“Insieme a lei- o a Lei-, sparisce un certo rapporto al dio, agli dei. Come se fossero, in una maniera più o meno misteriosa, connessi alla sua esistenza, alla sua relazione tra lui e lei. L’uomo si ritrova solo scisso tra natura e un divino onnipotente, che ha creato a sua immagine, secondo un sogno di compiutezza, e che ha situato nell’aldilà. Consacra così definitivamente la divisione tra naturale e spirituale, natura e cultura. Lacerato tra i due, errante tra i due, in cerca di un maestro del suo genere capace di guidarlo. … Da quel momento diviso in se stesso, proietta questa divisione nel mondo esterno. In cui certamente esistono delle differenze e dei contrasti, ma non delle reali opposizioni. Per esempio esiste un contrasto tra il giorno e la notte, l’inverno e la primavera. Non sono però in opposizione, salvo se l’uomo vi proietta i suoi conflitti interiori, o vuole dominarli sopprimendo le transizioni tra l’uno e l’altro. Queste transizioni appartengono a un ritmo della vita che non può essere padroneggiato, eccetto che attraverso una caricatura che trasforma l’uno e l’altro in contrari. Ma non sono allora che immagini, vocaboli, funzioni privi di vita. E così avverrà per l’uomo e per la donna, non più considerati esseri differenti ma rappresentazioni, nomi, funzioni o ruoli opposti.
Non avendo potuto risolvere la questione della sua origine grazie a una relazione appropriata con lei- o con Lei-, l’uomo vive la vita come un dramma, lacerato tra i contrari, cieco riguardo. Il suo destino. invece di progredire passo passo verso un divenire più umano -al contempo corporeo e spirituale-, si è scisso tra corpo e anima, spartito tra i due da cui è nato, dai quali è stato generato e che, in lui, dovrebbero in un certo senso fare uno. Non avendo quindi da lasciare l’uno per l’altro, ma da scoprire a poco a poco il mistero della loro unione”
tratto da:”All’inizio , lei era”, Luce Irigaray, Bollati Boringhieri, maggio 2013, pg.100
immagine tratta da: Musei civici degli Eremitani, museo archeologico, Stele funeraria di Aulus Lucanus, I°sec. d.C.
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