Contemplare attraverso la fotografia questi fiori mi lascia senza parole. Riguardarli artificialmente sullo schermo di un computer come attraverso una lente di ingrandimento mi toglie il fiato. Vene, linfa…colori purissimi di una cartella inqualificabile, non riproducibili nella loro unicità espressiva. Il divino artigiano/a, il Demiurgo dentro la pelle stessa delle creature del mondo che conosciamo. Domani tutta questa bellezza sara’ sfiorita, occorrera’ attendedere un nuovo anno, lo schiudersi di una nuova primavera per poterla ancora contemplare.
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