” Con la progressiva frantumazione dei gruppi sociali e con l’aumento dell’individualismo e dell’isolamento nella nostra società, per molti di noi è diventato via via più difficile fare i conti con i momenti critici di transizione, e poichè la nostra cultura ha messo in secondo piano la figura una volta centrale della guida spirituale, dello sciamano, della donna-stregone o degli anziani della comunità, troppo spesso ci ritroviamo privi dell’aiuto che ci servirebbe per andare avanti. Le coincidenze significative, che si verificano sempre in momenti di trasformazione o di cambiamento, simboleggiano dunque il nostro rapporto profondo con gli altri e ci rassicurano rispetto al fatto che nel mezzo di queste transizioni non siamo mai completamente da soli. Eppure il tratto essenziale e distintivo della sincronicità è il modo in cui viene colto il significato sul quale tali coincidenze si basano. Grazie alla nostra capacità di svelare e di vivere il significato individuale di quanto ci accade, l’evento sincronistico ci ricorda una verità fondamentale, è cioè che le nostre vite sono organizzate, consciamente o meno, come una storia; che le nostre vite possiedono una loro coerenza, una direzione, una ragione d’essere e anche una loro bellezza. La sincronicità ci ricorda che la storia della nostra esistenza può essere un’opera d’arte.”
tratto da:”Nulla succede per caso”, Robert H.Hopcke, Saggi Mondadori
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