“Come Rizzolati e Keyser finirono per scoprire, gli esseri umani si servono dei neuroni specchio per leggere l’emozione allo stesso modo dell’azione. Le stesse aree del nostro cervello che si attivano quando sperimentiamo una gamma di emozioni umane, dalla gioia al dolore, si attivano anche quando sperimentiamo una gamma di emozioni di un altro individuo. Ci basta semplicemente osservare l’espressione facciale o il linguaggio corporeo di una persona per mettere in moto l’effetto cascata di neuroni. Quando vedete qualcuno sorridere o fare una smorfia , per quanto riguarda il vostro cervello siete voi a essere felici o turbati….. Lo scopo dei neuroni specchio non è soltanto capire che cosa una persona stia facendo e come si senta al riguardo, ma anche perchè lo sta facendo. Rizzolatti scoprì che che i neuroni non scaricano se l’obbiettivo non è chiaro….. Come l’opera dello scienziato chiarisce, la percezione del mondo non è una faccenda individuale, limitata alle nostre capacità mentali, bensì un processo che implica una condivisione di circuiti neuronali. Noi interiorizziamo l’esperienza altrui in ogni istante, automaticamente e immediatamente, senza alcuno sforzo consapevole, utilizzando una stenografia neuronale creata dalla nostra stessa esperienza. Nell’atto stesso di collegarci con qualcuno, anche a livello più superficiale, siamo coinvolti in una relazione di massima intimità. …..Osservare qualcuno è interiorizzare immediatamente il suo punto di vista. Questo significa che l’atto stesso dell’osservare un’altra persona ci coinvolge immediatamente in un Legame in cui noi, il soggetto, ci fondiamo con il nostro oggetto. Per così dire, per poter comprendere un’altra persona, dobbiamo temporaneamente fonderci con lei…..( Infine ) Coloro che pensano di essere portati all’empatia, tipicamente esibiscono una maggiore attività di neuroni specchio.”
tratto da “THE BOND, Il legame quantico”, Lynne Mc Taggart, Macroedizioni, dicembre 2011
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