Come gli uomini virtuosi scompaiono discretamente,
e sussurrano alla loro anima di andarsene,
mentre alcuni dei loro tristi amici affermano
che il respiro se ne va adesso, e altri lo negano.
Così lasciamoci dissolvere, senza alcun rumore,
senza fiumi di lagrime, o tempeste di sospiri,
sarebbe una profanazione delle nostre gioie,
se dovessimo rendere pubblico il nostro amore.
Il movimento della terra provoca danni e paure,
gli uomini ne calcolano le conseguenze e gli effetti,
ma la trepidazione delle sfere, benché
molto più forte, è innocua.
L’amore dei poveri amanti sublunari
(i cui sensi sono l’anima) non può ammettere
l’assenza, che allontana quelle cose
che servirono ad alimentarla.
Ma, con un amore tanto sottile
che noi stessi non sappaimo cosa sia,
entrambi rassicurati dalla mente ci preoccupiamo meno,
se gli occhi, le labbra e le mani ci vengono meno.
Le nostre due anime, quindi, che sono una cosa sola,
sebbene io debba andare, non subiscono ancora
una rottura ma solo un’espansione,
come l’oro battuto ad una sottigliezza aerea.
Se esse sono due, lo sono come
le due inflessibili parti di un compasso,
la tua anima, il piede fisso, non dà segno di muoversi,
ma lo fa, se l’altro piede si muove.
E sebbene esso sia posato nel centro,
eppure quando l’altro gira lontano,
si china prontamente verso di lui,
e si erge, quando l’altro torna a casa.
Così tu sarai per me, io che devo correre
obliquamente, come l’altro piede;
la tua fermezza traccerà il mio cerchio perfetto,
e mi farà terminare là dove ho cominciato
JOHN DONNE
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