatori che la crebbero. La sua propensione per la caccia si manifestò presto quando affrontò e uccise con l’arco i centauri Ileo e Reco che avevano tentato di stuprarla. In seguito chiese di far parte degli Argonauti, ma Giasone, che temeva la presenza di una donna sulla nave Argo, rifiutò. Altra prova di destrezza nella caccia Atalanta la diede partecipando alla battuta per la cattura del cinghiale calidonio che riuscì a ferire per prima. Meleagro, in segno di onore, le fece dono della pelle della preda. L’eco dell’impresa la rese famosa tanto che il padre infine la riconobbe. Le insistenze del padre affinché si sposasse incontrarono la sua contrarietà: infatti un oracolo le aveva predetto che, una volta sposata, avrebbe perduto le sue abilità. Atalanta, per accontentare il padre, sicura dei propri mezzi, promise di sposarsi solo con chi l’avesse battuta in una gara di corsa. La posta era altissima: ciascun pretendente che non ne fosse uscito vincitore, sarebbe stato ucciso. Nessuno riuscì a batterla finché non arrivò Melanione (o Ippomene) che, profondamente innamorato, volle cimentarsi nella rischiosissima impresa chiedendo aiuto ad Afrodite. La dea diede allora a Melanione tre mele d’oro tratte dal Giardino delle Esperidi ed egli, seguendone il consiglio, lasciò che cadessero una a una durante la corsa. Atalanta ne risultò irresistibilmente attratta e si fermò ogni volta a raccoglierle perdendo così terreno prezioso e, infine, la gara stessa. Tempo dopo i due sposi incorsero nelle ire di Afrodite, offesa per averli scoperti ad amarsi in un tempio dedicato a Cibele. Per punirli decise di trasformarli in leoni perché i greci ritenevano che i leoni non si accoppiassero tra loro. Secondo alcune leggende, Atalanta era madre di Partenopeo, avuto da Meleagro o da Melanione. Atalanta veniva descritta come provocante ma fermamente virtuosa. Cacciatrice infaticabile, venne talvolta assimilata ad Artemide.
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