“QUELLO e’ cio’ che non e’ nato e non muore; da nulla prodotto nulla si produce da esso. Non nato, eterno, per sempre esistente, primigenio. QUELLO non viene ucciso quando il corpo e’ ucciso. Se l’ uccisore pensa di uccidere e l’ucciso pensa di venire ucciso, entrambi si ingannano:quello non uccide e non e’ ucciso. Piu’ del piccolo, piu’ grande del grande, QUELLO dimora nel cuore di tutte le creature, ma soltanto chi e’ libero dai desideri e dal dolore lo vede. Immobile, percorre grandi distanze; giacendo, va ovunque; incorporeo nei corpi, immutabile nei cambiamenti. Come puo’ conoscerlo chi non e’ placato e calmo, e la cui mente non e’ a riposo? Come puo’ l’uomo qualunque concepire QUELLO di cui sacerdoti e guerrieri sono il cibo, e la morte il condimento?”
Tratto da:”Katha Upanishad”
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