“Ascoltando questa storia mi resi conto all’improvviso, con una combinazione di tristezza e meraviglia, di che cosa si trattava- del paradosso di essere normali. E’ assolutamente normale essere troppo occupati per ammalarsi, perché è proprio questo tipo di consapevolezza che il sistema immunitario fa sviluppare. Quando si è semplicemente se stessi e non un “malato di cancro”, allora la complicata catena della risposta immunitaria, con le sue centinaia di operazioni perfettamente temporizzate, si mette al lavoro di buona lena. Ma una volta che ci si abbandona alla paura e al senso di impotenza, questa catena si spezza. Si cominciano a inviare neuropeptidi associati a emozioni negative, questi diventano parte delle cellule e la risposta immunitaria perde in efficacia. (Non sappiamo con esattezza come ciò avvenga, ma è ben documentata la diminuzione delle reazioni immunitarie nei pazienti depressi). Ecco come si instaura questo paradosso: se reagiamo al cancro come se non si trattasse di una grande minaccia, come avviene nel caso dell’influenza, probabilmente avremmo maggiori probabilità di guarigione, tuttavia una diagnosi di cancro fa sentire i pazienti del tutto anormali. La diagnosi dà il via a un circolo vizioso, come un serpente che si morde la coda fino a divorarsi completamente. La ragione della mia tristezza e meraviglia stava nel rendermi conto all’improvviso di quanto infinitamente meraviglioso e al tempo stesso fragile fosse il sistema immunitario. Esso forgia il nostro legame con la vita eppure lo può spezzare in ogni momento. Il sistema immunitario conosce tutti in nostri segreti e i nostri dispiaceri. …. Il cancro o qualunque altra malattia non è che una sequenza di questi fugaci istanti, ciascuno con le sue emozioni e la sua chimica mente-corpo. In altre parole, le cellule malate sono uno degli innumerevoli ingredienti; e gli altri sono ancora più intangibili. L’Ayurveda sostiene che diverse condizioni interagiscono nella nascita della malattia – l’organismo malato gioca una parte, ma poi concorrono la resistenza immunitaria, l’età, l’alimentazione, le abitudini, il periodo dell’anno e molti altri fattori. Gli studi medici condotti in occidente hanno abbondantemente dimostrato che lo stile di vita di una persona e il suo profilo emotivo sono componenti che influenzano lo stato di salute di una persona, ma ci manca l’onniscenza per valutare la portata di tutti questi fattori. Un malato di cancro ha alle spalle un’intera vita popolata di pensieri, azioni ed emozioni che nessun’altra persona può aver vissuto esattamente allo stesso modo. Il fatto che le emozioni siano situate così in profondità non significa che il malato di cancro non possa modificarle. I sentimenti di impotenza e di disperazione si possono modificare agendo a un livello ancora più profondo.”
tratto da: “Guarirsi da dentro”, Deepak Chopra, ed. PICKWICK. titolo originale “Quantum Healing” 1989
RSS feed for comments on this post. / TrackBack URI