“,,,Per questo gli antichi dicevano che l’albero del Paradiso era avvizzito dopo che Adamo ebbe mangiato la mela Nella tua vita hai bisogno del lato oscuro. Ma se sai che esso è il male, non lo accogli più, non vuoi più accettarlo, soffri di una mancanza, e non sai perchè. E neppure puoi accettarlo come male, altrimenti vieni respinto dal tuo bene. Né puoi negare che conosci il bene e il male. Per questo la conoscenza del bene e del male rappresentò una maledizione insormontabile. Se però ritorni al caos primigenio e senti e riconosci ciò che è sospeso e teso tra i due insopportabili poli di fuoco, allora ti accorgerai che non puoi più separare nettamente il bene dal male, né mediante il sentimento ne mediante la conoscenza, ma che ti è concesso soltanto di percepire la direzione della crescita, quella che va da sotto a sopra. In tal modo disimpari la distinzione tra bene e al male e non la conosci più finché il tuo albero cresce da sotto a sopra. Ma appena la crescita si arresta, ciò che era unito indissolubilmente nella crescita decade, e ancora una volta tu conoscerai il bene e il male.
Ma potrai rinnegare di fronte a te stesso la conoscenza del bene e del male, così da potere tradire ciò che per te è bene, per vivere il male. Infatti non appena separerai il bene dal male, li riconoscerai entrambi. Essi sono uniti solo nella crescita. Ma tu cresci quando ti fermi nel grande dubbio, e perciò lo star fermi nel grande dubbio porta a un vero rifiorire della vita.
Chi non sopporta il dubbio, non sopporta nemmeno sé stesso. Una persona del genere, così piena di dubbi, non cresce, e perciò neppur vive. Il dubbio è il segno del più forte e del più debole. Chi è forte ha dei dubbi, mentre è il dubbio a possedere chi è debole. Perciò il più debole è prossimo al più forte, e quando può dire al proprio dubbio: “Io ti possiedo” allora è lui il più forte. Nessuno però può dire di sì al proprio dubbio, a meno che non sopporti l’aperto caos. Poichè tra di noi ci sono tante persone capaci di dire qualsiasi cosa, fa attenzione a quello che esse vivono. Quel che uno dice può esser tantissimo oppure pochissimo. Indaga perciò la sua vita.
Il mio discorso non è né chiaro né oscuro, perchè è il discorso di uno che sta crescendo.”
tratto da: “Libro Rosso, Liber Novus” C.G.Jung, Bollati Boringhieri editore, 2010
“Danza”Acrilico e oro di Roxana Gambero
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